CAPITOLO 37

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MIRAGE'S POV
Non ho neanche il tempo di salutare Cole che vengo trascinata via da Dafne sotto lo sguardo curioso di alcuni studenti.
<<Ehi Dafne, che succede?>>
Le chiedo intuendo che sicuramente Alexander c'entra qualcosa.
<<Adesso ti racconto>>
Mi dice continuando a tenermi per la mano mentre saliamo i gradini dell'entrata. Mi conduce in bagno e assicuratasi che non ci sia nessuno, cosa ovvia visto che non è ancora suonata, mi dice:
<<Ho fatto sesso con Alex>>
Dice di getto guardandomi con i suoi occhi color nocciola che in questo momento non luccicano come fanno di solito.
<<Cosa?>>
Le chiedo attonita, incapace di comprendere come siano arrivati a farlo se non li ho mai visti avere niente di serio o costante, non che ci sia bisogno per farlo, ma visto che mi era sembrata presa pensavo avrebbe voluto altro.
<<Hai sentito bene>>
Dice mentre una lacrima le scende dagli occhi bagnandole i lineamenti morbidi del viso.
<<E come è successo?>>
<<Beh, ieri mi ha accompagnata a casa e gli ho detto che se voleva poteva farmi compagnia visto che a pranzo sarei stata da sola e...>>
Si prende alcuni secondi per asciugarsi le lacrime che ora scendono con più insistenza mentre io continuo a guardarla senza dire o fare niente.
<<E così è entrato abbiamo mangiato e gli ho proposto di guardare un film e ho scelto, intenzionalmente, di guardare un film d'amore ed è arrivata una scena in cui si baciavano e prendendo coraggio mi sono voltata verso di lui, che ha fatto lo stesso. Abbiamo iniziato così a baciarci fino a quando beh, il resto è storia>>
Annuisco invitandola a continuare.
<<Ci siamo addormentati dopo e quando ci siamo svegliati i miei erano già a casa, perciò gli ho proposto di rimanere in camera mia fino alla mattina seguente, cioè oggi, per non farmi beccare dai miei. A mia sorpresa ha accettato e ne abbiamo approfittato per farlo ancora e ancora e ti giuro è stato il sesso migliore della mia vita>>
Dice cercando di trattenere i singhiozzi, poi continua
<<Mi sono finta stanca e sono riuscita a convincere i miei a lasciarmi in pace, ho portato la cena sopra, abbiamo chiacchierato a bassa voce di cose frivole e poi siamo andati a dormire abbracciati. Solo che stamattina, però, sembrava diverso, non sembrava lo stesso ragazzo che la sera prima mi aveva fatta stare bene, sembrava come dire...pentito>>
Continua questa volta con le lacrime che ormai escono liberamente.
<<Mi sono svegliata con lui che si rivestiva in fretta e furia e io da stupida quale sono gli ho chiesto dove voleva andare e lui si è seduto e mi ha detto che non prova nessun sentimento per me e che pensava che con me avrebbe dimenticato Micòl e che invece così non è stato. Si è scusato mille volte, ma non è stato abbastanza perché è bastato pronunciare il suo nome che sono crollata. Siamo venuti a scuola insieme solo perché credo si sentisse troppo in colpa a lasciarmi così...>>
E con questo si lascia andare ad un pianto carico di dolore. Finalmente riesco a muovere i muscoli del mio corpo e la abbraccio.
<<Io mi sono innamorata di lui e lui mi usa solo per scordarsi di un'altra e io che pensavo che tra loro qualsiasi scintilla fosse finita e invece...>>
La stringo ancora più forte a me percependo a pieno il suo dolore anche se non l'ho mai provato. Passiamo la prima ora di lezione chiuse in bagno e quando suona la fine della prima ora si solleva dalla mia spalla e dice:
<<Non credo di poter fare lezione oggi, me ne vado a casa. Passi dopo?>>
<<Certo>>
Le rispondo prontamente. Una volta fuori dal bagno ci salutiamo e mentre mi dirigo verso la mia prossima lezione incrocio gli occhi di Cole il quale però non fa alcun cenno di saluto e io neanche ci provo, ma continuo per la mia strada. Dopo due lezioni in cui non sono riuscita a concentrarmi mi preparo per la prossima e mentre vado, però, noto la figura di Cole dentro l'aula di musica e come calamitata da lui mi avvicino e, non vedendo nessuno all'interno, entro. Appena faccio due passi dentro la stanza lui solleva lo sguardo dal pianoforte e mi guarda.
