CAPITOLO 7

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COLE'S POV

<<Sei bellissimo>>

Si complimenta Micòl con occhi sognanti mentre ci avviciniamo a passo lento verso il gazebo. In risposta, le stringo leggermente la mano in segno di ringraziamento.

<<Mi sa tanto che questo gesto sarà l'unica cosa che riuscirò a ottenere da te>>

Afferma, rassegnata scostandosi i capelli color carbone che le ricadono leggeri sulla guancia sinistra. So che è agitata all'idea di incontrare tutte le persone che nostra madre ha invitato per questa serata e infatti non fa altro che scostarsi le ciocche dal viso in modo ossessivo, perciò, stanco di vederla in questo stato mi fermo, lascio la presa dal suo braccio  e mi posiziono davanti a lei.

<<Micòl>> 

La richiamo puntando i miei occhi nei suoi e posando le mie mani sulle sue braccia nude accarezzandole leggermente con i pollici.

<<Se ti senti a disagio o vuoi andartene, ti volti verso di me o mi chiami, se ti fanno troppe domande e hai bisogno di me, basta che mi fai un segnale. Stasera non sarai sola>>

La rassicuro mantenendo uno sguardo il più confortante possibile anche se l'unica cosa che vorrei in questo momento è spedire tutti gli invitati fuori di casa e mettermi a suonare il pianoforte.

<<Cole>>

Sussurra a fior di labbra prima di stringermi in un abbraccio e sprofondare il suo viso sul mio collo mentre le accarezzo i lunghi capelli neri che ha deciso di lasciare liberi. Le sollevo il volto affinché i nostri sguardi si possano incrociare e le chiedo:

<<Pronta?>>

<<Assolutamente. Forza andiamo>>

Dice allacciando il suo braccio al mio mentre un largo sorriso le si forma in volto. Non appena facciamo ingresso nella sala, diversi sguardi curiosi e sognanti si puntano su di noi. Mi concedo qualche minuto per far scorrere il mio sguardo sulla stanza e, non appena mia sorella mi stringe leggermente il braccio per segnalarmi che è pronta, ci dirigiamo verso il tavolo riservato a noi e ai nostri amici. Quando raggiungiamo i nostri posti veniamo accolti calorosamente con sorrisi e abbracci e noto che Micòl si sta lentamente rilassando perciò mi concedo di ricambiare i saluti dei miei amici. 

<<Da quanto tempo Cole>>

Mi canzona Alexander dandomi una leggera gomitata sul fianco prima di iniziare a parlare della sua intenzione di entrare nella sua università dei sogni per meriti sportivi, è lui a intrattenere i nostri amici e la cosa non mi dispiace dal momento che mi permette di controllare le amiche di mia sorella. Sono tutte ragazze che frequentava abitualmente prima di partire, tranne una, di cui, dopo diversi minuti di totale vuoto, riesco a richiamare il nome, Mirage. Non so da quando la frequenti, ma osservandola noto che non spiaccica parola e si tiene in disparte concedendosi ogni tanto di sorridere alle battute delle ragazze. Distolgo lo sguardo da loro per riportare l'attenzione sull'amico seduto vicino a me.

<<Lo sapevi che se non osservi in modo ossessivo tua sorella per tutta la serata lei non
scompare?>>

Mi schernisce Alexander rivolgendo uno sguardo trasognante verso mia sorella

<<E tu ti rendi conto che stai guardando come un ebete proprio mia sorella?>>

Gli dico dandogli una leggera  gomitata sul fianco

<<Che ci posso fare se è la ragazza più bella della sala?>>

<<Non ci provare>>

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