Erik e Rune avevano passato più di un'ora a cercare La Ballata della Morte eppure non ne avevano trovato traccia, sembrava che il libro si fosse eclissato.
«Ancora mi sto domandando come sia possibile che qualcuno sia entrato qui dentro per rubare uno di questi libri!» sbuffò Erik e pensò che nessuno sarebbe entrato in un museo per rubare un Monet o un Rembrant.«Dobbiamo trovare una soluzione e trovare il libro» disse con voce ferma Rune. «Dobbiamo trovare lo scrittore!»
«Non ti agitare» rispose Erik per placare l'inquietudine del collega. «Basterà guardare l'archivio per reperire le informazioni.»
In uno degli uffici della Deichmanske Bibliotek venivano tenuti tutti i documenti riguardanti la Future Library: la stanza era molto ampia e spaziosa, quasi solenne, al centro vi era una scrivania in legno con un computer con tre schermi e una cassettiera laccata di bianco chiusa da un pass e composta da un solo tiretto. Il resto dell'ufficio era sgombro e le finestre a grandezza uomo rendevano lo spazio ancora più smisurato e luminoso. Il profumatore per ambienti rilasciava una fresca fragranza al mughetto mentre un timido raggio di sole entrava in punta di piedi attraverso le vetrate infondendo una sensazione di quiete.
Per conservare i contratti degli scrittori, i verbali redatti prima della consegna del manoscritto, i certificati di autenticità e tutte le informazioni degli autori non serviva molto spazio fisico, ma bensì un computer potente e delle macro memorie dalle micro dimensioni che potessero custodire e preservare tutte le informazioni. Dal 2014 erano cambiate molte cose, infatti all'inizio i documenti venivano stampati e conservati sia in maniera cartacea che in modalità elettronica ma con il passare degli anni si era abolita la carta e si era passati da Hard Disk esterni alle chiavette che superavano i 100 terabyte fino ad arrivare alle macroSD da un Petabyte - equivalente di mille Terabyte - dalle dimensioni minuscole.
L'ufficio si trovava esattamente all'ultimo piano della biblioteca pubblica di Oslo, insieme a tutte le altre stanze ma per arrivarci i due Voktere dovevano percorrere un lungo corridoio totalmente bianco.
Per entrare nel Silent Office, Erik e Rune dovettero ripetere il rito avvenuto per entrare nella Silent Room e, una volta replicata la procedura, poterono entrare in tutta sicurezza nella stanza per iniziare a spulciare tra i documenti di Ezelstein.
Il Verge più giovane si avvicinò al computer e si accorse che era protetto da una password e da un'impronta digitale: provò ad appoggiarci sopra l'indice e a seguire tutte le altre dita, prima della mano destra e poi della mano sinistra, ma nessuna riuscì a sbloccare il pc.
«Ci provo io» disse Rune facendosi posto accanto al collega e iniziò a pigiare le dita contro lo schermo sensibile per vedere se con una delle sue impronte sarebbero riusciti a controllare i file. «Niente da fare» sentenziò alla fine il Verge, sconsolato.
«Proviamo ad aprire la cassettiera» sussurrò Erik poco speranzoso avvicinando il pollice al lettore impronte posto sopra uno dei cassetti.
«Aspetta!» gli ordinò Rune facendolo sobbalzare. «Quasi sicuramente non saranno né le tue né le mie impronte a far aprire questo affare» chiarì l'uomo con un bisbiglio. «Fammi provare un trucchetto che mi insegnò mio padre.»
Rune si alzò e prese il nastro adesivo posto sulla scrivania e poi si accovacciò nuovamente accanto al collega che lo guardava perplesso. Il Verge prese un pezzo di scotch, lo tagliò con la forbice presa dal portapenne e se lo arrotolò attorno all'indice della mano destra.
«Non dirmi che funziona davvero, non ci credo nemmeno se lo vedo» disse Erik malfidente.
«Stai a guardare.»
Rune alitò prima sul nastro che aveva sul dito e poi sulla piastrina rotonda che leggeva le impronte digitali per poi conficcare con un gesto violento la forbice proprio al centro del lettore.
Erik rimase pietrificato.
«Pensavi che avrei replicato l'impronta digitale?» chiese Rune sogghignando. «La forza bruta avrà sempre la meglio sulla tecnologia» concluse poi. Aveva rotto il meccanismo e strattonando un po' il mobile, il cassetto si aprì.
«Non c'era un altro modo?» mormorò l'altro Verge scocciato.
«Domani verrò a sostituire il lettore con una nuova piastrina, non se ne accorgerà nessuno.»
«Se avevi intenzione di romperlo, perché ti sei messo lo scotch intorno all'indice?»
«Solo per fare scena.»
Erik alzò gli occhi al cielo e scosse leggermente il capo mentre Rune aveva già iniziato a frugare nella cassettiera che conteneva moltissimi astucci trasparenti, presumibilmente cento, con al loro interno delle macroSD. I Voktere lessero tutte le etichette fino a trovare quella con la dicitura Ezelstein che presero e nascosero in tasca per poter uscire indisturbati dalla biblioteca e tornare a casa. Rune richiuse il cassetto e seguì Erik fuori dalla porta del Silent Office serrando la stanza proprio dietro le sue spalle. Si mise a correre fino alla fine del corridoio bianco e prese a camminare con passo blando e svogliato per non dare nell'occhio.
I due uomini erano arrivati all'uscita della Deichmanske Bibliotek quando una delle guardie che presidiava l'ingresso li fermò.

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FUTURE LIBRARY
Mystery / Thriller2114, Oslo. La Future Library sta per aprire le porte a tutta la popolazione mondiale: una biblioteca composta unicamente da 100 volumi, scritti a partire dal 2014 - uno all'anno - e custoditi gelosamente per non farli leggere a nessuno prima del p...