<<Che succede, ti sono mancato?>>
<<Per niente>>
Gli dico immediatamente portandolo a sorridere divertito.
<<Non hai lezione?>>
Gli chiedo poi quando la campanella suona per annunciare l'inizio delle lezioni
<<No e tu?>>
<<Sì, ma non ho molta voglia>>
<<Tu che non hai molta voglia di fare la sapientina in classe?>>
Mi chiede allargando il suo sorriso, in risposta replico
<<Non faccio la sapientina>>
<<Ah no?>>
Sbuffo irritata prima di voltarmi pronta ad andarmene.
<<Resta>>
Mi volto di scatto sorpresa da ciò che ha appena detto, ma lui sembra tranquillo e per spezzare il momento di imbarazzo aggiunge
<<Ti faccio suonare un pezzo, così ti riprendi e sarai pronta per fare lezione>>
Tentenno un po' sull'offerta che alla fine accetto consapevole del fatto che una decina di minuti di ritardo non mi ammazzeranno.
Appoggio lo zaino a terra vicino l'entrata e mi siedo sullo sgabello che avvicino al piano che si trova al centro della stanza piena di altri strumenti disposti in modo ordinato. Lui si china sullo spartito per voltare pagina  e con questo movimento lascia una scia di profumo che mi fa perdere per qualche istante il controllo su me stessa per quanto è buono. Come la prima volta afferra la mia mano che volta e mi dice.
<<È meglio se solleviamo un po' la giacca almeno stai più comoda>>
Prima però che mi ricordi di quel che c'è sotto è troppo tardi perché i suoi occhi si posano sul mio tatuaggio in greco.
<<Agapan >>
Legge in un sussurro carezzevole che mi provoca mille brividi in corpo. Accarezza il tatuaggio inciso sopra le mie vene e questo gesto mi manda in tilt. Non volendomi soffermare ancora un istante in più sul tatuaggio gli dico un po' troppo bruscamente
<<Iniziamo?>>
<<Sì>>
Risponde senza mostrare di essere turbato dal modo in cui mi sono rivolta a lui. Si sporge verso di me come l'altra volta e posso sentire il suo respiro caldo e le sue mani appoggiate delicatamente sulle mie mani. La prima volta non mi sono sentita come ora, ma in questo momento sento solamente una serie di emozioni confuse che non riesco a decifrare. Mentre in me si alternano varie sensazioni, mi lascio guidare dalla sue mani esperte e non  appena finiamo mi volto verso di lui che è a pochi centimetri da me per ringraziarlo di avermi concesso una pausa da tutto. Le parole, però, mi muoiono in gola non appena Cole solleva la mano destra che posa sul mio viso mentre i nostri sguardi si incastrano e noto che le sue pupille sono leggermente dilatate. So quel che significa, ma non penso che sia perché prova qualcosa per me, anzi ne sono certa, sarà per il pezzo che abbiamo, più lui che io, suonato che gli ha trasmesso un qualcosa a me estraneo. Mi accarezza il viso con il pollice e si avvicina di più a me, questo movimento mi manda nel panico.
Che cosa stiamo facendo?
Che cosa sto facendo?
Mi vuole baciare?
Non ho mai baciato nessuno in vita mia e non so come si fa, perciò abbasso lo sguardo e imbarazzatissima, consapevole di essere rossa in viso, dico:
<<Ehm...è meglio se vado, grazie pe-per insomma...Ci vediamo>>
Detto ciò interrompo il contatto e mi dileguo in un lampo. Non appena sono fuori sento il cuore a mille che sembra voler uscirmi dal petto e cerco di controllarmi prima di dirigermi verso la mia classe, ancora scombussolata dal momento che abbiamo avuto.

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