Capitolo Quarantanove

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«Vivi la smetti? Io e Dante stiamo cercando di rilassarci ma il tuo continuo agitarti come se avessi una colonia di formiche addosso non aiuta il nostro tentativo.»

Guardai storto mio fratello comodamente stravaccato sul divano con Dante addosso, letteralmente, quel cane gigante gli si era spalmato addosso e lui non stava facendo una piega anzi se lo abbracciava come se fosse un peluche.
Dante mi rivolse uno sguardo che non seppi se fosse di supplica o rassegnazione.

«Sta' zitto o dico a Phoenix che hai fatto mangiare al suo cane metà pizza con le cipolle.»

Lui sospirò allungando la mano per prendere il telecomando e azzerare il volume.

«Senti, so che sei in ansia ma ti ha scritto meno di dieci minuti fa assicurandoti che sta andando tutto bene. Fidati di lui e cerca di toglierti quel broncio dalla faccia, mi rovini la serata.»

La mia mano andò a scontrarsi sulla sua fronte con forza. Si lamentò digrignando i denti e imprecando peggio di uno scaricatore di porto.

«Phoenix è a cena con uno psicopatico e tu pensi alla tua "serata relax"?»

Cercò di alzare la testa per quanto fosse possibile data la mole di Dante su di lui.

«Phin sa quello che fa, ora posa quel telefono e guarda Damon ed Elena baciarsi per la prima volta!»

Eravamo passati dal guardare Glee al fare una maratona di The Vampire Diaries.
Una serata davvero produttiva.
Passai una mano sulla fronte cercando di togliermi di dosso quel brutto presentimento che non mi aveva lasciata da quando Phoenix era andato via.

Era passata solo un'ora ed erano ancora all'inizio, sperai solo che lo stronzo non insistesse anche per un dopo cena.
Sarei andata io stessa a recuperare Phoenix altrimenti.

«Oggi ho sentito Matt e Claire, sembrano stare bene, anche Joy mi è sembrata tranquilla.»

Dissi per cambiare argomento e concentrarmi su altro.

«Sì lo so.»

Feci una smorfia confusa inarcando un sopracciglio allungando le gambe sul divano e coprendomi con la coperta.

«Come fai a saperlo, ci hai parlato anche tu?»
«No, sono due giorni che passo da casa tua a controllare come stiano.»

Alzai la testa dal cuscino per guardarlo oltre la montagna di peli, lui fissava concentrato la tv senza prestare la minima attenzione a me.

«Joy è allegra, le ho portato qualche gioco per farle passare il tempo, Claire è abbastanza tranquilla mentre Matt sembra stare per uscire di testa.»

Sì lo avevo notato, mi aveva confidato di sentirsi inutile a stare chiuso in casa e lontano da me.
Avevo passato tre quarti d'ora a rassicurarlo.

Sbuffando dal naso cercai di seguire l'episodio ma la mia testa se ne andava da sola per conto suo lungo percorsi di pensieri tutt'altro che belli.
Mordicchiai l'interno della guancia già martoriata e piena di segni gettando ogni cinque secondi lo sguardo sul telefono che restava spento.
Perché non mandava più niente?
Stava succedendo qualcosa, me lo sentivo.

«Vega sto per buttare quel telefono dal tredicesimo piano. Sono venuto per farti compagnia e tenerti occupata ma non stai collaborando per niente.»

Infastidita mi alzai scostando la coperta, Dante alzò la testa dal petto di Sirio per guardarmi incuriosito.

«Vado in bagno.»

Ignorai la sua risposta e andai a chiudermi nel bagno, sciacquai il viso con l'acqua fredda passandola anche dietro a collo e sui polsi sperando che mi aiutasse a riprendermi.

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