Capitolo 98

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1° marzo 2114


Erik era seduto al tavolo della cucina e stava digitando qualcosa sulla tastiera del suo personal computer quando la suoneria del suo cellulare irruppe nel silenzio.

Il nome di Rolf Bakke comparve sul suo schermo così decise di interrompere ciò che stava facendo per rispondere alla chiamata olografica.

«Ciao Rolf» rispose entusiasta Erik.

«Sei pronto?» gli chiese l'esperto di libri.

«Sono anni che sono pronto. E tu, come ti senti? Sei emozionato?»

«Molto, non avrei mai pensato di arrivare fin qui.»

«Bene, andiamo ad aprire la Future Library al mondo!» concluse il ragazzo saltellando sulla sedia e gongolando.

Erik uscì di casa trafelato.

Rolf Bakke lo stava aspettando proprio davanti alla Deichmanske Bibliotek imbottito in un piumino rosso come i suoi capelli. La neve si stava sciogliendo e un sole malato riempiva il cielo con i suoi raggi sbiaditi.

«Finalmente!» esclamò l'esperto quando vide arrivare il ragazzo districandosi tra la folla che si era creata davanti all'entrata.

Erik si scusò per il ritardo, si tolse i guanti e si avvicinò a Magnor che faceva la guardia alla porta a vetri.

«Oggi è il grande giorno!» disse l'uomo in uniforme spostandosi di lato.

«Puoi dirlo forte» rispose Erik entrando nella biblioteca pubblica seguito da Rolf.

Da quando Katie e Rune erano stati arrestati, aveva pensato a tutto Erik: il comune di Oslo, su consiglio dei dipendenti della biblioteca pubblica, aveva affidato al ragazzo il compito di portare avanti la Future Library nominandolo Hovedverge, Capo Guardiano, lasciandogli il compito di trovare il suo secondo Verge per poter adempiere insieme ai compiti dei Voktere, come stabilito dalla creatrice della Biblioteca del Futuro.

Erik non ci aveva pensato due volte e aveva nominato Rolf Bakke come suo braccio destro, istruendolo alla velocità della luce per poter essere preparato prima dell'inaugurazione.

Mancavano pochi minuti prima che la gente si riversasse all'interno della Silent Room e a Erik mancava un'ultima cosa da fare.

«Vieni con me» disse a Rolf Bakke facendogli un gesto con la mano.

L'uomo annuì.

I due indossavano ancora i paltò pesanti e le lampade erano spente. La luce fioca entrava dalla grandi vetrate liberando la libreria dalle ombre. 

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