«Sirio togli quei piedi dal mio tavolo in vetro di Murano o te li faccio trovare in posti in cui normalmente non dovrebbero esserci.»La minaccia fu recepita perché immediatamente i suoi piedi lerci furono spostati dal tavolino e riposizionati dove dovrebbero stare, ossia sul pavimento.
Erano le sette di sera, tutti loro avevano finito di lavorare e si erano piantati in casa mia, tutti spaparanzati davanti al televisore a guardare un film di dubbio gusto scelto da Matt.Riempii una ciotola di patatine e un'altra di M&M's alle arachidi, i miei preferiti e una potenziale arma contro Alya che ne era allergica.
Cass accanto a me si preoccupò di preparare le bevande da portare nel salone.«È passato Phoenix.»
Mormorai non appena Meda ebbe lasciato la cucina.
La brunetta fermò il suo operato per voltarsi verso di me.«Quando?»
Feci finta di niente prendendo un'altra ciotola e svuotandoci le caramelle dentro.
«Stamattina.»
Posò i bicchieri accanto a me, sentivo il suo sguardo sulla schiena perforarmi la carne.
«Cos'è successo? Avete discusso ancora?»
Scossi la testa e qualche ciocca sfuggì dalla coda morbida ormai scesa sulla nuca.
Allontanandomi dalle ciotole contenti il cibo, per evitare che qualche capello svolazzante ci finisse dentro, la sistemai.Mi sentivo meglio, la febbre era ormai passata, come era ovvio che succedesse dato che non era dovuta a qualche infezione organica ma al mio stato mentale.
Avevo recuperato le forze e anche grazie alla visita di Phoenix e della nostra chiacchierata.«No, abbiamo parlato, più o meno...»
Mi guardò incerta, forse stava cercando di capire se le stessi dicendo la verità o meno.
«Abbiamo chiarito.»
La rassicurai, lei sospirò e afferrando i bicchieri si diresse verso il salone.
«Prima o poi mi pagherete uno psicologo, tutti voi.»
Ridacchiai seguendola con le ciotole di stuzzichini.
Matt allungò una mano rubando una caramella ed io lo schiaffeggiai facendogliela cadere, mi guardò male.«Non essere ingordo.»
«Tu non essere ingorda di caramelle!»Facendogli la linguaccia mi lasciai cadere sul divano a peso morto, cascando su Sirio che si lamentò tra i denti imprecando. Lo spostai di forza facendomi lo spazio necessario.
«Scusa, sei troppo ingombrante.»
Sputò qualche insulto sistemandosi meglio dall'altro lato del grande divano lanciandomi occhiate omicide di tanto in tanto mentre sgranocchiava le sue patatine.
«Perché Phoenix non è qui?»
Domandò curiosa Andromeda, senza guardarla afferrai il cuscino che avevo dietro la schiena lanciandoglielo contro, la mia mira infallibile la colpì sul viso.
«Perché non ti fai i fatti tuoi?»
Ribattei mantenendo lo sguardo sulla tv. Il cuscino mi tornò indietro colpendomi la testa, ridacchiai sotto il suo sguardo offeso.
«Smettetela di fare le bambine. Phoenix aveva un impegno.»
Smisi di ridere mettendomi sull'attenti, allungai la gamba colpendo il polpaccio di Sirio che aveva parlato.
«Che impegno?»
Inarcò un sopracciglio scuro guardandomi diffidente, lo colpii di nuovo, stavolta più forte.
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Universe's Voice
RomanceEssere la secondogenita di sei figli non è mai stato semplice, crescere circondata da cinque fratelli e sorelle, imparare a dividere e condividere tutto, ma Vega ha sempre amato tutto questo. Una famiglia numerosa, amorevole e sempre pronta a sosten...