CAPITOLO 59

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MIRAGE'S POV
<<Mamma. Micòl e le altre sono arrivate>>
<<Va bene, però mandami le foto dei vestiti almeno sembrerà che ti abbia aiutata anch'io>>
<<Va bene mamma>>
La tranquillizzo stampandole un bacio sulla guancia. Dopo aver ricevuto l'invito per partecipare alla cena degli Evans, mia madre aveva subito accettato, felice di fare qualcosa di diverso per natale, ma io non ero del tutto felice della cosa anche se, dopo aver addobbato tutta la scuola, Micòl ci aveva invitate ad andare a prendere il vestito per l'occasione insieme. Dafne mi aveva scritto dicendomi che era un po' restia ad andarci, ma dopo vari tentativi alla fine aveva ceduto.
Quando esco trovo Dafne al volante con Charlotte al suo fianco e Micòl dietro di lei, che appena mi vede sventola la mano in segno di saluto.
<<Ciao>>
Saluto tutte entrando in macchina. Prima di partire Dafne cala i suoi occhiali da sole sul naso facendo ricadere alcuni riccioli lungo la guancia, ma la cosa non sembra infastidirla.
<<Quindi andiamo in vari negozi?>>
<<No, c'è un negozio poco lontano, dove vendono dei vestiti bellissimi, dovremmo andare lì>>
<<Va bene, se mi mandi la posizione almeno vedo dov'è>>
Non appena Dafne avvia il navigatore partiamo e Micòl ne approfitta per iniziare una conversazione tra me e lei.
<<Troveremo un vestito che farà impazzire mio fratello>>
Strabuzzo gli occhi sorpresa dalla sua schiettezza
<<Cosa?>>
<<Non sei innamorata di lui?>>
<<Beh, sai...Che?>>
Farfuglio nervosa iniziando a torturarmi le dita.
<<Guarda che non c'è niente di male eh. Non morde, è un bravo ragazzo quando vuole e->>
<<Ma tu come lo sai?>>
<<Chi non lo ha ancora capito è cieco in breve>>
<<Bene>>
Affermo imbarazzata.
<<Micòl per caso sai com'è sta Alexander?>>
Noto il viso di Micòl rabbuiarsi e il viso di Dafne accendersi di vittoria, vorrei fermarla e dirle di smetterla con questa stupida competizione.
<<No, perché?>>
Le domanda Micòl cercando di mantenere un'aria indifferente.
<<Solo per sapere, ha la febbre e tornerà lunedì. Come mai non lo sapevi, state avendo la prima crisi di coppia, nonostante stiate insieme da neanche tre settimane?>>
<<Dafne smettila>>
La ammonisco iniziando a perdere le staffe. Che razza di comportamento è mai questo; l'avrà capito che tra i due è successo qualcosa, ma di certo questo non è il modo di chiedere.
<<Di fare cosa?>>
Domanda con aria innocente alzando il volume della musica per segnalare la fine della conversazione. Mi volto per assicurarmi che Micòl stia bene, ma noto che ha la testa rivolta verso la finestra opposta e perciò deduco che non voglia parlare. Mi chiedo perché Charlotte non sia intervenuta, ma la testa appoggiata al finestrino mi fa intuire che probabilmente si è addormentata. Decido di chiudere gli occhi anch'io per scacciare via la sensazione di fastidio che sta iniziando ad espandersi in me nei confronti di Dafne.
<<Siamo arrivate>>
Annuncia Dafne spegnendo il motore, sollevo le palpebre per ritrovarmi davanti un parcheggio pieno di altri veicoli.
<<È una fortuna che abbiamo trovato dei posti>>
Borbotta Charlotte con voce impastata dal sonno. Senza dire niente Micòl scende portando con sé la sua borsa nera. Charlotte e Dafne davanti, io e Micòl dietro, procediamo verso il negozio che si trova in una zona molto trafficata del New Jersey. Appena raggiungiamo il posto, rimango affascinata dall'eleganza della vetrina che si distingue dalla monotia dei negozi attigui.
<<È davvero bello qui>>
Afferma Dafne esprimendo il pensiero di tutte.
<<Micòl ha sempre avuto un buon gusto per tutto>>
Dice Charlotte voltandosi verso la sua amica che però non incrocia il suo sguardo.
<<Entriamo allora>>
Una alla volta entriamo dentro la boutique e veniamo subito raggiunte da una donna giovane elegantemente vestita nel suo tailleur celeste.
