𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 40° - 𝑶𝒏𝒅𝒆 𝒏𝒆𝒓𝒆.

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Dentro la grandissima e bellissima stanza della dama di corte, proprio questa lavò i capelli corvini della fanciulla mentre le parlò. Si fece perdonare dopo la lunga assenza in quella giornata, la stagione iniziò a cambiare e l'Inverno sarebbe arrivato a giorni, come ogni anno e, tipico del regno del Nord, al primo picco d'Inverno, la neve sarebbe subito apparsa. Alcune montagne, in lontananza, si colorarono di bianco, e Maria le ammirò con stupore e curiosità: amò la neve. La stanza fu illuminata da alcune candele mentre la notte dominò, nella stanza ci fu silenzio e Anna guardò con stranezza Maria: «Edward mi ha raccontato del tiro con l'arco di oggi.» la rossa sorrise e le lavò i capelli con calma mentre la corvina si accarezzò le gambe e guardò leggermente in basso, «Cristina stava letteralmente morendo di gelosia, a detta anche di Lucas.» ridacchiò sonoramente Anna, ma Maria non rispose, non rise, quasi non si mosse nemmeno. La rossa aggrottò la fronte e mollò i suoi lunghi capelli, così le passò accanto e la guardò in volto con stranezza. Maria deglutì e toccò con leggerezza l'acqua e poi le proprie ginocchia nude: «Gelosia o non gelosia, lei poserà Sebastian.» disse Maria, Anna chiuse gli occhi per un attimo e poi li riaprì con serietà.
«Agli occhi del Re e della Regina lei non è ben vista, lo sai? Come non sono ben viste tante altre donne.»
«Perchè non propongono a lui di sposare una principessa?»
«Perchè le ha rifiutate tutte, categoricamente.»
Anna prese un telo e guidò Maria ad asciugarsi, questa fece tutto da sola e mentre la corvina si sedette sul letto, Anna le legò i capelli bagnati con dei fermagli grandi. «Presto il contatto svanirà, come ha detto Cristina.» disse Maria con serietà mentre mise la vesta nuova di seta grigia: per quella notte la indossò un po' più corta, fino alle ginocchia, le maniche lunghe e larghe sui polsi, con uno scollo sia avanti che dietro. «Intanto, Sebastian vuole vedere te fra poco, non lei.» disse Anna con un sorrisetto, si avvicinò a Maria e le sistemò le maniche sulle spalle mentre Maria la guardò con stanchezza. Anna la guardò tutta con attenzione, le prese la mano e la girò su se stessa come per ammirarla, poi passò una mano sul volto della fanciulla e sorrise, «Stai crescendo... sei cambiata molto dalla prima volta che ti ho vista.» disse Anna. Maria le sorrise leggermente, si sentì triste e, appena Anna notò i suoi farsi lucidi, la strinse a sé in un forte abbraccio. Maria si strinse in lei e lacrimò in silenzio, anche se alcuni singhiozzi si fecero sentire.
«Io lo amo...» sussurrò Maria con le gote rosse, Anna guardò in basso e la strinse sempre più forte a sé. «Lo so che lo ami, so anche quanto lo ami.» rispose Anna in un sussurro, la strinse e le accarezzò per calmare il suo pianto liberatorio.

