CAPITOLO 73

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COLE'S POV
Sento che questo è una nuova oppurtunità da parte del destino di intervenire direttamente sulla questione, dopo che, la prima volta, non avevo avuto alcuna possibilità di muovermi personalmente.
<<Cole>>
La voce tremula di Micòl mi raggiunge facendomi capire che c'è qualcosa che non va, mi volto nella sua direzione e noto i suoi occhi arrossati e le guance di un colore acceso.
<<Ti prego di non fare cavolate e di non rischiare troppo la tua vita, porta in salvo Mirage, senza però morire lì>>
<<Tranquilla Micòl>>
Le dico mentre uno delle guardie applica i microchip dietro il mio orecchio.
<<Ho finito, quando è pronto può scendere>>
Mi avverte allontanandosi da me per osservarmi con attenzione in modo tale da assicurarsi che non trapeli niente.
<<Grazie>>
Rispondo prima di riportare la mia totale attenzione su Micòl
<<Tornerò>>
Le prometto posandole un bacio sulla fronte
<<Io ti aspetto>>
Le regalo un sorriso tirato prima di scendere al piano inferiore dove mio padre mi sta già aspettando.
<<Cole, non fare stupidaggini e aspetta il segnale prima di agire. Attieniti al piano>>
Annuisco trepidante di mettermi in azione. Dopo le ennesime raccomandazione esco di casa salendo all'interno della mia macchina.
Mentre guido alla mia solita velocità elevata, mi ripeto nella testa il piano in modo da non scordarmelo e riuscire a trarre in salvo Mirage, la quale è l'unico motivo per cui mi sto dirigendo lì. Appena arrivo davanti allo Stato Giardino trovo una macchina nera con i vetri oscurati ad aspettarmi. Quando accosto sul ciglio della strada, la quale è deserta, un uomo di stazza imponente esce dal lato del passeggero e, vista l'ora tarda, il suo corpo avvolto dalle ombre gli conferisce un'aria ancora più sinistra
<<Entra dentro la macchina,  ma prima le chiavi della tua>>
Lo guardo esterrefatto mentre il mio primo istinto sarebbe quello di ridergli in faccia, ma poi mi ricordo del mio obiettivo e senza oppormi gli lancio le chiavi ed entro dentro il veicolo, dove trovo un uomo con la stessa aria minacciosa sguardo serio e postura rigida, non si volta neanche a guardarmi. Subito dopo essermi allacciato la cintura di sicurezza, l'uomo avvia il motore e con una velocità moderata inizia il suo viaggio verso la destinazione ignota. Se veramente hanno paura che io capisca dove stiamo andando non lo dà a vedere, ma anzi continua a guidare fino a quando non imbocca in una strada ciottolata, completamente immersa nel buio della notte. Dopo diversi chilometri mi ritrovo davanti un modesto edificio moderno con un'aria abbandonata.
<<Se provi a fare scherzi uccidiamo la ragazza>>
Mi avverte l'uomo con un accento polacco. Annuisco semplicemente senza mostrare alcuna traccia di emozione mentre seguo l'uomo verso l'interno. Ci ritroviamo in una struttura piena di colonnati e in fondo si trovano Mirage e Thierra,la quale la tiene stretta a sé con una pistola in mano, entrambe illuminate da delle deboli torce posizionate ai lati dei colonnati. Il mio cuore inizia a battere sempre più velocemente per quanto sono terrorizzato dalla vicinanza dell'arma al fianco di Mirage, la quale, però, non mi ha rivolto neanche uno sguardo da quando ho fatto il mio ingresso.
<<Mirage>>
La richiamo facendo un passo avanti, ma vengo subito bloccato dall'uomo che mi ha portato qui.
<<Mi dispiace dirti Cole che ormai Mirage sa tutto su di te e la tua famiglia e quanto sangue scorre nelle vostre ricchezze>>
Mi congelo sul posto allibito dalla rivelazione.
Non doveva venire a saperlo così, anzi non doveva venirlo a sapere per niente.
<<Mirage, guardami>>
<<E perché dovrei farlo dopo tutto quello che tu e la tua famiglia avete causato. Lasciami morire qui e salvati. Preferisco rimanere in questo posto piuttosto che ritrovarmi invischiato nelle vostre faccende>>
<<Non vorrei dire niente Mirage, ma tu sei già coinvolta e questo perché Cole non è stato in grado di starti alla larga, vero?>>
Lo sguardo divertito di Thierra mi fa venire voglia di mandare all'aria i piani e farla fuori, ma poi mi maledico per non aver continuato le mie ricerche su di lei, distratto com'ero dalla ragazza che ora mi guarda con sguardo indignato
<<E poi Cole, ti pare che io creda che tuo padre ti abbia lasciato venire qui senza alcun supporto?>>
Mi domanda avvicinando l'arma al fianco di Mirage. Una serie di uomini armati fanno il loro ingresso nella scena affiancando Thierra e una sensazione di panico mi assedia. Spero con tutto me stesso che chi si trova dietro l'auricolare stia in ascolto o né io né Mirage usciremo vivi da questa situazione.

