Capitolo 88

0 0 0
                                    

Il ragazzo si era vestito pesante e aveva deciso di prendere una Førerløs bil per tre quarti del tragitto per poi continuare a piedi.

Aveva bisogno di aria fresca per cercare di svegliarsi e il vento gelido di febbraio lo avrebbe certamente aiutato ravvivando anche la pelle del viso bianco cadaverico.

Erano appena passate le due del pomeriggio ed Erik aveva già letto innumerevoli fake news e speculazioni su ciò che era successo. Le notizie ritraevano Rune e lui come due incapaci disposti a tutto per salvarsi il sedere. Ma la storia non era andata esattamente come scrivevano online.

Erik era arrivato davanti al portone del commissariato e aveva suonato facendo ripartire la tiritera di riconoscimento.

Una volta entrato, si identificò all'agente che si era trovato davanti e solo successivamente chiese di Jensen, ricevendo come risposta un grugnito. Ad Erik, quell'atteggiamento, faceva ribollire il sangue nelle vene e si chiedeva che cosa spingesse la gente ad essere cosi insopportabile: era forse colpa del clima? Delle temperature eccessivamente basse? O degli orari di lavoro improponibili che dovevano seguire le forze dell'ordine?

Il ragazzo era perso nei suoi pensieri con il muso lungo appoggiato allo stipite di un muro aspettando che qualcuno gli dicesse cosa fare, quando, da una porticina nascosta, comparve Jensen. L'agente gli fece cenno con la mano di avvicinarsi ed Erik si avviò con fare scocciato. Aveva gli occhi rossi e ogni tanto una palpebra gli scendeva involontariamente rendendo il suo aspetto più simile a un senzatetto che a un bibliotecario.

«Grazie per essere venuto» gli disse Jensen entusiasta prendendolo per un braccio. Aveva le energie a mille e a differenza di Erik, doveva aver bevuto almeno cinque caffè per avere le pile così cariche.

«Prego» rispose Erik chiudendo entrambi gli occhi per un momento.

Jensen lo scortò in una saletta simile a quella dove era avvenuto il suo interrogatorio e lo fece accomodare chiedendogli se gradiva qualcosa di caldo da bere. Erik scosse la testa in un no, voleva solo dormire.

«Mi dica» iniziò subito a dire il ragazzo scocciato.

«Volevo informarla che abbiamo scoperto chi è l'autore del libro che il signor Rune aveva rubato.»

«Davvero? Lo avete trovato?» chiese Erik piegando la testa di lato.

«Si. Mi duole informarla che Ezelstain altro non era che la signora Larsen, la compagna di suo nonno» lo informò Jensen.

«Impossibile! E chi mi ha mandato i messaggi?» chiese Erik con un filo di voce.

«Ancora non lo sappiamo, ma è per questo che l'ho convocata.»

«E io come potrei mai aiutarvi? Ne so quanto voi» rispose Erik sospirando.

«Vorrei vedere i messaggi inviati e ricevuti» disse Jensen lasciando sottintendere che il mittente doveva essere Ezelstain.

FUTURE LIBRARYDove le storie prendono vita. Scoprilo ora