CAPITOLO 29

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MIRAGE'S POV
<<Per caso ora abbiamo scienze?>>
Mi chiede Dafne chiudendo il suo armadietto dopo aver preso i materiali per scienze.
<<Sì>>
Rispondo semplicemente stropicciandomi gli occhi a causa del poco sonno avuto stanotte per via degli incubi che non mi capita spesso di avere, ma che quando arrivano non mi permettono di dormire bene.
<<Stanotte hai dormito poco eh?>>
Mi domanda Dafne
<<Già>>
<<Per una che dorme otto ore a notte una notte in bianco è il prezzo minimo da pagare>>
Cerca di scherzarci un po' sopra portandomi a sorridere divertita.
<<Forza andiamo. Con l'insegnante di scienze vedi come dormi bene>>
<<Parla per te, poi per la verifica non venirmi a cercare>>
Le dico rivolgendo lo sguardo divertito verso di lei
<<Senti non tutti hanno un livello di concentrazione come il tuo>>
Ribatte pronta.
In pochi minuti raggiungiamo la nostra aula posizionandoci in terza fila vicino a Charlotte e a Micòl che è concentrata a guardare Alexander circondato da alcune compagne di classe. Noto immediatamente l'assenza di Cole e con lo sguardo inizio a cercarlo.
<<Chi cerchi?>>
Mi domanda Dafne seguendo il mio sguardo.
<<Nessuno>>
Affermo cercando di nascondere il mio viso con i miei folti capelli neri.
<<Sarà>>
Sbuffa salutando calorosamente Charlotte e catturando l'attenzione di Micòl che finalmente sposta lo sguardo da Alexander.
<<Ciao anche a voi>>
Sorride sicura di sé come se pochi secondi prima non stava fantasticando su Alexander. Non essendo molto vicine non le faccio domande e inizio a tirare fuori il materiale di scienze dallo zaino, mentre gli studenti iniziano a prendere posto, spinti dall'arrivo dell'insegnante che con calma si va a sedere sulla sedia della cattedra.
<<Buongiorno ragazzi. So che è la prima ora e che siete ancora assonnati, ma se oggi riuscirete a seguirmi per la prossima lezione andremo in laboratorio>>
Questa notizia cattura subito l'attenzione di tre quarti della classe che cessa di parlottare con il compagno vicino e tira fuori il quaderno per prendere appunti. L'unica che non sembra essere stata sollecitata da questa proposta è Dafne la quale ha la guancia poggiata sul banco e gli occhi chiusi, ormai persa nel mondo dei sogni. Micòl mi rivolge un sorriso, divertito alla vista di Dafne, che io ricambio timidamente.
Non faccio molta fatica a seguire la lezione, a prendere appunti e ad intervenire e resto soddisfatta della lezione e dell'argomento trattato tanto che quando la campanella suona sono una delle poche che non si è alzata pronta per scappare dall'aula.
<<Ragazzi, studiate le pagine che vi ho assegnato se avete intenzione di non combinare disastri in laboratorio la prossima volta e soprattutto riguardatevi gli appunti>>
Cerca di dire il professore mentre il vociare della classe aumenta
<<Andiamo Mirage>>
Mi incoraggia tutta pimpante Dafne.
Mentre usciamo assieme dall'aula noto lo sguardo assorto di Micòl e per riportarla alla realtà le porgo la domanda che ho trattenuto per tutta l'ora.
<<Tuo fratello?>>
Tento di chiedere con nonchalance.
<<Mh? Cole dici?>>
Mi domanda riprendendosi e scostando la ciocca di capelli dal viso leggermente truccato.
Io annuisco impercettibilmente per non far trasparire la mia curiosità
<<Non sta tanto bene>>
Dice semplicemente prima di aggregarsi alla conversazione di Dafne e Charlotte che stanno organizzando una prossima festa.
Una volta che la campanella suona per avvertirci dell'inizio imminente delle prossime lezioni io e le ragazze ci salutiamo e con passo affrettato mi dirigo verso la lezione di inglese dove ad aspettarmi c'è Arthur.
<<Ciao>>
Mi saluta levando lo zaino dalla sedia per permettermi di sedermi.
<<Oggi riporta le verifiche>>
Afferma un po' nervoso
<<Non mi aspettavo comunque che avresti fatto quello che hai fatto l'altra volta>>
Dice dopo alcuni minuti di silenzio
<<Per la verità neanch'io>>
Gli rispondo sincera evitando di guardarlo negli occhi.
<<Allora sei piena di sorprese anche per te stessa>>
<<Già>>
Dico con una nota di tristezza interpretando la sua battuta con un po' troppa serietà.
<<Buongiorno prof. ha riportato le
verifiche?>>
Ero così distratta che non mi ero neanche accorta dell'entrata dell'insegnante.
<<Sì, ma sfortunatamente solo pochissimi di voi sono andati bene>>
Noto il ginocchio di Arthur che fa su e giù in modo nervoso e ritmato.
<<Amber, consegnale tu>>
Amber felice che la professoressa le abbia dato questo incarico consegna le verifiche a tutti.
<<Oh cazzo>>
Mi volto di scatto verso Arthur che ha appena imprecato
<<Cioè ho preso una A+ solamente grazie a te>>
Mi dice tutto contento e luminoso. Gli sorrido di rimando prima di rivolgere lo sguardo verso il mio punteggio massimo, che però in me non trasmette alcun senso di gioia o soddisfazione, ma solamente uno stato di tregua tra me e la mia mente.
<<Non mi sembri tanto contenta>>
Mi dice Arthur dandomi una leggera gomitata sul braccio.
<<Lo sono>>
Dico cercando di tirare fuori il mio sorriso migliore.

