Capitolo Cinquantaquattro

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Tamburellai le dita sul tavolino di ferro battuto, i raggi caldi del sole attraversavano la serra riscaldandomi le spalle con il loro tempore mentre i miei occhi restavano fermi sulla pagina vuota del documento sul computer.

Mi ero svegliata nervosa e non c'entrava nulla l'aver dormito sul pouf tutta la notte che era sì comodo, ma non per passarci intere ore di sonno.
L'unico aspetto positivo era che Phoenix aveva subito la mia stessa tortura.
Ci eravamo svegliati indolenziti e doloranti, adesso lui era a lavoro e io cercavo di buttare giù qualcosa.

Quando ero così tanto nervosa c'era una sola cosa che poteva tranquillizzarmi, scrivere.
Peccato però che stavo fissando il cursore lampeggiante da almeno un'ora e non avevo ancora scritto mezza lettera e mi stavo solo innervosendo di più.
Con uno scatto stizzito chiusi il portatile e mi alzai facendo strusciare la sedia sul pavimento.

«Già finita la seduta di scrittura?»

Ironizzò Matt quando rientrai in casa porgendomi una tazza di caffè.
Risposi con un suono gutturale che mi fece sembrare più un animale che una persona.
Claire sorrise dandomi una pacca sulla spalla.

«Avete da fare?»

I due si scambiarono un'occhiata per poi scuotere la testa.

«Bene, che ne dite di uscire? Ho bisogno di aria, sono stata chiusa per troppo tempo e devo comprare delle piante per la serra.»
«Certo, preparo Joy e possiamo uscire.»
«Puoi vestirla in modo normale per una volta? Le farai venire i traumi.»

Rispose mostrandomi il dito medio mentre si dirigeva verso le scale.

«Le farò indossare il completo da rana che le hanno regalato Sirio e Alya.»

Guardai sconvolta Matt che si limitò ad alzare le mani verso il cielo.

«Io non c'entro.»

Sì come no.

«Quindi ci diamo al giardinaggio oggi?»

Guardai male Matt che con svogliatezza spingeva il carrello pieno di piante e fiori che non aspettavano altro che essere piantati nella serra.
Joy sedeva tranquilla in mezzo al verde stringendo tra le mani un piccolo cactus che aveva fortemente voluto.

«No, facciamo qualcosa che ci tiene impegnati e ci evita di fare stupidaggini.»

Sbuffò annoiato mettendo nel carrello qualsiasi pianta gli capitasse sotto tiro.

«Come sta Phoenix?»

Domandò Claire togliendo dalle mani di Joy il cactus che stava per infilarsi in bocca.
C'era un qualche problema di fondo in quella famiglia.
Sospirai allontanandomi per prendere due vasi contenenti le piante di lavanda.

«Finge, anche se cerca di nasconderlo, sapere che suo padre è qui lo rende nervoso.»
«Credo sia comprensibile con un padre del genere.»

Spintonai Matt guardandolo male ma non aveva tutti i torti.

«Perché non provate a fare qualcosa stasera? Intendo qualcosa solo voi due, in tranquillità senza drammi, senza ex psicopatici e padri stronzi. Potrebbe aiutarvi.»

L'idea di Claire era ottima e mi aveva appena risollevato il morale, ma cosa avrei potuto fare?
Mi fermai davanti alla cassa mentre Matt passava tutti i nostri acquisti alla ragazza per fare il conto.

«Vi dispiacerebbe lasciarmi casa stasera?»

Mi sentivo quasi in colpa a chiedergli di andarsene ma se doveva essere una sera tranquilla come diceva Claire dovevamo essere solo noi.
Aveva ragione, avevamo bisogno di un po' di serenità, anche solo per qualche ora senza pensare al casino che ci vorticava intorno.
Matt mi lanciò un'occhiata maliziosa mentre la sorella lo schiaffeggiava.

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