<<Buongiorno Micòl e buongiorno a tutte voi ragazze>>
Ci saluta cordiale posandoci dei baci delicati su entrambe le guance.
<<Come posso aiutarvi?>>
<<Cerchiamo dei vestiti eleganti in occasione di una festa di Natale>>
Spiega Charlotte facendo un passo avanti
<<Oh bene, ci sono arrivati da pochissimo dei nuovi capi. Prego per di qua>>
Ci indica avvicinandosi a Micòl alla quale in modo discreto dice
<<Tua madre mi ha già dato i dettagli di come dovrà essere il tuo vestito, quindi tranquilla>>
Non mi volto a guardare la reazione di Micòl e procedo dietro le altre. La signora ci conduce in un'ampia sala riccamente decorata con piante non invadenti e quadri dai toni freddi che riprendono il colore azzurro della boutique. Passiamo le ore successive a provare vestiti diversi e tra un cambio e l'altro invio le foto degli abiti a mia madre che li scarta uno dopo l'altro. Dopo circa tre ore Micòl, la quale era sparita con la donna che ci aveva accolto, ritorna.
<<Dove eri finita?>>
<<A provare il mio abito>>
<<E non ce lo fai vedere?>>
Insiste Charlotte curiosa
<<Sarà una sorpresa>>
<<Fammi indovinare, i tuoi genitori hanno già organizzato il tuo vestito che sarà sicuramente il più bello che hanno qui dentro>>
Commenta Dafne con un certo tono di arroganza.
<<Dafne>>
<<Mirage lascia perdere. Se hai qualche conto in sospeso con me ti prego di parlarne apertamente e smetterla di comportarti come una bambina di due anni, visto che siamo amiche da quattro anni ormai>>
<<Non ho niente contro di te>>
Risponde Dafne dandole le spalle ed entrando nel camerino con un altro vestito in mano. Cerco lo sguardo di Micòl per chiederle scusa del comportamento di Dafne, ma Micòl non ricambia il mio sguardo. Prima Dafne e poi Charlotte trovano i loro vestiti e perciò Dafne propone
<<E se andassimo a mangiare qualcosa e poi ritornassimo?>>
<<Meglio se troviamo il vestito di Mirage, si sta facendo tardi>>
Risponde Micòl
<<Allora io e Charlotte andiamo a mangiare, voi rimanete qui>>
E senza attendere risposta afferra la sua borsa e paga il suo abito prima di lasciare il negozio seguita da Charlotte che si giustifica con
<<Sono quasi le quattro>>
<<Se vuoi andare vai, non è un problema>>
<<Tranquilla. Sono solo felice che Dafne se ne sia andata. so che siete migliori amiche, ma non capisco perché ce l'abbia così tanto con me>>
Non le rispondo mentre afferro l'ennesimo vestito dalla stampalla, che indosso senza tante speranze. Mi volto verso lo specchio e rimango meravigliata dalla bellezza del tessuto e dell'abito stesso sul mio corpo. È di un verde color pistacchio con una striscia di brillantini sul Busto.
<<Ci sei morta lì dentro per caso?>>
Domanda Micòl spostando di poco la tenda.
<<Wow>>
Dice aprendola di più e guardandomi con sguardo incantato.
<<Mio fratello ti sbaverà addosso>>
Prima che possa trattenermi scoppio in una risata fragorosa.
<<A tuo fratello non piaccio e me lo ha dimostrato evitandomi come la peste e passando gran parte del suo tempo con ragazze diverse>>
Dico dopo essermi ripresa.
Va bene che lui mi piace, ma non ho intenzione di corrergli dietro. Gli ho detto quel che provo come una stupida e non ho intenzione di commettere lo stesso errore due volte.
<<Sono certa che gli piaci, ma per forze maggiori non può...insomma non può...Hai capito insomma>>
<<Forze maggiori?>>
<<È una lunghissima storia di cui non posso assolutamente parlarti, ma sappi che fa quel che fa per...Credo proteggerti?>>
Adesso sì che sono più confusa e curiosa di prima. Sono sempre stati una famiglia sotto i riflettori, ma di cui si sa poco e niente e vorrei tanto scoprire cosa nascondono di così importante.
<<Dai cambiati, abbiamo trovato l'abito giusto per te>>
Mi invita chiudendo la tenda alle mie spalle. Faccio un sospiro e le parole che mi ha detto mi ronzano in testa per tutto il tragitto fino a casa che avviene nel silenzio più totale.

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