Capitolo 16

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Erik si trovò di fronte una vecchia pagina di un quotidiano locale datata 30 agosto 1996 e iniziò subito a leggere avidamente:

«Pyramiden. La torre di controllo ha perso i contatti con il volo Vnukovo Airlines 2801 proveniente da Mosca. Il Tupolev 154 trasporta minatori russi pronti per dare il cambio ai colleghi che lavorano nell'insediamento di carbone nelle isole Svalbard ma il volo non è mai atterrato all'aeroporto di Longyearbyen.
Ieri, 29 agosto 1996, il volo si è schiantato sulla montagna di Operafjellet, dieci chilometri ad est dell'aeroporto: a bordo vi erano 141 passeggeri, tra cui 3 bambini e 11 persone dell'equipaggio.
Dopo il silenzio radio, le ricerche partono immediatamente perché capiscono che deve essere successo qualcosa ma, come temono, si è verificato il peggio e non trovano nessun superstite. Da Mosca e da Pyramiden parte un aereo al mese per poter garantire la rotazione dei turni di lavoro dei minatori.»

Il Verge fece scorrere tutti gli articoli riguardanti l'incidente e trovò diverse informazioni come il risarcimento alle famiglie delle vittime, circa 2 milioni di rubli russi (circa 40.000 dollari) per ogni persona a loro cara morta nell'incidente, le azioni legali intentate dai parenti e l'identificazione delle persone eseguita a Tromsø, in collaborazione tra il distretto di polizia di Troms, il servizio investigativo criminale nazionale e l'ospedale universitario della Norvegia settentrionale.
Erik trovò altri due articoli interessanti: il primo raccontava di come l'insediamento di Pyramiden aveva chiuso i battenti nel 1998 a seguito grande depressione che si era creata nell'azienda e in tutta la forza lavoro provocata dall'incidente aereo, il secondo era un'elenco di tutte le vittime che lo schianto aveva provocato.
L'uomo si soffermò a leggere tutti i nomi e i cognomi delle persone che avevano perso la vita e trovò anche lui, Dmitriy Ezelstain. Pensò a come potesse essere collegato allo scrittore e al libro visto che era deceduto centodiciotto anni prima ma per la testa gli balenò un'idea.
«Aveva dei figli?» chiese Erik a Hector. Lui fece spallucce come a dire che non lo sapeva, ma rigirò nuovamente il computer verso di sé, chiuse tutti i documenti e ripetè la ricerca con il cognome EZELSTAIN ma con nuovi parametri.
«Ecco a te» disse poi il custode girando lo schermo verso il suo interlocutore per mostrargli i documenti trovati.
Davanti agli occhi di Erik comparvero tre certificati, due di nascita e uno di morte: due erano di Dmitriy - nato e morto - mentre l'altro era di un'altro uomo.

CERTIFICATO DI NASCITA

Il sottoscritto Ufficiale dello stato Norvegese, certifica che dal Registro degli Atti di Nascita
il giorno VENTUNO del mese di APRILE
dell'anno MILLENOVECENTONOVANTAQUATTRO
alle ore VENTIDUE e minuti CINQUANTASETTE
è nato a Tromsø
Cognome: EZELSTAIN
Nome: VICTOR
Di sesso: MASCHILE
Paternità: DMITRIY EZELSTAIN
Maternità: HANNA NILSEN

Certificato rilasciato per gli usi consentiti dalla legge.

Ufficiale
Victor Hanz

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