«Non sapevo tutte queste cose, pensavo che Erik si trovasse negli Stati Uniti, dalla sua famiglia» spiegò Katie giocherellando con una ciocca di capelli.
«E invece era a Bergen, dove ha ricevuto un SMS di Ezelstain con un indirizzo. Il signor Erik si è presentato all'indirizzo. Era una casa. È entrato pensando di avere il permesso, poi qualcuno ha chiamato la N.U.F.V. dicendo di avere un intruso nella propria abitazione. Dopo aver arrestato il ragazzo, quel qualcuno ha richiamato per dire che invece lo aveva invitato lui ad entrare. Mi è sembrata parecchio strana come situazione. Lei cosa ne pensa?»
«Penso anche io che sia strana.»
«Secondo lei perché qualcuno dovrebbe prima far arrestare una persona e poi ritrattare per farla scagionare?»
«Forse perché si è confuso, dopotutto Erik si era presentato come Rune, e se lo scrittore voleva incastrare lui per un omicidio, era molto plausibile che lo facesse arrestare, sbagliando però persona.»
Bingo!
Jensen non le aveva mai detto che Erik si era presentato con un altro nome e nessun tipo di tabloid o telegiornale ne aveva parlato perché ancora non era stato reso pubblico.
L'agente non fece notare a Katie quello scivolone e andò avanti.
«Lei prima ha detto che non si ricorda l'aspetto di questo Ezelstain, nonostante l'abbia incontrato, vero?» le chiese Jensen.
«Esatto» rispose la donna piegando la testa da un lato e aprendo per bene le palpebre per far sembrare i suoi occhi più grandi e attraenti.
«Noi invece sappiamo che faccia ha e credo che lei la conosca molto bene.»
«Io non credo.»
«Rimarrà stupita quando gliela mostrerò.»
«Vedremo» concluse Katie distogliendo lo sguardo.
Jensen si sporse sopra il tavolo che aveva di fronte e vi appoggiò sopra i gomiti.
«Prima di dirle chi era lo scrittore, vorrei farle vedere una cosa» continuò l'agente mettendosi composto sulla sedia per poi frugare nella tasca interna della giacca. «Come sa, ho mandato i miei uomini a fare un sopralluogo nella Silent Room ma non hanno trovato nulla. La biscottiera era totalmente vuota, come ci aspettavamo.»
«Come avete fatto ad entrare?»
«Lei non si preoccupi, signorina.»
«E comunque non avete trovato niente, perché non c'era nulla da trovare, se non il libro rubato» rispose piccata la donna.
«E infatti quello lo abbiamo trovato a casa del signor Rune e in mezzo alle pagine abbiamo trovato un bigliettino molto interessante» disse Jensen porgendo a Katie il foglietto di cui parlava.
Sopra vi era riportata a penna la scritta "so cosa hai fatto. Preparati a marcire in carcere."
«Riconosce la scrittura?»
Katie scosse il capo in un no.
«Magari è di Ezelstain!» disse Jensen sarcastico.
Katie fece spallucce e si inumidì le labbra con la lingua.
«Dovremmo chiamarlo» continuò l'agente passandole un altro foglietto. «Riconosce questo numero?» le chiese poi.
«Non so che numero sia.»
«Pensi che Ezelstain scriveva al signor Erik con questo» spiegò Jensen alzando un sopracciglio. «Proviamo a vedere se risponde» concluse l'agente estraendo il cellulare dalla tasca dei pantaloni.
Katie iniziò a mordersi le labbra mentre il suo cuore batteva dei forti colpi nel petto ma tutti allo stesso ritmo.
Jensen compose il numero e si portò il telefono all'orecchio.
In pochi secondi una suoneria invase la stanza.
«Credo sia il suo cellulare, non risponde?» le chiese Jensen.
Katie estrasse il telefonino dalla borsa che aveva appeso all'angolo della sedia e guardò lo schermo con il numero non memorizzato.
Jensen si sporse dal tavolo verso la donna e sbirciò anche lui.
Era il suo numero.
Incastrata.
«Ha qualcosa da dire?» chiese a Katie per concludere.
Lei scosse il capo in un no.
«Ha diritto a chiamare un avvocato prima che l'interrogatorio continui» finì l'agente.
Dall'altra parte dello specchio si iniziarono asentire dei colpi. Sia l'uomo che la donna si girarono verso la superficieriflettente, poi Jensen si assentò lasciando Katie da sola e in silenzio.

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FUTURE LIBRARY
Mystery / Thriller2114, Oslo. La Future Library sta per aprire le porte a tutta la popolazione mondiale: una biblioteca composta unicamente da 100 volumi, scritti a partire dal 2014 - uno all'anno - e custoditi gelosamente per non farli leggere a nessuno prima del p...