Capitolo 89

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Erik spostò il peso del corpo su un solo gluteo e si infilò la mano nella tasca posteriore, estrasse il cellulare e lo fece scorrere sul tavolo. L'agente lo prese tra le mani con un sorriso a trentadue denti che gli campeggiava sul viso. Premette un paio di volte sul touch screen ed entrò nella cartella dei messaggi e lesse l'intera conversazione:

Erik - ore 21,00: "Buonasera, mi chiamo Rune e sto cercando il signore Ezelstain, lo scrittore che ha partecipato con il suo libro all'iniziativa della Future Library di Oslo. Ho fatto il numero corretto?"

Ezelstain - ore 21,10: "Troviamoci domani a questo indirizzo: Kosztka 192 T, Bergen"

Erik - ore 07,14: "Sono all'indirizzo richiesto. Sono seduto sul portico del Gammel Fisker."

Ezelstain - ore 18,51: "Ti ho visto al Gammel Fisker. Ora mi fido di te. Vediamoci domani a Laramie Gate n. 59, è l'ultima casa a sinistra, vicino alla ferrovia. Qualsiasi ora."

«Perché ti sei presentato come Rune?» chiese Jensen posando il telefono.

Erik fece spallucce.

«Può rispondere, per favore?»

«Semplicemente non volevo dire il mio nome e quello di Rune è stato il primo che mi è saltato in testa» rispose Erik con gli occhi chiusi dopo aver fatto un respiro profondo.

Jensen alzò le sopracciglia e arricciò la bocca, voleva dirgli qualcosa ma lasciò perdere. Estrasse un piccolo blocco di carta e una matita dall'interno della sua giacca e iniziò ad appuntarsi il numero di cellulare.

«Mi aspetti qui» concluse poi l'agente alzandosi dalla sedia.

Erik annuì e tenne gli occhi chiusi, lasciò ciondolare la testa all'indietro e incrociò le braccia sul petto.

Nel giro di qualche minuto, la mascella si rilassò lasciandosi sopraffare dalla gravità. 

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