«Si, mi occupo anche di supervisionare quei libri» continuò poi inumidendosi le labbra con la lingua.
«Ed era a conoscenza che uno di quei libri era scomparso?» la incalzò Jensen.
«Assolutamente no» disse Katie scuotendo la testa. «Ho assunto i Voktere che hanno il compito di controllare i libri presenti nella Silent Room.»
«Quindi era solo responsabilità loro?»
«Non sto dicendo questo. Ma il loro lavoro è custodire i manoscritti fino a mese prossimo, ma a quanto pare ho assunto degli incapaci» concluse Katie facendo spallucce.
Jensen alzò un sopracciglio irritato per quella risposta ma si morse la lingua.
«Quando ha scoperto che il signor Rune Moen aveva rubato il manoscritto di un certo Ezelstain?» continuò poi l'agente incrociando le braccia sul petto e appoggiandosi allo schienale della sedia.
«L'ho scoperto dopo il suo arresto.»
«Quindi non era a conoscenza che il signor Erik Harris era partito alla ricerca di una copia del libro?»
Katie aggrottò la fronte e scosse la testa in un no.
«Così non sa nemmeno che è stato arrestato a Bergen perché era entrato senza permesso nella casa del fantomatico scrittore Ezelstain, giusto?»
La donna fece spallucce.
Jensen non stava cavando un ragno dal buco.
«Lei ha incontrato tutti gli scrittori che hanno scritto per la Future Library?» le chiese per cercare di cambiare direzione.
«Si, è un mio dovere.»
«E si ricorda di questo Ezelstain?»
«Ne ho incontrati troppi, non mi ricordo di ognuno di loro» rispose facendo nuovamente spallucce.
«Ho saputo che ogni manoscritto viene conservato in una sorta di scrigno.»
«Più o meno» rispose la donna facendo dondolare la testa prima a destra e poi a sinistra.
«Mi corregga allora se sbaglio. Come vengono conservati?»
«Ogni autore sceglie una scatola o una qualsiasi cosa che possa contenere il proprio manoscritto e ve lo ripone. Qualcuno lo ha avvolto con un lenzuolo, altri lo hanno messo in una cassetta di legno.»
«Chi lo ha avvolto in un lenzuolo?» chiese curioso Jensen.
«Non ricordo.»
«E La Ballata della Morte, dove era conservato?»
«In una biscottiera.»
Non sapeva se aveva fatto centro o meno, ma l'agente sentiva di avere davanti una miniera di informazioni.
«Ha mai aperto quella biscottiera?» le chiese Jensen.
Katie negò.
«Ha mai letto uno dei manoscritti?»
Ancora no.
Jensen si fermò qualche secondo per riflettere. Come poteva la direttrice della Deichmanske Bibliotek e della Future Library non sapere niente sulla vicenda? I due Voktere erano davvero stati così bravi a nascondere tutto? L'agente aveva dei forti dubbi, così ripartì con il pungo di ferro e scoprì tutte le carte.
«Signorina Katie, vorrei raccontarle brevemente quello che è successo al signor Erik e al signor Rune negli ultimi dieci giorni» iniziò a dire l'uomo.
Lei annuì.
Jensen iniziò a snocciolare i punti salienti della vicenda.
«Una volta che il signor Erik Harris ha messo piede a Bergen, ha iniziato a chiamare tutti gli Ezelstain che è riuscito a trovare e che pensava potessero essere lo scrittore, fino a quando uno di loro gli riattacca il telefono in faccia.»
Jensen si era studiato nei minimi dettagli tutti gli spostamenti dei Voktere.
Era una cosa grave rubare un libro? No.
Rubare un libro dalla Future Library, invece? Si e no.
Accusare qualcuno di omicidio? Era pericoloso.
Scoprire che l'indagato non aveva ucciso nessuno? Un sollievo.
Ma allora perché Jensen sentiva che il caso non era ancora chiuso? Si sentiva come se la signora Larsen gli stesse sul collo, come se gli sussurrasse qualcosa di incomprensibile in un orecchio, qualcosa che lui provava a capire ma senza successo.
L'agente scacciò il fantasma della vecchia signora e si disse che era sulla strada giusta.
Avrebbe chiuso quella faccenda una volta per tutte: in soli due giorni era già diventato un caso mediatico, il pubblico voleva le risposte anche al dubbio più insignificante e lui aveva il bisogno di soddisfare quelle richieste.
Ai curiosi non bastava sapere che Rune aveva rubato un libro dalla Future Library. Loro volevano sapere il perché lo aveva fatto, volevano entrare nella sua mente e volevano sapere chi lo aveva aiutato.
Non era di certo compito della N.U.F.V. veicolare quelle informazioni. Sarebbero bastate due interviste rilasciate da Erik per sfamare gli avvoltoi, ma Jensen sapeva che se fosse stato un umile civile, avrebbe venduto l'anima al Diavolo pur di sapere tutta la verità dalla polizia.
L'agente continuò con la storia.
«Una volta che quell'Ezelstain ha riattaccato il telefono al signor Erik, lui non ha mollato e gli ha mandato un messaggio, come si usava fare decenni fa.»

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FUTURE LIBRARY
Mystery / Thriller2114, Oslo. La Future Library sta per aprire le porte a tutta la popolazione mondiale: una biblioteca composta unicamente da 100 volumi, scritti a partire dal 2014 - uno all'anno - e custoditi gelosamente per non farli leggere a nessuno prima del p...