CAPITOLO 74

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MIRAGE'POV

Come ci sono finita in tutta situazione non lo so, in meno di tre giorni sono successe così tante cose che mi sembra di essere stata catapultata in un'altra realtà e in un'altra vita e l'idea di ritornare a casa e spiegare ai miei genitori il motivo della mia scomparsa mi lascia confusa. Mi ridesto dai miei pensieri quando il mio sguardo viene catturato dalla figura ansante di Cole che ha testa poggiata sul finestrino opposto, il viso madido di sudore, la parte superiore della camicia non più bianca, ma tinta di un colore rosso acceso. Noto che fatica a tenere gli occhi aperti e un senso di panico mi assale, mi smuovo dalla mia posizione rigida e composta per voltarmi verso di lui.

<<Cole>>

Lo richiamo non ottenendo risposta, slaccio la cintura di sicurezza per avvicinarmi a lui e afferrare il suo viso tra le mie mani. 

<<Cole, non chiudere gli occhi, rimani qui con me>>

Lo supplico tentando di mantenere un tono calmo. I suoi occhi blu si puntano nei miei e per un istante sembra intenzionato a dire qualcosa,ma poi tace.

<<Cole, ti giuro che se chiudi gli occhi non ti perdonerò mai>>

Lo ammonisco stringendo con più forza e disperazione il suo viso pallido.

<<Perché...mi perdonerai, mi perdonerai mai... dopo tutto?>>

Sussurra a fatica. Vengo colta di sorpresa dalla sua domanda, tanto che non so cosa rispondere, perciò rimango in silenzio e prendo ad accarezzare la sua chioma che mi è sempre piaciuta.

<<Così sortisci l'effetto...contrario>>

<<E cosa dovrei fare per tenerti in vita?>>

Gli domando bloccandomi

<<Baciami e basta>>

Afferma, questa volta con più decisione. Rimango un attimo incerta sul da farsi, ma poi mi dico che ormai questa è la mia ultima opportunità per sentire le sue labbra a contatto con le mie, perciò, dopo essermi fatta un po' di coraggio, poso le mie labbra sulle sue. Il bacio non dura a lungo perché lui non ha le forze di ricambiarlo, ma è bastato questo  per farmi sentire di nuovo a casa.

<<Mi dispiace...per tutto Mirage...Non volevo trascinarti nei... nei miei casini. Ho scoperto solo con te...Ho scoperto che innamorarsi di-di qualcuno p-può realmente farti fare ciò che non... non dovresti>>

Non so come reagire o cosa dire davanti a ciò che mi ha appena rivelato, una parte di me è contenta di sapere che ricambia ciò che provo, un'altra parte, invece, continua a ripetermi che tra noi non è impossibile che continui ad esserci qualcosa.

<<Siamo arrivati>>

La voce ferma dell'autista mi salva dal rispondere a ciò che Cole mi ha detto, mi allontano da lui per aiutare l'autista a farlo scendere dalla macchina. Quando esco dal veicolo mi rendo conto di non conoscere questo luogo immerso nella radura e con un enorme villa moderna al centro che spezza il paesaggio naturale. Mi guardo attorno alla ricerca di un ospedale, ma tutto ciò che c'è è solamente la villa.

<<Per di qua signorina>>

Seguo l'uomo che sta sorreggendo Cole verso l'entrata dell'abitazione e veniamo accolti da un signore anziano affiancato da uno più giovane.

<<Seguitemi>>

Dice l'uomo più anziano saltando i convenevoli e mentre li seguo in silenzio mi chiedo dove sia il medico di cui parlava prima l'autista. Quando però ci ritroviamo dentro una stanza che sembra un vero e proprio studio capisco molte cose tra cui il motivo per cui non ci siamo rivolti alla polizia.

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