Capitolo 30

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L'uomo aggrottò la fronte così Katie lo prese per un braccio e lo fece avvicinare alla stampa appesa alla parete e iniziò a raccontargli la storia in modo che capisse meglio l'utilizzo dello specchio: l'uomo raffigurato era un pescatore che pregava sulla sua barca e il mare sullo sfondo era piuttosto calmo anche quando si infrangeva sulla sabbia.

Katie spiegò come non vi fosse nulla di strano nel quadro ad esclusione del volto del protagonista, rappresentato con una marcata elastosi solare ed una netta e pronunciata asimmetria. Quest'ultima, si pensava fosse data dalla presunta bipolarità dell'artista ma in seguito, ad una più attenta analisi, si scoprì il vero significato nascosto dell'opera: dividendo il quadro a metà, con l'utilizzò di uno specchio, si sarebbero rivelati due nuovi individui. Il lato sinistro rivelava una struttura piuttosto calma e distesa, mentre il lato destro era tutto l'opposto facendo diventare i lineamenti del protagonista piuttosto malvagi. Secondo degli studi, il pittore, aveva voluto rappresentare il bene e il male che si mischiavano in ognuno degli esseri umani, facendolo diventare una sorta di yin e yang ungherese e leggermente rivisitato.

«Lucy stava cercando di vedere la parte buona e la parte cattiva del pescatore» precisò Katie per spiegare meglio a Rune l'utilizzo dello specchio. «Vedi, noi siamo così come vediamo il pescatore senza specchio. E così appariamo alle persone che ci guardano. Ma ognuno di noi è dotato di uno specchio interiore che usiamo per vedere l'io più profondo e spesso lo adoperiamo per nascondere una delle due parti e far vedere a chi ci osserva solo quella che ci conviene di più.»

La studentessa era proprio accanto a loro e rimase affascinata dalla lettura introspettiva che aveva fatto Katie del quadro. La guardava con occhi luccicanti fino a quando non si accorse dello sguardo fisso che Rune le stava riservando e arrossì. Lucy si strinse nelle spalle e allungò la mano per offrire il suo specchietto all'uomo per poter permettere anche a lui di scoprire il segreto che gli aveva raccontato Katie.

La giornata era volta a termine senza nessun intoppo, con sollievo di Rune.

Chiuse la Silent Room diligentemente grazie anche all'aiuto di Katie.

Katie era soddisfatta del lavoro e aveva stampato sul volto un sorriso sornione e malizioso.

«Ci vediamo domani, Rune» disse la ragazza avviandosi verso il Silent Office, il suo ufficio, salutando l'uomo con il movimento appena accennato della mano.

«Domani e dopodomani sono i mie giorni liberi, Katie» disse l'uomo sospirando. «Vuoi che venga al lavoro perché non c'è Erik?» chiese Rune accennando ad un falso sorriso.

«Oh» disse Katie presa alla sprovvista. «Certo che no. Per un paio di giorni i libri possono anche fare a meno dei Voktere» concluse facendo spallucce.

L'uomo le sorrise e la ringraziò senza spiegarle che nei giorno di riposo di uno dei Verge, il collega non avrebbe fatto altro che sedersi fuori dal portone per tutto il giorno finché la biblioteca non si fosse svuotata del tutto.

Anche Katie aveva l'accesso alla stanza ma i due Voktere non si erano mai posti il problema di chiederle di aiutarli con l'apertura: sapevano che solamente in due sarebbero riusciti a gestire la Future Library e la donna aveva sempre troppo da fare per poter dedicare due giorni ad Erik e Rune. 

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