Qualche oretta dopo, Maria uscì con calma dalla stanza di Anna e, in perfetto silenzio, chiuse la porta. Sospirò lentamente e si toccò i capelli asciutti, poi mollò la maniglia e camminò lungo il corridoio, verso le scale che subito la condussero al piano inferiore. Scese le scale e toccò le mura con la mano sinistra, si guardò intorno con calma e camminò verso il marmo del corridoio esterno, ammaliata da quei giardini grandi e magnifici. La fanciulla si poggiò contro il marmo e allungò una mano verso un cespuglio di rose rosse e ne toccò i mille petali con le dita. La luna illuminò il suo volto e il suo braccio, Maria staccò poi una rosa e le guardò i petali, poi ne toccò le spine con un dito: anche le cose più belle, in fondo, nascondono qualcosa di doloroso. Una persona vorrebbe dormire in mezzo alle rose profumate e dai morbidi petali, ma, allo stesso tempo, si ferirebbe malamente su tutto il corpo.
E Proprio come il colore dei petali, uscirebbe sangue rosso.
Maria ricordò esattamente una rosa, bella, morbida, profumata, ma piena di spine che per anni allontanarono e ferirono persone che, in tutti i modi, cercarono di spezzare i suoi petali. Il rosso ricordò il suo sangue, le sue spine il suo dolore, il gambo il suo corpo, il profumo, appunto, l'odore della sua pelle e dei suoi capelli.
«Dov'eri?» la voce di Sebastiani risuonò dietro il suo orecchio con calma, ma Maria sussultò per l'arrivo improvviso del principe. «Ero...in giro.» rispose lei con calma, anche se mentì. Sebastian la guardò da dietro con calma e poi posò il suo sguardo sulla rosa che tenne fra le mani, «Mh... Andiamo.» sussurrò il biondo subito dopo, prese la sua mano e intrecciò le dita. Maria lasciò cadere la rosa a terra e lo seguì con curiosità, priva di paura. Arrivarono dietro il castello, raggiunsero un piccolo cancello sul retro di esso, il quale, li avrebbe condotti verso un piccolo sentiero di bosco basso, un lato del castello che Maria non vide mai. Si trovò troppo in basso e, infatti, quando Sebastian aprì i piccoli cancelli e la guidò con sé, Maria notò subito che le grandi mura che protessero il regno si allontanarono da loro. Sebastian, dunque, la condusse con sé verso il basso della montagna, i boschi cambiarono, furono più illuminati e più arieggiati da una brezza familiare a lei. Il cielo fu più limpido, non vide più la leggera nebbia fra i rami, e nel cielo, bensì, vide ogni singola stella alta. «Ma dove stiamo andando...?» domandò Maria con stranezza, Sebastian le strinse di più la mano e non ripose, aumentò leggermente il passo e, proprio in quel momento, Maria sentì il rumore del mare. Il principe spostò varie piante e strinse la fanciulla a sé, poi passarono in mezzo a due alberi e, sotto i loro piedi, ci fu la morbida sabbia piena di pietroline che li accolse comodame. Maria sgranò gli occhi e con estremo stupore ammirò i grandissimi scogli neri e alti sulla spiaggia e dentro il mare, da vicino furono giganti. Le onde si scontrarono contro di esse e, sopratutto, contro le rocce che sorressero la fine del castello, proprio dove si trovò la cella, dalla quale, Maria ammirò quasi ogni giorno il mare a distanza. Sebastian la guidò verso la riva, poi le mollò la mano e con lentezza si avvicinò alle onde che quasi li richiamarono ad avvicinarsi. Maria rimase immobile, paralizzata alla bellezza di quella enorme spiaggia mai vista in vita sua, soprattutto per gli scogli neri, grandi e alti e la lunghissima e grandissima distesa di oceano davanti a lei. «Forza. Che aspetti?» parlò Sebastian con sicurezza e, quando Maria si voltò, vide il principe spogliarsi senza problemi davanti a lei. La schiena di Sebastian venne illuminata dai raggi di luna, la sua pelle brillò ma non sentì fastidio e nemmeno bruciore, al contrario, il principe si sentì in pace. Maria, con stranezza, notò subito dei segni sulla schiena dell'affascinante uomo davanti a lei, assottigliò gli occhi e con preoccupazione osservò quei segni vecchi ma ancora rossi. Sebastian si sentì osservato, così calò subito i propri pantaloni e, come previsto, Maria sussultò e si voltò di spalle con vergogna. Il principe ghignò e ridacchiò di pura soddisfazione, poi si voltò verso di lei e la fissò per svariati istanti e pensò... pensò, e pensò. Nonostante Maria l'avesse già visto privo di ogni velo, lei, comunque, non ebbe il coraggio di guardarlo con malizia, e per qualche strana ragione, ciò intenerì profondamente Sebastian che, per la prima volta, la guardò quasi con dolcezza. «Non è pericoloso nuotare di notte?» domandò Maria col cuore all'impazzata e le guance infuocate, Sebastian tornò glaciale e quasi con indifferenza e, di nuovo, si voltò di spalle, «Non sono un folle, non ti avrei portata quì senza un motivo. Spogliati e seguimi.» rispose il principe con sicurezza, ma Maria non trovò il coraggio né di girarsi e né di spogliarsi. Tremò di timidezza ma, allo stesso tempo, la pazza voglia di raggiungerlo in acqua fu tanta... tantissima. Così, strinse i pugni con coraggio e si voltò con lentezza e subito intravide Sebastian ormai dentro l'acqua. Si soffermò su di lui e lo fissò ansiosa e, appena il biondo di trovò a metà, andò sott'acqua. Maria aggrottò la fronte con curiosità e preoccupazione, strinse le mani sul proprio petto e con velocità si levò le scarpe. Poi, con lentezza si avvicinò verso la riva del mare e fissò il punto preciso nel quale Sebastian andò, ma non lo vide, il suo cuore perse quasi un battito e con gli occhi lo cercò ovunque, come un piccolo cucciolo di lupo in cerca del proprio padre. Attese con molta ansia, i suoi occhi divennero quasi lucidi e, subito dopo, Sebastian ritornò sopra il livello dell'acqua.

𝐈𝐥 𝐏𝐫𝐢𝐧𝐜𝐢𝐩𝐞 𝐞 𝐥𝐚 𝐒𝐞𝐫𝐯𝐚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora