Capitolo 31

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L'aria del mattino era fredda e Rune stava camminando per strada: era uno dei suoi giorni liberi.

Il giorno prima aveva passato l'intera giornata con Katie e la sua puzza sotto al naso, ma si era ricreduto. Iniziava a trovarla una donna intelligente.

L'uomo era perso nei suoi pensieri quando estrasse il cellulare dalla tasca del giaccone e compose un numero.

«Pronto?» rispose Erik.

«Ciao, sono Rune.»

«Lo so.»

«Novità?»

«Mi trovo in un bar a Bergen.»

«Perchè? Non stai cercando il libro?» chiese Rune sospettoso a bassa voce.

«Ieri sera ho provato a chiamare qualche Ezelstain, ma senza successo» spiegò l'uomo.

«Così hai deciso di prenderti già una pausa?» chiese Rune severo.

«No. L'ultima persona che ho chiamato ieri sera, mi ha riattaccato il telefono in faccia per ben due volte senza dire una parola, così ho provato a mandargli un messaggio e...»

«Un messaggio?» la voce di Rune era perplessa.

«Si, un SMS, come nel Medioevo»

Rune sorrise e scosse la testa lasciandosi sfuggire una risatina quasi isterica.

«Ma ha funzionato, il telefono era abilitato per ricevere e inviare, così dopo pochi minuti mi ha risposto.»

«Ed era l'Ezelstain corretto?»

«Penso di sì» rispose Erik con aria sconsolata.

«E cosa ti ha risposto? Qualcosa non va?» chiese il collega.

«Ha scritto di trovarci a Kosztka al numero 192 T di Bergen che ho scoperto essere un bar che si chiama Gammel Fisker ma è tutta mattina che aspetto e non si è presentato ancora nessuno» sospirò Erik intimidito.

«Oh, capisco. E non puoi mandargli un altro messaggio?» chiese l'uomo di Oslo.

«Ci ho già già provato» rispose ferito il ragazzo. «Non ho avuto risposta!»

«E se fosse uno scherzo?»

«Sarebbe di pessimo gusto.»

«Adesso che farai? Come farai a trovare lo scrittore?» chiese Rune con voce tremante.

«C'è qualcosa che ti preoccupa?» continuò Erik. I due Voktere si conoscevano piuttosto bene e il ragazzo a Bergen sapeva riconoscere gli sbalzi d'uomo del suo collega meglio di chiunque altro.

«Assolutamente no.»

Erik sapeva che Rune mentiva ma non voleva approfondire.

«Quindi cosa farai?»

«Farò altre ricerche. Come va con Katie?» chiese il ragazzo per cercare di cambiare discorso.

«Tutto bene, non sospetta di nulla. Adesso sta tornando, ti devo lasciare perché andiamo a pranzo insieme.»

«Va bene. Ti tengo aggiornato.»

Rune riagganciò e si chiese se Erik lo tenesse davveroaggiornato su quello che succedeva.

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