CAPITOLO 38

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MIRAGE'S POV
Non riesco a concentrarmi molto durante le lezioni che mi scorrono davanti in sequenza e nel mentre rimango inerme a rimuginare sul nostro momento che ancora è impresso nella mia mente, il modo in cui mi ha accarezzato la guancia facendomi sentire a casa, i suoi occhi non più di un blu mare, ma quasi completamente inglobati dal nero della pupilla.
In modo inconsapevole mi lascio andare ad un sospiro che sembra attirare l'attenzione del mio compagno di banco.
<<Che succede?>>
Mi volto verso Arthur il quale mi sta guardando preoccupato. Sento il bisogno di dirgli tutto quello che è successo, ma mi rendo conto che sto esagerando e che mi sto facendo troppi film su una persona che è tutto tranne che decifrabile.
<<Tutto bene, sono solo stanca>>
Rispondo distogliendo lo sguardo dall'insegnante che sta parlando da quasi un'ora.
<<Dai che tra pochi minuti finisce tutto>>
Sorrido come a ringraziarlo prima di ritornare a concentrarmi sulla lezione, che poco dopo finisce. Io e Arthur ci alziamo contemporaneamente e non appena usciamo dall'aula mi chiede
<<Ti va di pranzare insieme?>>
Mi domanda forse con un po'di paura, per cosa non lo so, ma non appena annuisco un sorriso allegro gli compare in volto.
<<Andiamo allora>>
Sono felice che mi abbia fatto questa proposta perché non ho alcuna intenzione di stare seduta allo stesso tavolo con Cole.
Quando raggiungiamo la mensa è già gremita di studenti e con la coda dell'occhio noto Cole già seduto alla solita postazione. Fortunatamente riusciamo a raggiungere il tavolo con gli amici di Arthur senza essere intercettati dal gruppo.
<<Ragazzi lei è Mirage e loro sono Tyler, Myle e Kristian>>
Li saluto timidamente prima di accomodarmi vicino ad Arthur che mi coinvolge nella conversazione. Mentre stanno chiacchierando animatamente noto una ragazza seduta ad un tavolo da sola e, mossa da un senso di empatia  che mi segue da tutta la vita, decido di invitarla a stare con noi.
<<Non è un problema se la invito qui>>
Chiedo ad Arthur che dopo averla guardata mi fa segno di andare.
<<Ciao>>
La saluto rivelando il mio sorriso più accogliente
<<Ciao>>
Mi saluta lei rivelandomi un viso dagli zigomi alti e pieno di lentiggini disposti in modo quasi ordinato. I capelli biondo ramato mettono in risalto i suoi occhi color miele e il suo viso amichevole.
<<Sono Mirage>>
<<Piacere Thierra>>
Risponde con un sorriso che però non arriva fino agli occhi.
<<Ti andrebbe di sederti con noi?>>
<<Ehm...>>
Sembra tentennare, per alcuni istanti e rivolge lo sguardo verso il tavolo dove sono seduti Micòl, Cole e gli altri.
<<Li conosci?>>
Chiedo curiosa di sapere di più riguardo alla nuova arrivata o almeno io non l'ho mai vista.
<<Ehm no, ma...>>
<<Catturano lo sguardo>>
Dico completando la sua frase che la porta a sorridere in cambio.
<<Li conosci?>>
<<Sì>>
Questa risposta sembra illuminarle il viso e sembra contenta della notizia.
<<E ci sei amica?>>
<<Ehmm...con Micòl sì>>
Poi aggiungo
<<Ma sei nuova?>>
<<Sì, ma starò qui per poco, quanto basta>>
La mia espressione confusa la fa continuare
<<Mi sposto spesso per via del lavoro dei miei quindi rimarrò per poco>>
Annuisco.
<<Conosci Cole?>>
Come fa a sapere il suo nome se è appena arrivata?
Poi dopo realizzo che potrà averlo già sentito nominare nei corridoi o in classe quindi sorvolo sulla cosa.
<<Sì più o meno>>
Rispondo esitante passando la mia mano sulla gonna nel tentativo di nascondere il mio imbarazzo.
<<E che rapporto avete?>>
Mi sento avampare a quella domanda così semplice e innocente.
<<È un po' complicato>>
Dico infine voltandomi verso il tavolo dove Arthur sta osservando attentamente la scena.
<<Allora vieni?>>
<<Sì, andiamo>>
Dice assumendo un'aria più aperta e allegra.
Durante il pranzo cerchiamo di coinvolgerla mentre lei continua a mandare occhiatine a Cole.

'Non sei la sola ad essere caduta preda del suo fascino'

Non sono caduta da nessuna parte, mi rimprovero.

La mattinata passa in fretta senza che io me ne renda conto e stranamente non mi imbatto per nulla in Cole, cosa che però mi lascia un senso di tristezza dentro che però mi limito a sopprimere. Una volta fuori vengo raggiunta da Micòl seguita da suo fratello che rivolgendosi alla sorella dice:
<<Io intanto vado a casa>>
Poi si volta senza neanche degnarmi di uno sguardo, il che è strano, ma forse è per come ho reagito prima.
<<Non ti ho vista a mensa>>
<<Ho pranzato con un compagno di corso>>
<<Ah, se vuoi ti do un passaggio a casa>>
<<No grazie, vado da Dafne ora>>
<<Ah okay, allora a domani>>

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