CAPITOLO 45

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COLE'S POV
<<Ottimo lavoro>>
Mi loda l'insegnante consegnandomi la verifica che mi rivela di aver preso il punteggio massimo. Mi volto verso Mirage che ha appena ricevuto il suo compito e noto che sul suo viso non c'è traccia di un sorriso soddisfatto come quello che le capita di avere quando prende un punteggio alto e anche la sua mano che trema mi fa capire che c'è qualcosa che non va. Cerco di non farle notare che la sto fissando e quando il professore si siede per correggere il compito sento la voce debole di Mirage che chiede:
<<Posso andare al bagno?>>
<<Vada pure>>
Risponde l'insegnante senza sollevare lo sguardo dal foglio. Osservo Mirage camminare velocemente verso l'uscita e, preoccupato, decido di seguirla non notando in classe Dafne. Ottenuto il permesso dall'insegnante, esco dall'aula e mi dirigo verso il bagno delle ragazze dove penso possa essersi rifugiata. Quando raggiungo i bagni busso ad ogni porta fino all'ultimo dove la sua voce flebile mi informa del fatto che il bagno è occupato. A questo punto mi appoggio al muro in attesa che esca per darle un po' dello spazio di cui, sicuramente, avrà bisogno. Poco dopo esce con lo sguardo basso e senza avermi notato va verso i lavandini dove si bagna leggermente gli occhi e quando i nostri sguardi si incrociano nello specchio lei mi chiede:
<<Che ci fai qui?>>
<<Volevo solo assicurarmi che stessi bene>>
Le dico sinceramente senza la paura di espormi troppo
<<Sto bene, non vedi?>>
Mi dice alzando le braccia come a mostrarmi che è in perfetta forma. Mi avvicino di qualche passo fino a quando non ci ritroviamo a pochi centimetri di distanza e sotto il suo sguardo attento la attiro a me e la stringo in un abbraccio. Non mi capita quasi mai di abbracciare di mia spontanea volontà, ma non essendo bravo con le parole, i gesti sono il mio unico modo di comunicare. La sua testa sul mio petto e il suo profumo che mi invade le narici mi fanno sentire in qualche modo in pace con il mondo. Appoggio il mento sulla sua testa e le chiedo:
<<Cosa è successo? >>
<<Soltanto un brutto voto>>
Dice con la voce rotta dal pianto. Mi scosto di poco da lei e le metto l'indice sotto al suo mento per incrociare i suoi occhi carichi di tristezza.

È possibile che un brutto voto possa ridurre così una persona?

Va bene tenerci, ma forse c'è qualcosa di più dietro.
<<C'è altro che ti preoccupa?>>
Le chiedo curioso di sapere cosa si nasconde sotto alla persona sempre disponibile e allegra che è. Sembra combattuta nella risposta, ma alla fine cede e si libera.
<<È solo che...non vorrei rovinare l'impegno che ho messo in questa scuola per nulla. Mi sento così incapace di poter raggiungere il massimo dei voti alla fine di questo percorso e soddisfare la mia testa o per lo meno soddisfare la mia ossessione di essere perfetta in tutto. Mi sento drenata delle mie energie. Hai presente quando corri e non realizzi di essere stanco, ma poi ti fermi e tutta l'adrenalina sparisce e subentra la stanchezza, ecco mi sento così. Il bello è che non so neanche perché ti sto dicendo queste cose , sicuramente ti faccio pena e va bene così per oggi va bene così>>
Dice tutto di getto asciugando le lacrime che le scorrono sul viso. Le pulisco il viso dalle lacrime e la attiro nuovamente a me e questa volta ricambia l'abbraccio.
<<Esistono gli incidenti di percorso e non per questo devi smettere di credere in te stessa>>
Le dico credendo davvero nelle parole appena pronunciate.
<<Però così Cole non mi aiuti>>
La sento dire poco dopo e le sue parole mi sorprendono. La stacco da me e le chiedo timoroso
<<Ho detto qualcosa di male?>>.
<<No>>
E senza aggiungere altro si solleva sulle punte e mi posa un bacio a stampo sulle labbra che però diventa qualcosa di più. Poso le mie mani sulla sua schiena per avvicinarla di più e mi inebria del contatto che stiamo avendo in questo momento. Forse in poco tempo ho sviluppato una dipendenza da queste labbra e non credo che ho intenzione di interromperla, ho bisogno delle sue labbra quasi quanto ho bisogno di respirare e non ho realizzato di quanto mi fosse mancato baciarla fino ad ora che ho le sue labbra morbide e sottili su di me.
<<Scusate>>
Dice una voce sorpresa costringendoci a staccarci. Maledico la ragazza di essere entrata in questo momento e dallo sguardo che Mirage e lei si rivolgono capisco che si conoscono.
<<Non volevo interrompervi>>
<<Fa niente, me ne stavo giusto andando>>
Dico nervoso prima di rivolgere un'ultima occhiata a Mirage per accertarmi che stia bene ed uscire.

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