Rune era seduto nella saletta degli interrogatori in attesa di sentire l'audio della lite avvenuta con il signor Harris ma qualcuno aveva aperto bruscamente la porta interrompendo la loro conversazione.
Un uomo non molto alto e con la barba brizzolata entrò nella stanza portandosi appresso una valigetta di pelle ormai logora.
Jensen si girò verso l'uscio e guardò l'uomo. Portava degli occhiali rotondi, un completo grigio abbinato ad una cravatta rossa e i capelli gli ricadevano scomposti sulla fronte.
«Lei chi sarebbe?» gli domandò l'agente alzandosi per andargli in contro.
«Sono l'avvocato del signor Moen» rispose prontamente l'uomo. «Mi chiamo Egil Pedersen e avrei bisogno di conferire con il mio cliente. In privato.»
Jensen guardò l'avvocato dall'alto in basso, lo superava di almeno quindici centimetri, poi si girò verso Rune e alzò gli occhi al cielo: era diritto di qualsiasi sospettato avere assistenza legale.
«Va bene» acconsentì poi l'agente.
«Voglio microfoni e telecamere spente» continuò il Dottor Pedersen.
Jensen annuì sbuffando e alzando gli occhi al cielo.
«E lo specchio deve essere trasparente» sentenziò l'avvocato indicando la superficie riflettente accanto a loro. Voleva essere sicuro che nessuno li guardasse o filmasse dall'altro lato della stanza mentre conferivano.
L'agente annuì nuovamente, poi uscì dalla stanza e provvedette alle richieste dell'avvocato.
Pedersen si sedette davanti a Rune e gli disse che lo aveva chiamato Erik. Estrasse un taccuino con la copertina di cuoio e una penna stilografica e si appuntò il nome del suo assistito sulla prima riga della pagina.
«Hanno già formulato delle accuse ufficiali?» gli chiese immediatamente l'avvocato senza troppi giri di parole.
«Non mi sembravano ufficiali» gli rispose Rune.
«Va bene. Di cosa potrebbero accusarti allora?»
«L'agente Jensen dice che sono sospettato della morte del nonno di Erik e di aver rubato un libro dalla Future Library.»
«Ed è vero?»
«Certo che no!» esclamò Rune scuotendo la testa.
«Devi essere sincero con me, altrimenti non riuscirò a creare una difesa efficace. Erik mi ha raccontato la storia del manoscritto scomparso, vogliamo partire da questo?»
Rune sospirò.
«Allora?» lo esortò l'avvocato.
«L'ho rubato io e poi ho fatto credere ad Erik che lui lo aveva perso e dovevamo trovarne un'altra copia da poter inserire nella Future Library.»
«Perché lo ha rubato?»
«Perché non volevo che qualcuno mi credesse colpevole della morte del signor Harris.»
«E così non hai pensato di essere ancora più sospetto?»
«Ho agito d'impulso.»
«Il libro che hai rubato dov'è, ora?»
«L'ho bruciato» rispose di getto Rune.
Pedersen annuì e annotò qualcosa sul taccuino che aveva davanti.
«Immagino che adesso voglia sapere perché Erik è andato a cercare un libro che non volevo che nessuno leggesse.»
«Certamente» continuò l'avvocato appoggiando la Mont Blanc sul tavolo.
«Una sera mi sono accorto che nella biscottiera c'era biglietto con scritto "so cosa hai fatto" e mi sono agitato. Era sicuramente per me. Se avessimo avuto un'altra copia del libro, avrei potuto distruggere anche quella e scrivere un nuovo libro da mettere nella Silent Room.»
«Erik lo sa?»
Rune scossa la testa.
«Chi ha lasciato quel bigliettino?»
«No. Pensavo fosse stato Erik ma quando gli ho riferito che un libro era stato rubato, è sbiancato. Quindi sono certo che non sia stato lui.»

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FUTURE LIBRARY
Mystery / Thriller2114, Oslo. La Future Library sta per aprire le porte a tutta la popolazione mondiale: una biblioteca composta unicamente da 100 volumi, scritti a partire dal 2014 - uno all'anno - e custoditi gelosamente per non farli leggere a nessuno prima del p...