COLE'S POV
Suonata la sveglia, mi alzo scostando le lenzuola blu scuro dal letto e a piedi nudi mi dirigo verso l'armadio dove afferro una maglietta blu e dei pantaloncini neri che indosso al volo, poi prendo il borsone con le cose che mi serviranno dopo ed esco dalla mia camera. Il corridoio è deserto e silenzioso, così senza far rumore scendo le scale. Al piano di sotto sento un leggero vociare che proviene dalla cucina, nonostante siano le cinque del mattino. Non do molto peso alla cosa e mi dirigo al piano di sotto, nella stanza quadrata che funge da palestra. Una volta dentro inizio la mia sessione di allenamento da due ore avvolto nel silenzio tombale della stanza e l'unico suono percettibile è quello del mio fiato che si fa sempre più corto. Senza neanche accorgermene le due ore sono volate in fretta, quindi afferro il mio asciugamano e inizio a pulirmi la fronte sudata mentre sistemo le attrezzature. Una volta che tutto è ritornato al proprio posto mi dirigo nel bagno all'angolo della stanza per farmi una doccia veloce. Mi concedo una quindicina di minuti sotto il getto freddo dell'acqua e in quel frangente sento tutti i muscoli del corpo rilassarsi a quel contatto e dopo, con la mente leggera, mi dirigo al piano di sopra, dove però, il silenzio che prima regnava, è ormai un ricordo sostituito dalla presenza di molte persone che si muovono velocemente da una parte all'altra, ognuno con la precisa idea di ciò che deve fare. Riesco senza dover parlare con nessuno a salire al piano di sopra diretto nella mia camera, ma prima di poter entrare nella mia stanza la porta della camera di mia sorella si apre di scatto rivelando il suo viso coperto da una maschera verde e i suoi capelli neri raccolti in quella che dovrebbe essere una coda.
<<Smettila di guardarmi così>>
Mi dice immediatamente notando che il mio sguardo è fisso sul suo viso coperto dalla maschera, non le rispondo aspettando che mi dica cosa deve dirmi visto che è appoggiata sullo stipite della porta con le braccia conserte.
<<Mamma ha detto che per le otto vengono le sarte a farci provare i vestiti>>
Mi informa con un accenno di sorriso a fior di labbra
<<E io cosa c'entro?>>
<<Beh, anche tu devi provare il completo che indosserai stasera>>
<<Ho già parecchi completi nell'armadio, non ho bisogno di uno in più>>
<<Dillo alla mamma. Però ti avverto non è intenzionata a scendere a compromessi, non oggi>>
Dice prima di voltarsi e chiudersi nella sua stanza.
Entrato in camera noto, dalla sveglia riposta sul mio comodino, che sono le sette e cinquantuno, praticamente ho solo nove minuti per fare ordine con la roba che mi sono portato dietro dalla palestra e infilare qualcosa sotto ai denti. Sbuffo irritato prima di sistemare velocemente le mie cose e scendere frettolosamente al piano di sotto per andare a cercare qualcosa da mangiare, ma non faccio in tempo a mettere il piede sull'ultimo scalino che la figura alta e formosa di Margaret mi blocca
<<Dove credi di andare?>>
Mi chiede flettendo le braccia in vita
<<A fare colazione>>
Le rispondo come se fosse ovvio.
<<Beh, non sai come si chiede?>>
<<Siete tutti così indaffarati>>
Le dico distogliendo lo sguardo dai suoi fini occhi castani.
<<Allora ti vado a preparare qualcosa e te lo porto su>>
Mi dice assumendo un'espressione meno dura.
<<Grazie>>
Le dico semplicemente prima di ritornare sui miei passi.
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FATE
RomanceCosa succede se il destino è più forte di qualsiasi nostro tentativo di cambiarlo? I nostri protagonisti saranno costretti a fare i conti con la realtà dei fatti.