Capitolo Nove

1.2K 50 8
                                    



«Porca miseria non potevate prendere dei posti in prima classe? Ho passato tutto il viaggio tra un tizio che sbavava e una vecchia che si divertiva a togliere e mettere la dentiera come se fosse un antistress!»

Eravamo atterrati a Los Angeles da mezz'ora e Alya non aveva fatto altro che lamentarsi da quando aveva toccato il suolo della nostra città natale. Certo il volo non era stato il migliore della mia vita ma era l'ultimo fine settimana di Luglio, Los Angeles pullulava di turisti più di quanto non facesse durante tutto l'anno ed era un miracolo che Meda fosse riuscita a trovare un volo che non partisse alle undici di sera da San Diego quindi ci eravamo dovuti accontentare di quello che c'era, compresi posti divisi e compagni di posto alquanto bizzarri.

«Ringrazia di non aver passato il viaggio nella stiva e smettila di fare la Paris Hilton della situazione.»

La rimbottò Sirio passandole accanto con una spallata che quasi la fece finire con il sedere sull'asfalto. Solitamente dall'aeroporto a casa nostra a Santa Monica ci volevano quindici minuti ma il traffico di Los Angeles ci aveva fatto passare il doppio del tempo in auto a morire di caldo nonostante l'aria condizionata a palla e così ci ritrovavamo fuori il cancello di casa, sudati come dei maiali, a litigare come adolescenti.
Ah che belli i ritorni a casa!

«Volevo vedere te con la bava di uno sconosciuto che ti finiva sulla spalla, avresti urlato come un'isterica.»

Alzai gli occhi al cielo già al limite della sopportazione. Sarebbe stato un luuungo weekend.
Il mio cellulare vibrò nel marsupio che portavo allacciato alla spalla, aprii la cerniera per prenderlo e leggere la notifica.

SuperMatt:
Posso sapere come fa ad avere il mio numero tua madre?

Sgranai gli occhi guardando la mandria stanca e affranta che si trascinava lungo il viale di casa. Sulla porta ci aspettava a braccia aperte nostra madre, bella come il sole e fin troppo allegra per essere solo le dieci del mattino. Diedi un colpetto con il braccio a Cass la quale mi lanciò un'occhiataccia.

«Chi ha passato il numero di Matt alla mamma?»

Lei inarcò un sopracciglio afferrando la sua borsa dal cofano del taxi che pazientemente aspettava che Alya si decidesse a scaricare le sue quattro valigie leopardate e zebrate.
Ma che gusti di merda aveva?

«Sirio con molta probabilità.»

Sbuffai pronta a digitare la risposta ma Matt mi anticipò con l'arrivo di un'altro messaggio.

SuperMatt:
A quanto pare sono stato invitato al loro anniversario. Ne sapevi qualcosa?

Spalancai la bocca, non sapevo se essere felice perché avrei rivisto Matt a breve o essere sconvolta dal modo di fare nascosto di mia madre.

«Mamma ha invitato Matt.»

La testa bionda di Andromeda si voltò talmente veloce che mi ricordò la bambina dell'esorcista. I suoi occhi azzurri mi folgorarono mentre a passo di marcia, lasciando cadere la valigia sul piede del povero Sirio che iniziò a imprecare come uno scaricatore di porto tenendosi la parte offesa, si avvicinò a me.

«Matt sta venendo qui?»

Tieni a bada l'eccitazione sorella.
Io e Cass ci scambiammo un'occhiata eloquente.

«Sì, la mamma lo ha invitato, da quello che mi ha scritto proprio adesso sta cercando un volo. Perché ti interessa tanto?»

Il suo viso prese fuoco rendendola simile ad un pomodoro maturo, borbottando frasi sconnesse recuperò la sua valigia pestando il piede infortunato di Sirio che urlò lanciandole dietro improperi ogni tipo facendomi ridere. Lo raggiunsi posandogli una mano sulla spalla per consolarlo.

Universe's VoiceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora