Capitolo 54

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Il ragazzo, dopo qualche secondo di esitazione, si appoggiò il manoscritto sulle ginocchia e cercò di rilassarsi un po' per scaricare la tensione accumulata fino a quel momento.

«Proviamo a sistemare alcune pagine prima di rientrare al lavoro?» chiese Erik per avere conferma dell'idea che aveva in mente il collega.

«Certamente, ma non puoi rientrare oggi!»

«E perché?» chiese impaurito il ragazzo.

«Sembri uno zombie, quando invece hai detto a Katie che andavi a trovare la tua famiglia.»

«Credimi, è più stressante andare a trovare i miei parenti che tutta questa storia.»

«Non esagerare!» gli disse Rune con tono rude. «Aspetta almeno domani, riposati. Stamattina informerò del tuo rientro Katie, ma non le dirò che sei già in città, d'accordo?»

Erik fece spallucce, forse aveva davvero bisogno di un po' di riposo.

«Puoi prenderti anche più di un giorno, se non te la senti domani.»

«Ci penserò sù» disse Erik a testa bassa per cercare di far smettere il suo collega da dispensare consigli non richiesti.

«Siamo arrivati, comunque» disse infine Rune aprendo la portiera del taxi.

La pioggia batteva insistentemente sul parabrezza. Dal finestrino, Erik guardò il collega allontanarsi con passo felpato e con le mani nelle tasche del giaccone bello caldo. Il ragazzo riprese la sua scatola, se la strinse fortissimo al petto e pagò la Førerløs bil con la carta prepagata. Il collega più anziano non aveva nemmeno fatto il gesto di far finta di pagare la macchina ed Erik si rammaricò del fatto che si sentisse in dovere di avere tutto da tutti senza mai dare niente in cambio.

Erik non aprì bocca solo perché in quella storia de La Ballata della Morte erano implicati tutti e due e litigare in una situazione del genere non avrebbe di certo giovato alla sua posizione: a Rune bastava una sola parola e un indagine della divisione cyber crimini per rovinarlo.

Mentre camminava a testa bassa nella pioggia per raggiungere l'appartamento di Rune con la valigia al suo fianco, gli balenò per la mente una nuova domanda: dovendo leggere ogni singola pagina per ricomporre il romanzo, una volta composto e scoperto chi fosse l'assassino di un delitto ancora irrisolto, cosa avrebbero dovuto fare? Denunciarlo? Stare in silenzio finche la biblioteca del futuro non fosse stata aperta? E se lo denunciavano, come facevano a spiegare il perché avevano letto un libro che non doveva essere letto assolutamente prima del primo marzo 2114? E se fosse stato solo uno scherzo e non c'era nessun omicidio ma era solo una leggenda da tramandare per far sì che il libro fosse più affascinante?

Il ragazzo si disse che forse avrebbe dovuto fare un passo alla volta. Iniziava ad accusare molta stanchezza, sentiva di non avere più le forze di fare nulla ma gli rimaneva solo qualche step per tornare alla vita di sempre e si disse che forse non gli importava così tanto di assicurare alla giustizia un killer che magari non era nemmeno esistito. 

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