<<Si può sapere cosa vuoi da me?>>

<<Non so se ti ricordi di un certo Patrick, che tuo padre ha torturato fino alla morte per poi gettarlo vicino a dei cassonetti, ma quell'uomo era mio padre>>

Urla perdendo tutta la sua aria di divertimento portandomi con la mente a diversi anni prima, quando mio padre mi aveva rivelato di aver ucciso un uomo per poi abbandonarlo in una zona malfamata della citta; a quel tempo avevo pensato si trattasse di un modo per incutermi paura, ma a quanto pare non è così. Realizzo solo adesso che non solo l'unico ad aver sofferto per mano di mio padre, infatti  se io ho sofferto vari traumi, molte altre persone hanno perso la vita per colpa sua e in un modo o nell'altro io sono complice. Abbasso lo sguardo, consapevole che nessuna scusa sarà in grado di riportarle indietro suo padre.

<<Immagino che la tua famiglia si diverta a fare queste cose, a vivere nel lusso più sfrenato e ad avere tutte le strade spianate, ma noi che siamo dall'altra parte no>>

Urla gettando fuori tutta la sua rabbia, ma proprio in quel momento degli uomini, che appartengono alla squadra di mio padre, fanno il loro ingresso uccidendo due degli uomini di Thierra.

<<Mirage, vieni>>

Le urlo contro reagendo all'istante con i nervi saldi, senza tentennare mi raggiunge e ci ripariamo dietro un colonnato. 

<<Mi dispiace di averti trascinato in tutto questo casino>>

Le dico afferrandole il viso tra le mie mani.

<<Non è il momento Cole, cerchiamo di uscire vivi da questa situazione>>

Dice non lasciando trapelare alcuna emozione. Non l'avevo mai vista così chiusa verso di me, neanche quando ancora non ci eravamo mai rivolti la parola, ma contro voglia sono costretto ad annuire a ciò che ha detto. Mi sporgo di poco oltre il colonnato per controllare la situazione e noto diversi uomini a terra. 

<<Adesso che i colpi sono diminuiti procederemo lungo i colonnati fino all'uscita, non ti allontanare da me>>

Annuisce semplicemente senza proferire parola e al mio tre ci muoviamo verso l'uscita.

<<Attento>>

Non riesco a reagire in tempo che un colpo di proiettile mi colpisce alla spalla facendomi barcollare, mi volto nella direzione del colpo e vedo Thierra che mi guarda con odio puro e ha i capelli biondo cenere in disordine che accentuano il suo sguardo feroce.

<<Stai sanguinando>

Solo in quel momento mi rendo conto del sangue che sta sgorgando dalla ferita, ma riesco a mantenere l'equilibrio e a guidare Mirage verso l'uscita, dove un'autista mi sta già aspettando e quando vede che sono ferito mi raggiunge, pronto ad aiutarmi.

<<Cosa è successo?>>

<<È stato sparato da Thierra>>

Lo informa Mirage con voce impanicata

<<Forza salite, ti porto dal medico>>

<<No, dobbiamo portarla a casa>>

<<Ma stai scherzando spero. Stai sanguinando e tu pensi a riportarmi a casa>>

<<Non voglio che tu sia ancora coinvolta nei miei casini>>

<<Sono d'accordo, ma per ora rimango con te. Ci porti dal medico>>

Ordina determinata all'autista che, dopo essersi assicurato della mia approvazione, mi aiuta a salire in macchina.

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