CAPITOLO 44

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MIRAGE'S POV
L'idea di rivederlo dopo il bacio mi mette in ansia sia perché non so come si comporterà d'ora in avanti sia perché non so come comportarmi. Non avrei dovuto permettergli di baciarmi, ma in quel momento mi era parsa la cosa giusta da fare, in quel momento le sue labbra sulle mie sembravano perfette. Almeno non mi pento che sia stato lui il mio primo bacio. Ho programmato per anni come sarebbe dovuto essere il mio primo bacio e soprattutto con quale tipo di persona, ma ovviamente la vita è sempre pronta a stravolgerti, a cambiare qualsiasi tuo piano e per una volta non ho avuto paura di seguire l'onda. Alla fine però, non mi sembra di averla presa benissimo visto che ieri ho parlato a mala pena con i miei genitori nonostante fosse la prima volta che li avevo tutti per me per un giorno intero e un po' me ne pento, ma ho passato tutta la domenica a riempirmi di dubbi e a cercare di districarli, ma alla fine mi sono ritrovata più confusa di prima.

Perché mi ha baciata?

Perché gliel'ho lasciato fare?

Perché mi è piaciuto?

Io gli piaccio?

Lui mi piace?

Nella mia vita quando mi iniziava a piacere qualcuno me ne accorgevo per tempo, ma questa volta no e in più, in questo caso,  ammettere che forse a una parte di me lui piace sembra più difficile del solito e non so perché.
<<Quindi è questo che ho fatto per tutta la serata quando sei scomparsa>>
La voce di Dafne mi riporta alla realtà ricordandomi dove sono e soprattutto che non sono sola al momento e anche del fatto che non l'ho ascoltata per niente, ma per non farglielo capire rispondo:
<<L'importante è che tu ti sia divertita>>
<<Sì, sono riuscita a non pensare ad Alexander  quindi per me questo è sufficiente>>
Dice sospirando tristemente.
<<E tu invece? Ti ho lasciata con Arthur e sei scomparsa, non è che avete combinato qualcosa?>>
Valuto per qualche istante se rivelarle tutto o se tacere quel che è successo, ma alla fine, stanca del peso dei miei pensieri, decido di raccontarle tutto nei minimi dettagli. Quando finisco Dafne si blocca di scatto e apre la bocca in modo teatrale e, sorpresa, mi chiede
<<Tu e Cole vi siete baciati? Lui il tuo primo bacio?>>
<<Già>>
<<Cazzo Mirage, con tutti i ragazzi carini che abbiamo nella scuola ti sei scelta quello più complicato>>
<<Può darsi che all'apparenza è complicato, ma nella realtà è facile da capire>>
Dico cercando di giustificarlo
<<O no Mirage è complicato e basta. Ti dico solo che come prima relazione lui non è la persona giusta. E poi sicuramente non sa neanche come si tratta una fidanzata. Non mi pare che sia mai stato fidanzato. E poi come è successo tra voi, cioè da quando siete così vicini da...>>
Interrompe il suo sproloquio e mi guarda negli occhi per poi dire:
<<Ti piace, non è vero?>>
<<Può darsi, come può darsi di no.>>
<<Sì, ma non lo conosci neanche>>
<<Non conoscevo neanche Gabriele, ma mi sono comunque perdutamente innamorata di lui>>
Dico ricordandomi della mia cotta delle elementari, che poi tanto cotta non era visto che è durata per anni.
<<È un grosso problema. Evita di innamorarti di lui prima che sia troppo tardi>>
<<Starò attenta>>
Le dico capendo le sue preoccupazioni e realizzando cosa comporterebbe stare con una persona come lui.
Quando arriviamo a scuola riesco ad evitare di raggiungere il solito gruppo e mi dirigo invece verso la panchina dove è seduta  Thierra con in mano il suo telefono da cui sembra assorta.
<<Ciao>>
Le dico sedendomi a pochi centimetri di distanza.
<<Ciao>>
Dice spegnendo il cellulare e rivolgendosi nella mia direzione
<<Non ti ho vista alla festa>>
Le dico cercando di intraprendere una conversazione e lei sembra compiaciuta della cosa
<<Io c'ero, non ti ho trovata per tutta la serata, ma poi ti ho vista andare via con Cole>>
<<Se avessi saputo che c'eri ti avrei aspettata>>
Le dico fingendo di non aver sentito l'ultima parte
<<Dai non fare la finta tonta. Mi avevi detto che tra te e lui non c'era niente>>

L'ho detto?

mi domando mentre cerco una via di fuga da questa conversazione

<<Infatti>>
<<E una persona che ti porta via nel mezzo di una festa cos'è?>>
Chiede piegando la testa di poco verso destra
<<Volevamo solo allontanarci dalla festa ecco qui>>
Poi per cercare di pilotare da un'altra parte la conversazione le chiedo
<<Che lezione hai ora?>>
<<Nessuna, vado in biblioteca e poi dopo entro per la lezione della seconda ora>>
<<D'accordo, io ora ho matematica quindi ti saluto>>
<<Va bene>>
Ci salutiamo con un cenno della mano e poi mi dirigo verso l'ingresso della scuola dai grandi portoni e mi fiondo velocemente nell'aula di matematica prendendo posto vicino alla finestra. In classe ci sono pochi studenti che chiacchierano tra di loro e, mentre aspetto che la lezione inizi, ricevo un messaggio da parte di Dafne che mi avverte che salterà la prima ora perché non ne ha voglia. Sospiro divertita dal modo in cui, senza preoccupazione, la mia amica salta le lezioni e, mentre cerco una risposta da darle, sento la sedia al mio fianco che si sposta e senza il bisogno di guardare chi sia, perché lo riconosco dall'acqua di colonia che ha addosso, so che è lui e tutto il mio corpo entra in tensione.

Perché si sta sedendo proprio qui?

Mi domando mentre cerco di mantenere gli occhi fissi sul telefono.

<<Tranquilla che non mordo>>
Dice con una voce carezzevole che mi riporta all'istante prima che avessi le sue mani su di me.
<<Non ho problemi>>
Dico cercando di tranquillizzarmi.
<<Sei tutta tesa>
Mi dice rivolgendo i suoi occhi blu con delle scriature più chiare verso l'interno su di me
<<Adesso ti immagini le cose?>>
Gli chiedo brusca mettendomi sulla difensiva, ma ciò non sembra disturbarlo minimamente perché sorride divertito. Fortunatamente in mio soccorso entra l'insegnante che annuncia di aver riportato le verifiche e un senso di agitazione mi smuove lo stomaco, ma cerco di ignorarlo e attendo che ci consegni le verifiche.

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