Capitolo 90

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Jensen uscì dalla stanza richiudendosi la porta alle spalle. Aveva con sé il taccuino su cui aveva appuntato il numero di telefono da cui Erik aveva ricevuto i messaggi. L'agente si diresse verso il bancone d'ingresso e si fermò a parlare con il ragazzo in divisa.

«Puoi dirmi dove tenere le attrezzature per la ricerca?» gli chiese poi.

Jensen, capo della N.U.F.V. a Bergen, non sapeva dove mettere le mani. Il commissariato di Oslo non era di certo casa sua e ogni volta che gli occorreva qualcosa doveva correre dagli altri agenti per chiedere informazioni o specifiche.

Dopo aver ricevuto il file audio da Larsen, aveva dovuto rimboccarsi le maniche per risalire a tutta la verità. Aveva dovuto chiamare diverse divisioni, risalire alle persone presenti nella registrazione e a tutti coloro che facevano parte delle loro vite.

Quasi nessuno voleva aiutarlo, ma sapeva che lo doveva alla signora Larsen: prima che morisse, si era presentato da lui con una teoria bizzarra e lui non aveva voluto stare a sentirla. Ma da quando gli era stata recapitata quell'email, voleva scoprire la verità, che fosse come diceva la donna oppure no. Avrebbe messo fine a quella storia e fatto tornare tutto in perfetta armonia.

«I computer si trovano nella stanza dietro l'armeria» rispose un giovane con i baffi ancora sporchi di latte.

Jensen annuì e allungò il passo.

Raggiunse la stanza indicatagli dal "collega" in meno di un minuto e si mise prontamente al lavoro. L'unica sedia che c'era, era totalmente impolverata, il mouse sembrava essere leggermente rosicchiato e il monitor del computer emetteva un ronzio fastidioso.

Jensen si sedette senza troppi complimenti e iniziò a smanettare con quel vecchio aggeggio: mosse il mouse un po' di volte prima di vedere la freccetta nera volteggiare sullo schermo, poi selezionò l'icona per la ricerca e iniziò a cliccare con forza il tasto sinistro.

Quando la schermata si aprì, digitò sulla tastiera il numero incriminato battendo i tasti come se avesse davanti una macchina da scrivere e poi premette invio.

Una rotellina bianca apparve sullo schermo e iniziò agirare per quello che sembrava un tempo infinito, poi comparve un nome.

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