Capitolo 18

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Appena Erik aveva messo piede nell'aeroporto di Longyearbyen, il cellulare si era connesso alla rete wi-fi e il telefono aveva iniziato a scoppiare di messaggi.
La maggior parte erano di Rune.
Il Verge alzò gli occhi al cielo ma decise di richiamare il collega prima che impazzisse e confessasse tutto a Katie, rendendo così il suo viaggio e la sua indagine vani.
«Finalmente ti fai sentire!» disse Rune rispondendo al telefono dopo appena due squilli.
«Non c'era campo» controbatté Erik.
«Impossibile, ormai ci sono ripetitori ovunque.»
«Non so che dirti, se non ci credi...»
«Hai scoperto qualcosa?» chiese poi Rune sorvolando sull'inutile polemica che stava per nascere per colpa sua.
«Ho trovato un possibile parente del nostro scrittore.»
Erik iniziò a raccontargli come era andata la prima indagine e gli elencò i punti fondamentali.
«Ma ormai saranno morti tutti!» disse Rune con voce lagnosa.
«Lo so, ma se riesco a trovare delle informazioni sulla famiglia Ezelstain a Bergen, riuscirò a trovare anche la gente viva. Non ti preoccupare» concluse Erik. «Adesso devo salire sull'aereo.»

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