Capitolo 48

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La luce della torcia illuminò dei gradini che andavano verso il basso. Erik realizzò che la casa aveva anche un paio interrato e la porta serviva a nascondere qualcosa nello scantinato e non in una stanza segreta. Subito accanto sul muro interno vide un interruttore della luce, provò a schiaccialo e con sua grande sorpresa, lo scantinato si illuminò a giorno.

I gradini erano di legno e sembravano potessero cedere da un momento all'altro. Erano circa una ventina tutti infilati irregolarmente e senza corrimano. 
Erik spense la torca del telefono e con tutta l'adrenalina che aveva in corpo, mise il piede destro sul primo scalino: non scricchiolavano, forse perchè sembravano di legno marcio, ammuffito e anche bagnato. Passo dopo passo, il ragazzo scese nel seminterrato, la luce a LED fredda gli faceva male agli occhi ma sapeva che doveva aspettare qualche minuto per abituarsi.

Una volta fatto l'ultimo gradino, Erik sospirò, lieto di non essere caduto o inciampato sulle scale.

L'odore di marcio gli invase le narici tanto da doversi tappare il naso e respingere un conato di vomito. Lo scantinato era un caos totale: vi erano fogli scarabocchiati appesi alle pareti, fogli bianchi sparsi per terra, una lavagna bianca sporca di pennarello nero e una lavagna di carbone inzozzata dal gesso bianco.

Erik non aveva mai visto così tanta confusione e così tanta carta stampata in una sola stanza. Nel 2110 avevano vietato la vendita delle risme di carta bianca elaborata e avevano messo in commercio solamente carta riciclata beige o verde proveniente da carta già utilizzata o da materiale compostabile in modo tale da poter ridare tutto a madre natura una volta finito l'utilizzo.

Il ragazzo staccò una delle stampe a colori che si trovò davanti agli occhi: erano appese con delle mollette ad un filo che attraversava la stanza. Vi era rappresentato un pacchetto di caffè ripreso da più angolazioni, poi si spostò verso la parete alla sua destra per vedere che cosa vi era scritto sui diversi fogli. Come sospettava, erano stati battuti a macchina e l'inconfondibile carattere Courier New rendeva tutto così vintage. Avvicinò gli occhi a una delle pagine e lesse le prime due righe che gli balzarono sotto al naso:

"«Cara, prova ad annusare questo caffè.»

La ragazza si alzò dalla sedia su cui si era seduta precedentemente e si avvicinò alla nonna, prese il pacchetto e iniziò ad odorare.»

«Sembra aromatizzato» disse la giovane.

«Allora lo senti anche tu! C'è scritto che è caffè classico.»

«Magari è scaduto, nonna.»"

Il pacchetto di caffè faceva parte di quella storia appesa sul muro. 

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