𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 67° - 𝑺𝒈𝒖𝒂𝒓𝒅𝒐 𝒑𝒂𝒖𝒓𝒐𝒔𝒐.

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Poco dopo, dopo la bellissima mattinata passata a giocare sulla neve - soprattutto al lago - Anna corse dalla regina Kate, come da brava dama, l'aiutò e parlò con lei del più e del meno, mentre ricamò a mano un abito oro, su misura per Olivia, che a giorni avrebbero terminato. Seduta sulla poltroncina del grande salotto principale, Anna stette comoda mentre ricamò la gonna con attenzione e cura, con accanto Kate che si occupò del pezzo superiore dell'abito. «È cresciuta così in fretta dopo la sua guarigione.» disse la Regina, «Passare dai cinque ai dodici anni così in fretta, non è per niente facile. Mi sorprende però che si sia subito abituata a questo suo improvviso cambiamento... anzi, guarigione.» disse Anna con un pizzico d'incredulità sia nel tono della voce che nello sguardo. Kate sorrise e guardò il pezzo di tessuto con occhi pensierosi, «Ha già sanguinato, qualche giorno fa.» disse d'un tratto, attirando definitivamente l'attenzione di Anna che, contenta, la guardò. «Dio mio, sta iniziando definitivamente il suo sviluppo...» disse la dama, e nel mentre, una delle domestiche principali poggiò su di un tavolino due tazze, «Vi ringrazio.» disse Kate alla donna, «A voi, maestà, come chiesto.» rispose la donna con un inchino, dopodiché si diresse di nuovo verso l'uscita del salone. Kate prese una tazza e attese la dama, questa la capì subito e non ritardò dal ricambiare il gesto:
«Sangue di cervo, i vostri gusti sono raffinati.»
«E tu, Anna, rispecchi esattamente i miei stessi interessi.»
Ridacchiò la regina assieme alla dama, mentre sorseggiarono il sangue di cervo dalle loro tazze. Anna allontanò leggermente la tazza e guardò in basso, «Come ha reagito Olivia?» - «Era molto calma, non si è agitata... è consapevole di tutte queste cose.» Kate posò il pezzo di abito ricamato assieme alla tazza, e in silenzio osservò la propria dama dai capelli rossi, la quale stette in silenzio, con lo sguardo fisso sulla gonna che ricamò. La regina la guardò, con quegli occhi fini, curiosi e attenti. Scrutò la delicatezza della donna davanti a sé e pensò parecchio, a tante cose...
«Mio figlio, Edward, ha bisogno di sposarsi.» disse tutto d'un tratto la regina, distolse lo sguardo dalla propria dama e abbassò gli occhi verso il basso, mentre rimise tutto al suo posto. Anna serrò la mascella e diventò quasi di ghiaccio per un istante, le mani si fermarono e i suoi occhi fissarono il ricamo, ma subito dopo sbatté nuovamente le palpebre e mosse nuovamente le dita sulla gonna da sistemare. «Non avete ancora trovato delle pretendenti per lui?» domandò con una falsa tranquillità la rossa, parlò con durezza e freddezza, tutto ciò per nascondere alla perfezione quel suo cattivo orgoglio. «Sembra disinteressato ad ogni fanciulla che si presenta ai suoi piedi, ha quasi trent'anni, deve progettare il suo futuro, e non può farlo a mani vuote. Giusto, Anna?» rispose Kate, puntando i suoi occhi felini contro la dama che, pietrificata da quel tono quasi "provocatorio" della regina, respirò a malapena. Con coraggio, però, la guardò, con ancora quella falsa durezza che mantenne alla perfezione dinanzi alla propria regina; nel carattere di quella donna, persino nel suo sguardo, rivide davvero Sebastian... con così tanta furbizia cercò in tutti i modi di scoprire l'anima sua, ma Anna, bensì, le tenne testa, anche se con dispiacere, poiché non amasse non portare rispetto alla donna che, per anni, la curò come una figlia. «Ha perfettamente ragione, Regina. Edward... ha bisogno di una donna in questo momento.» rispose poco dopo la rossa, quasi intontita dallo sguardo fisso dell'affascinante regina. Percepì che ella cercò in tutti i modi di captare qualcosa nascosto nei pensieri più profondi della dama, ma non ci riuscì... forse, si dimenticò che la sua stessa dama possedesse ben altri poteri. «Anche tu hai molti pretendenti. Perché rifiutarli senza nemmeno vederli?» domandò Kate, con un genuino sorriso, dovuto a dei pensieri che, nella sua testa, le diedero ragione su un qualcosa che per anni pensò. «Non voglio ancora impegnarmi, non voglio spendere il mio tempo a soffrire per un qualcuno che, non destinato a me, potrà portare solo rancore nel mio animo.» rispose subito Anna, a tocco di campana. Quei discorsi la innervosirono parecchio, si sentì quasi inadatta e questo non riuscì al nasconderlo davanti agli occhi dell'amabile e furba regina Kate, la quale, la osservò attentamente, con un leggero sorrisetto furbo, mentre assottigliò gli occhi come una leonessa. «È come se... tu fossi già innamorata persa per qualcuno.» parlò subito dopo Kate, e la dama si pietrificò nuovamente, ma deglutì e sorrise nervosamente:
«No... no! Io attendo solo la persona giusta, maestà, la prego...»
«Quindi al momento giusto me lo presenterai?»
Kate si alzò tranquillamente e con eleganza dalla poltroncina, sorrise con furbizia ad Anna mentre questa arrossì tremendamente. Kate amò alla follia la propria dama, amò vederla in difficoltà in quei discorsi così profondi... ai suoi occhi parve così piccola, proprio come una bambina, come una figlia in crescita, piena di vergogna e timidezza. «Lo presenterai a corte, quando capirai che sarà lui quello giusto.» parlò ancora Kate, e a quel punto Anna si limitò solo ad annuire e deglutire, riprese quasi a respirare e sbatté nuovamente le palpebre, dopodiché distolse lo sguardo e posò la gonna ricamata. Kate si raddrizzò con la schiena e la guardò dall'alto, ghignò con divertimento e allo stesso tempo provò tenerezza per lei... scoprì qualcosa. Quando questa si voltò di spalle per uscire dal salone, si fermò un attimo: «Ah! Dimenticavo di dirti questa cosa, Anna...» esclamò la regina, così si voltò e mentre la dama si alzò in piedi, cercò di non perdere l'equilibrio per le troppe emozioni che la stordirono in quel momento. «Ditemi, maestà...» rispose con leggera ansia, al che, la regina sghignazzò nuovamente... «Oh no...» pensò subito Anna, con le guance ormai a fuoco. Kate si guardò intorno mentre mosse leggermente la gonna del proprio abito con dei semplici gesti quasi drammatici, strinse le proprie mani dietro la schiena e, come se fosse una bambina innocente - con fare scherzoso - le disse:

𝐈𝐥 𝐏𝐫𝐢𝐧𝐜𝐢𝐩𝐞 𝐞 𝐥𝐚 𝐒𝐞𝐫𝐯𝐚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora