FUTURE LIBRARY

Capitolo 28

Nonostante la bella giornata, Oslo era ancora ghiacciata e a Rune non dispiaceva affatto.

Aveva passato gli ultimi giorni senza il suo compagno Verge ma in compenso aveva Katie come spalla. Era il suo capo, ma erano riusciti ad avere un rapporto alla pari.

La Future Library contava cento manoscritti mai letti prima e se anche se fosse mancato solo uno, si sarebbero accorti tutti: il giorno dell'inaugurazione, Katie, avrebbe presentato ogni singolo libro e, insieme agli spettatori più abbienti che avevano pagato il biglietto, li avrebbero aperti e separati dall'involucro che li aveva costudisti per molto tempo. Qualcuno per un secolo, altri per un paio d'anni.

Rune era seduto sul pavimento con le gambe incrociate proprio davanti la porta che divideva la biblioteca comunale da quella segreta del futuro quando vide comparire Katie proprio davanti a lui. Il ragazzo aveva passato la mattinata a snocciolare aneddoti e le aveva raccontato degli incontri con alcuni scrittori che spesso volevano fare visita alla loro unica copia del libro. Rune si era sempre chiesto se i manoscritti sarebbero rimasti così per sempre: solo una copia per il mondo intero. A lui sarebbe piaciuto fare delle copie e poterle distribuire in tutte le lingue, ma quando esplicò il suo desiderio a Katie, la ragazza rispose negativamente: «Sono opere uniche! Hai mai visto Leonardo dipingere un'altra Monnalisa?»

Il suo ragionamento non faceva una grinza anche se lo aveva lasciato un po' con l'amaro in bocca.

«Rune!» esclamò Katie appena comparsa davanti all'uomo. Indossava dei pantaloni neri e una camicia bianca stirata in maniera impeccabile.

«Katie!» continuò Rune alzando lo sguardo.

«Non dovremmo pranzare adesso?» gli chiede la ragazza con un mezzo sorriso forzato.

Rune rispose affermativamente e si alzò dal pavimento spazzolandosi il maglione color senape.

«Prima faccio una telefonata» concluse la ragazza allontanandosi sui suoi tacchi.

«Fai pure» rispose l'uomo.