Jensen non ricordava dove lo aveva sentito così decise di fare una ricerca più approfondita: aprì il programma per la ricerca dell'identità, ID-søk, e digitò il nome completo che gli era apparso precedentemente.
Cliccò il tasto invio sulla tastiera.
La rotellina bianca riprese a girare.
Dopo pochi secondi comparve la scheda della persona ricercata che riportava il nome completo, tutti i dati anagrafici, tra cui data e luogo di nascita, i parenti più prossimi e la mansione lavorativa.
Jensen iniziò a leggere avidamente e quando realizzò di che persona si trattasse, ebbe un'illuminazione.
Di colpo tutto gli era più chiaro.
Chiuse tutte le schermate che aveva aperto sul computer e corse fuori dalla piccola stanzetta. Arrivò trafelato dall'agente che si trovava dietro il bancone dell'ingresso e lo guardò soddisfatto:
«Devi convocare questa persona» comandò poi al ragazzo che rispose aggrottando la fronte.
«Prendi il telefono e componi questo numero» continuò Jensen ripetendo dei numeri a memoria. Non era la stessa sequenza che gli aveva dato Erik: quel numero lo aveva trovato sull'anagrafica e ciò voleva dire che era il vero numero di Ezelstain, o chi si spacciava per lei.
L'agente obbedì immediatamente e compose il numero che gli stava dettando il capo della N.U.F.V. poi attese in linea che qualcuno rispondesse.
Jensen tornò da Erik.
Spalancò la porta e si trovò davanti il ragazzo addormentato con la testa ciondoloni. L'agente lasciò che la porta si richiudesse da sola con un tonfo che svegliò il ragazzo di soprassalto facendolo quasi cadere dalla sedia.
«Bentornato nel mondo dei vivi» scherzò Jensen ridacchiando sotto in baffi.
Erik si asciugò un po' di saliva al lato della bocca con il dorso della mano e tossì.
«Ho trovato chi le mandava i messaggi» gli disse immediatamente l'agente.
Erik lo guardò dritto negli occhi senza dire nulla.
L'aria fredda di febbraio entrò prepotente nel commissariato quando una giovane donna spalancò la porta per entrare. Indossava sciarpa e cappello, la punta del naso era colorata di rosso per le basse temperature che vi erano all'esterno e un cappotto che aderiva alla sua figura snella, l'avvolgeva dalle spalle fino alle ginocchia.
«Buonasera» disse poi avvicinandosi all'agente al bancone che rimase a bocca aperta per la sua bellezza.
«Buonasera signorina» disse lui piegando leggermente il capo in avanti come segno di saluto.
«Sono stata convocata da un certo agente Jensen, è lei?» chiese all'uomo. Lui arrossì e si lisciò i baffi con le dita.
«No signorina, non sono io. Ma glielo vado a chiamare.»
La donna sorrise con fare ammiccante consapevole dell'imbarazzo provato dal suo interlocutore.
L'agente si allontanò per qualche secondo per poi ricomparire a testa bassa seguito dal capo della N.U.F.V.
«Salve» disse lui stringendo la mano alla donna.
«Buonasera» rispose lei sorridendo tranquilla.
«Mi segua cortesemente» continuò Jensen indicando una piccola porticina poco distante da loro.
Dopo pochi passi i due entrarono nella stanzetta vuota dove poco prima si trovava Erik.
«Si accomodi pure» la esortò Jensen indicandole la sedia con la mano.
La donna si accomodò senza troppi complimenti ed iniziò a sbottonarsi il cappotto.
«Lo sa perché l'ho fatta chiamare?» le domandò l'agente.
«No, non ne ho idea» rispose la donna levandosi il berretto e la sciarpa.
«Va bene. Partiamo da principio allora, se non le dispiace.»
La donna annuì.
«Che lavoro fa?» gli chiese Jensen per cercare di metterla a suo agio.
«Sono responsabile di biblioteca» continuò lei. «Da circa sei anni.»
«In quale biblioteca?»
«Alla biblioteca pubblica di Oslo.»
«E si occupa anche della Future Library? Se non sbaglio si trova proprio nella sua biblioteca, signorina Katie.»
La donna si irrigidì e portò la schiena verso lo schienale della sedia ma senza appoggiarla.

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FUTURE LIBRARY
Mistério / Suspense2114, Oslo. La Future Library sta per aprire le porte a tutta la popolazione mondiale: una biblioteca composta unicamente da 100 volumi, scritti a partire dal 2014 - uno all'anno - e custoditi gelosamente per non farli leggere a nessuno prima del p...