Phoenix
Guardarla ridere e ammirare ogni più piccola cosa con quel luccichio negli occhi, lo stupore di bambina mentre osservava le lucine colorate del carousel che girava portando sul dorso dei cavalli bambini ridenti e felici era pura magia che mi alleggeriva il cuore nel petto.
Non resistetti e cacciando il cellulare dalla tasca le scattai una foto - l'ennesima che si aggiungeva a quella cartella personale che racchiudeva tutte le immagini di lei nei momenti più disparati della giornata, quando i pensieri non la soffocavano - mentre osservava incantata e io mi incantai a mia volta nell'osservare lei.
Una folata di vento le scompigliò i lunghi capelli facendola somigliare a una sorta di sogno ai miei occhi.
Mi avvicinai di qualche passo prendendole la mano, in risposta avvicinò la gigantesca nuvola di zucchero filato rosa alla mia bocca.
Storsi le labbra disgustato dall'odore dolciastro facendola ridere.«Avanti! Un morso piccolo piccolo.»
Le allontanai il braccio ridendo insieme a lei.
«Non ci provare e non dovresti mangiarlo neanche tu, sono giorni che non fai un pasto come si deve ma ti fiondi subito sulle schifezze.»
Mi cacciò la lingua con aria dispettosa arricciando il naso.
«Tieni.»
Sussurrò slacciando le nostre dita, staccò un pezzo per poi poggiarmelo contro le labbra.
Mi ritrassi all'istante.«Apri la bocca.»
Le brillarono gli occhi e la voce si abbassò di un tono diventando più calda e persuasiva.
Piccola strega tentatrice.«Fai "ah".»
«Non sono Joy.»Ridacchiò insistendo di più spingendo il dolce contro la mia bocca.
«No ma hai lo stesso comportamento, è solo un po' di zucchero filato, addolcirà quel lato scuro che continui a cacciare fuori inutilmente.»
Strizzai gli occhi guardandola male e con la mano le circondai il polso.
L'acciaio del bracciale tintinnò contro l'anello che portavo.
Tenni ferma la sua mano e aprendo la bocca accolsi quel pezzo soffice e dolce assicurandomi di avvolgere anche le sue dita.
Le pupille le si dilatarono e trasse un respiro profondo seguendo i movimenti delle mie labbra quando mi ritrassi leccando i residui di zucchero dalle sue dita.«Così è molto meglio.»
Boccheggiò con lo sguardo appannato e io sorrisi sghembo.
«Giro sulla ruota panoramica?»
L'occhiataccia e le dolci parole che mi rivolse mentre mi dirigevo verso la ruota panoramica mi fecero ridere permettendomi di dimenticare per un attimo della sua telefonata notturna con Matt.
Mi aveva definito "l'uomo che amo" e quello aveva aiutato il mio cuore in subbuglio a darsi una calmata e dissipare la miriade di dubbi che mi stavano assalendo. Sapevo di doverci andare piano con lei, di non doverla soffocare o tartassare con quelle che altro non erano che insicurezze però mi ero esposto lo stesso, mi stavo giocando il tutto per tutto con lei.
L'ultimo pezzettino di cuore sano prima della sua completa disfatta.
Avrei voluto chiederle cosa significassero quelle parole per lei, cosa significasse lui per lei. Se ci fosse mai stato qualcosa tra di loro o magari il desiderio che avvenisse. Non mi sarei arrabbiato né l'avrei incolpata di nulla. Avevo solo bisogno di sapere che non stessi svolgendo un ruolo secondario per lei.
Le sue braccia mi circondarono all'improvviso la vita e il suo mento fece capolino sulla mia spalla per guardare fuori dalla cabina della giostra.
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Universe's Voice
RomanceEssere la secondogenita di sei figli non è mai stato semplice, crescere circondata da cinque fratelli e sorelle, imparare a dividere e condividere tutto, ma Vega ha sempre amato tutto questo. Una famiglia numerosa, amorevole e sempre pronta a sosten...