CAPITOLO 6

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MIRAGE'S POV

Mi guardo un'ultima volta allo specchio sistemando il mio semplice abito in raso azzurro prima di mettermi i due orecchini d'argento che solitamente non indosso quasi mai; mi infilo, poi, i sandali con il tacco alto che allaccio intorno al polpaccio e una volta fatto tutto mi spruzzo il profumo sui polsi e poi dietro il collo prima di scendere al piano di sotto dove mia madre è impegnata a sistemare i gemelli sui polsini della camicia bianca di mio padre.

<<Ecco fatto>>

Gli dice mia madre e mio padre, in segno di ringraziamento, le scosta i capelli scuri, arricciati dalla piastra, dal volto per poi posarle un bacio veloce sulle sue labbra sottili.

<<Ehm ehm. Non voglio interrompervi, ma questa scena mi disgusta>>

Dico con una punta di ironia avvicinandomi a loro che stanno ridendo divertiti dalla mia affermazione.

<<Gelosa?>>

Mi domanda mio padre punzecchiandomi mentre si infila la giacca blu scuro dello smoking.

<<Assolutamente no>>

Gli rispondo divertita incrociando le braccia

<<Sei davvero bella tesoro>>

Si complimenta mia madre sollevando leggermente il corpetto con piaghe in raso che ho addosso.

<<Così è perfetto>>

Poi passa a sistemare il suo di vestito lisciandosi il suo tailleur giallo opaco.

<<Bene caro, siamo pronte per andare>>

<<Perfetto, prima andiamo e più possibilità avremo di trovare un parcheggio>>

Detto ciò avvolge il braccio attorno a quello di mia madre e insieme si dirigono verso l'uscita. Una volta dentro l'auto mi arriva un messaggio da parte della mia migliore amica che mi chiede di incontrarci davanti al cancello della villa, le rispondo in modo affermativo prima di riporre il cellulare dentro la piccola borsetta argentata che ho portato con me. In pochi minuti raggiungiamo l'abitazione gremita sia di macchine in cerca di parcheggio sia di persone elegantemente vestite, che si dirigono verso l'entrata. Dopo che mio padre ha trovato un posto dove parcheggiare, ci dirigiamo insieme verso la villa mastodontica delimitata da un grande cancello nero dove davanti sono appostati due uomini in completo nero che portano delle apparecchiature all'orecchio destro. Una volta che è il nostro turno i signori ci chiedono i nostri nominativi.

<<Vincent Evans, mia moglie Hannah e mia figlia Mirage>>

Dice pacato mentre l'uomo a destra controlla se ci siano i nostri nomi nella lista, quando ci trova fa cenno al collega di lasciarci entrare.

<<Buona serata>>

Dice quest'ultimo in modo freddo. Quando ci lasciano entrare ci addentriamo nell'ampio spiazzo in ghiaia che crea un po' di difficoltà sia per me che per mia madre dal momento che entrambe abbiamo i tacchi alti ai piedi.

<<Venite che vi aiuto>>

Si offre mio padre allacciando il braccio a quello di mia madre.

<<No grazie. Devo aspettare Dafne, voi intanto andate>>

<<Va bene tesoro>>

Risponde mia madre prima di voltarsi e incamminarsi con mio padre verso una gradinata in pietra poco distante da dove mi trovo. Nell'attesa mi concedo di far scorrere lo sguardo sull'enorme villa dove sono già stata diverse volte sempre per eventi importanti come quello di stasera. È un edificio in stile moderno con diverse vetrate di grandi dimensioni e una grande porta sul davanti, è un posto molto carino e ben tenuto, ma l'interno è ancor più bello da quel che ricordo.

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