Capitolo 50

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Erik abbassò il braccio e lasciò cadere il cacciavite per terra, incredulo.

«Cosa diavolo ci fai qui?» sussurrò arrabbiato.

Davanti a sé aveva Rune, vestito completamente di nero, che lo fissava con aria divertita e orgogliosa.

«Allora?» lo esortò Erik mettendo le mani sui fianchi. Si aspettava una risposta.

«Era il mio giorno libero» disse poi Rune.

«E...?»

«E dopo quello che è successo ieri, mi sembrava una bella cosa venirti ad aiutare.»

«Ce la faccio anche da solo» sbuffò poi con fare permaloso.

«Pensavo di essere d'aiuto» brontolò Rune.

Erik sbuffò e si pentì immediatamente di aver risposto con saccenza e distacco al suo collega.

«D'accordo» gli disse poi. «Hai trovato qualcosa qua sopra?»

«Ho frugato un po' in cucina ma non c'era nulla.» Rune fece spallucce. «Tu invece hai già trovato qualcosa?»

«No. O meglio, qualcosa c'è ma non so di che si tratta.» Erik mosse la testa verso lo scantinato dietro di lui per comunicare all'uomo che lì sotto c'era qualcosa. «Vieni» concluse poi dopo aver acceso la luce prima di scendere le scale.

Rune lo seguì senza fare domande e scese uno scalino per volta tenendo gli occhi socchiusi per farli abituare a tutta quella luce che aveva colpito improvvisamente le sue pupille.

«Hai incontrato lo scrittore?»

«Purtroppo no» rispose Erik dando le spalle al collega. «Non si è ancora fatto vedere. Mi ha solo dato questo indirizzo, senza un orario.»

«Magari arriva più tardi» continuò con tono ottimistico Rune.

«Inizio ad avere i miei dubbi.»

I due arrivarono in fondo alla scalinata e l'uomo rimase stupito dal casino che aveva difronte.

«Che cavolo...» Rimase a bocca aperta.

«Nella confusione, credo di aver trovato un ordine» gli spiegò Erik.

«Stento a crederti» rispose Rune con una risata beffarda.

Erik si strinse nelle spalle e si morse un labbro prima di rispondere:

«I fogli appesi alla parete, credo siano la prima stesura del libro. Le stampe appese al filo penso che abbiamo aiutato lo scrittore nel delineare i particolari della storia invece quelli sulle lavagna devono essere appunti per creare una linea temporale logica.»

«E questi per terra?» chiese Rune indicando il pavimento.

«Sono semplici fogli bianchi.»

«Ma non erano vietati?»

«A quanto pare Ezelstain doveva avere una grandissima scorta di risme.»

Rune si avvicinò alla parete e diede uno sguardo generale alle pagine.

«Prova a leggere qualche pagina e dimmi se potrebbe essere il libro» disse Erik esortando il collega con voce flebile.

L'uomo si avvicinò ad una pagina a caso e iniziò a leggere:

"«Non avevi detto che era finito il caffè?» gli chiese poi la donna guardando prima la tazza che era appoggiata sul tavolo e poi la moka sporca ancora appoggiata sul gas.

«Ho chiesto al signor Moen, è stato così gentile da regalarmi un pacchetto intero.»

«Che gentile che è stato, domani gliene comprerò uno nuovo.»"

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