COLE'S POV
<<Papà, a scuola hanno chiesto cosa ci piacerebbe fare da grandi e io ho risposto che voglio renderti orgoglioso sempre>>
<<Oh piccola mia>>
La solleva in aria mio padre con un sorriso soddisfatto stampato in volto. Io rimango in disparte a guardarli, mentre il sole illumina i loro volti leggermente accaldati dalle alte temperature
<<E tu Cole?>>
Mi domanda mio padre dopo aver messo a terra mia sorella che subito gli afferra la mano.
<<Io ho detto che voglio fare il medico>>
Gli dico soddisfatto e pieno di orgoglio.
<<Sicuramente ci sarà tempo anche per quello, ma tu, figlio mio, prenderai in mano il mio impero>>
Dice con aria decisa
<<Il tuo impero? Come i re?>>
Gli domando eccitato avvicinandomi ancora di più a loro e notando lo sguardo sognante di mia sorella che guarda nostro padre.
<<Il mio impero vale più di tutte le ricchezze dei re, ma voi due dovrete tenere nascosto il mio segreto o altrimenti verranno a prenderlo>>
<<Chi?>>
Domanda curiosa Micòl posizionandosi davanti a mio padre
<<La polizia>>
Io e mia sorella rimaniamo interdetti dalla sua risposta, ma non abbiamo il tempo di domandare altro che nostra madre ci raggiunge.
<<Ragazzi, lasciate che vostro padre si vada a fare una doccia, sarà stanco dopo la giornata di lavoro intensa che ha avuto>>
Ci incoraggia accarezzando le spalle larghe e forti di mio padre.
<<Ci divertiamo dopo piccoli miei>>Quando mi risveglio da questo sogno per alcuni secondi non realizzo che la scena ritratta al suo interno fa parte del mio passato, di un passato che è stato sostituito da altri colori e da altre emozioni. Non mi sono reso conto di essermi addormentato nella mia posizione e proprio quando cerco di alzarmi sento dei forti dolori al collo che prendo a massaggiare. I ricordi del giorno precedente mi ritornano in mente velocemente e quando ricordo cosa è successo mi volto di scatto verso mia sorella che sta parlottando nel sonno. Il suo collo presenta dei segni violacei e io mi chiedo cosa sarebbe successo se non fossi tornato. Il colpo alla porta mi fa irrigidire di scatto.
<<Cole>>
Quando sento che è Margaret mi rilasso, ma non troppo. Apro la porta e noto che il suo sguardo si fa più serio.
<<Va tutto bene?>>
Vorrei urlare di no, vorrei dirle che vorrei scappare e portare via con me Micol per garantirle una vita migliore, ma annuisco semplicemente.
<<Tuo padre vuole vederti >>
Un giramento di testa mi colpisce all'istante, ma cerco di nascondere il mio turbamento.
<<Andiamo>>
Le dico pronto ad uscire.
<<Sei conciato molto male, sembri uscito da una sessione di studio di un'intera giornata. Tuo padre può aspettare, tu cambiati>>
Mi guardo e noto la mia felpa stropicciata e i miei pantaloni nella stessa condizione. Annuisco stanco prima di richiudermi la porta alle spalle. Afferro i primi vestiti che trovo e mi butto sotto il getto dell'acqua, dove mi sembra di rimanere per un'intera ora. Quando finisco mi sento rinato e meno stressato. Poso un bacio delicato sulla fronte di mia sorella per poi andarmene. So dove trovarlo, perciò lo raggiungo in ufficio. Senza bussare faccio il mio ingresso nella stanza e lo trovo seduto alla scrivania con i capelli arruffati e lo sguardo stanco; se fossimo altre persone con un'altra situazione sarei preoccupato, ma soprattutto dopo ieri non ho intenzione di mostrare alcuna compassione.
<<Cole>>
Dice con un tono stanco e trascinato.
Mi siedo e mantengo lo sguardo fisso nei suoi occhi.
<<Tu non andrai a scuola fino a quando non avrai portato a termine i file che ti ho mandato e quando avrai finito verrai con me a lavoro. Micòl non potrà uscire di casa fino a quando i segni sul suo collo non saranno spariti e mi auguro che tu non abbia intenzione di permetterle di stare con quel ragazzino>>
Faccio dei respiri profondi per non alzarmi e piazzargli un pugno sul viso invece, senza mostrargli il mio turbamento, mantengo lo sguardo fisso nel suo.
<<Per ora è tutto. Spero che tu e Micòl non mi deludiate più. Ora vai>>
Quando sono fuori dall'ufficio sento un senso di oppressione nel petto, ma riesco a controllarmi. Farò come ha detto e cercherò di trovare una soluzione ai nostri problemi.
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FATE
RomantizmCosa succede se il destino è più forte di qualsiasi nostro tentativo di cambiarlo? I nostri protagonisti saranno costretti a fare i conti con la realtà dei fatti.