'Se solo sapessi cosa c'è dietro questo voto...'

Penso tristemente cercando di prestare attenzione alla correzione dell'insegnante.
Dopo la lezione di inglese partecipo ad altre lezioni che mi permettono di non pensare a nient'altro. Quando è ora di pranzo mi dirigo stancamente verso la mensa dove ci sono Dafne ed Alexander intenti a chiacchierare felicemente.
<<Ciao Mirage>>
Mi saluta la mia amica prima di riportare la sua attenzione sulla conversazione. Quando vedo Micòl arrivare noto che il suo volto perde un po' di colore, ma nonostante questo si avvicina allegra, con il vassoio in mano, al tavolo. Rivolge, stranamente, il suo saluto a me soltanto. Mentre mangiamo noto come Micòl lanci delle occhiate furtive ai due che da quando sono arrivata non hanno smesso di parlare divertiti come se al tavolo non ci fossero altri che loro. Rivolgo la mia attenzione a Micòl per vedere se sta bene e noto che il suo colorito è diminuito rispetto a prima e che ha mangiato poco e niente.
<<Tutto bene?>>
Le chiedo scioccamente
<<Certo>>
Risponde annuendo con un po'  troppa forza.
<<Io ho finito, vado in bagno. Ci vediamo>>
Mi dice raccogliendo le sue cose e uscendo dalla mensa a testa bassa, cosa che non succede mai dal momento che ha sempre un portamento sicuro e deciso. Decido di seguirla per accettarmi che stia realmente bene.
<<Ciao Dafne, ci vediamo dopo>>
La saluto non ricevendo alcun segno di comprensione da parte sua, ma nonostante questo mi allontano dal tavolo per raggiungere il bagno. Mentre percorro il corridoio vuoto mi chiedo perché io stia facendo una cosa del genere, quando io e Micòl non abbiamo mai legato né avuto nessun tipo di rapporto, ma poi mi ricordo che è da quando sono piccola che ho sempre avuto questa sensibilità verso chiunque. Una volta in bagno sento dei singhiozzi sommessi e, bussando alla porta da cui credo che provengano i rumori, ricevo la risposta di Micòl
<<Occupato>>
Risponde con la voce un po' rotta dal pianto
<<Micòl sono Mirage>>
Dico non convinta che aprirà, ma a mia sorpresa apre la porta, rivelando la sua figura solitamente composta posizionata a terra con le spalle al muro. Entro dentro chiudendo la porta alle mie spalle e mi accuccio davanti a lei. Non sono per niente brava a consolare e non so neanche cosa dire in queste situazioni, perciò rimango in silenzio con lo sguardo rivolto sulle mie converse. Dopo poco il suo respiro decelera fino  a calmarsi e a quel punto decido di sollevare lo sguardo su di lei. Apro la zip del mio zaino, quindi tiro fuori una busta con dei fazzoletti umidificati, che le porgo per asciugarsi il mascare dal volto.
<<Grazie>>
Mi dice afferrandolo e iniziando a pulirsi, le passo anche lo specchietto che mi porto sempre appresso per permetterle di vedere ciò che sta facendo.
<<Grazie>>
Mi dice infine ridandomi il pacchetto di fazzoletti e lo specchietto.
Ci alziamo insieme e lei mi dà un abbraccio.
<<Lo sapevo che eri una bella persona>>
Mi sussurra nell'incavo del mio collo. Insieme usciamo dal bagno.
<<Non mi assilli con cos'hai?>>
<<No, ma se vorrai dirmelo io ti ascolterò, ma sono totalmente negata nel consolare>>
Questa affermazione le provoca un moto di riso che le riporta un po' di luminosità in viso.
<<Io non li capisco i ragazzi>>
Dice poi raccogliendosi i capelli.
<<Non ti posso aiutare visto che ho zero esperienza>>
Dico scherzosamente
<<Com'è possibile?>>
Mi chiede incredula. Sollevo le spalle come a minimizzare la cosa.
<<Sei tipo bellissima>>
<<Non per tutti>>
Poi per cambiare discorso aggiungo
<<Ora che ti senti meglio andiamo a finire le lezioni>>
In risposta lei dice:
<<Ti va di passare il pomeriggio da me?>>
Rimango basita a quella proposta. Non sono mai stata a casa loro in veste di amica o una cosa del genere, la madre di lei non mi sta poi simpatica e per di più ci sarà Cole, che però è malato quindi non credo che mi imbatterò in lui e dal momento che è così speranzosa le dico di sì.

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