CAPITOLO 68

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MIRAGE'S POV
<<Ciao Arthur>>
Lo saluto sedendomi al suo fianco
<<Ciao Mirage. Alla fine mi sto sentendo con la ragazza di cui ti ho parlato l'altra settimana>>
<<Davvero?>>
Gli domando veramente felice che si sia fatto coraggio a parlare con la ragazza di cui mi ha parlato diverse volte.
<<Sì, le ho chiesto di uscire e lei ha accettato. Questo venerdì>>
<<Perfetto, vedrai che andrà bene. Quando capirà che ragazzo d'oro sei si innamorerà di te>>
<<Grazie Mirage, peccato che non ti ho conosciuta tempo addietro, mi avresti risparmiato diversi traumi>>
<<Non dirlo a me>>
Rispondo ripensando alla conversazione con Dafne.
<<Te invece con Cole?>>
Un sorriso spontaneo mi compare in volto, ma lo caccio subito indietro anche se dallo sguardo di Arthur capisco che lo ha visto.
<<Immagino bene. Non ha la fama di mantenere relazioni stabili, ma ha capito il tuo valore e gli conviene non fare casini o lo prendo a botte>>
Mi fa l'occhiolino portandomi a ridere divertita. In poco tempo è riuscito a risollevarmi il morale, aiutandomi a non pensare ad altro per il resto della lezione. Dopo che la lezione è terminata mi dirigo al mio armadietto per riporre alcuni libri che non mi servono più e inaspettatamente vengo raggiunta da Thierra che oggi ha i capelli raccolti in uno chignon basso.
<<Mirage, ho bisogno del tuo aiuto>>
Mi dice con lo sguardo preoccupato
<<Cosa?>>
Le chiedo chiudendomi l'armadietto alle spalle
<<Rischio di essere bocciata, ho bisogno di ripetizioni questo pomeriggio subito dopo scuola, mi aiuteresti?>>
Vederla così disperata, anzi vederla esternare così tante emozioni in una volta sola, quando dalla prima volta che l'ho incontrata sembrava in grado solamente di produrre emozioni meccaniche mi fa capire che deve essere realmente nei guai.
<<Certo, abiti vicino?>>
<<Tranquilla per quello, mi viene a prendere l'autista. Tu avverti i tuoi che torni tardi, con me avrai parecchio da fare>>
E senza darmi il tempo di rispondere si volta e se ne va. Nonostante non sia dell'umore per dare ripetizioni, non ho intenzione di lasciare sola una persona che ha chiesto il mio aiuto.
<<Mirage>>
Mi volto felice di sentire la sua voce.
<<Ti va di fare un giro dopo scuola>>
<<Non posso, devo aiutare Thierra con lo studio>>
<<Va bene, come stai?>>
<<Meglio, ora devo andare a lezione. Grazie per prima>>
Gli dico stampandogli un bacio sulla guancia. Per il resto delle ore riesco a non pensare a nient'altro se non allo studio e quando arriva l'ora di pranzo mi imbatto in Micòl che si sta dirigendo con Alexander verso l'uscita della scuola.
<<Ciao Mirage>>
Mi salutano insieme scambiandosi un sorriso compiaciuto per la loro sincronizzazione
<<Non vai a mensa?>>
Mi domanda Micòl notando che mi trovo un po' troppo lontano dalla mensa.
<<No, vado fuori, non ho tanta fame oggi>>
Il suo sguardo si fa più attento e poi, con espressione dispiaciuta dice ad Alex
<<Avremo un altro giorno per svignarcela. Vai a controllare mio fratello, io faccio compagnia a Mirage>>
<<Va bene>>
Dice lui senza risentimento prima di baciarla con trasporto e salutarmi poco dopo.
<<Hai litigato con mio fratello?>>
Mi domanda immediatamente prendendomi a braccetto
<<No, anzi con lui va più che bene>>
<<Finalmente. Allora ha ascoltato il mio consiglio >>
Pronuncia l'ultima frase tra sé e sé
<<Quale consiglio?>>
<<Lascia stare. Allora cosa succede?>>
<<Oggi è una giornata no>>
<<Ci sta, possiamo tutti avere delle giornate no. Se non ti dispiace voglio farti compagnia mentre hai questa giornata no e per rallegrarti ho persino una tavoletta di cioccolato, che mi ha regalato Alex, ma non credo si farà problemi se la mangio con te>>
Sorrido, grata della sua compagnia e del fatto che abbia rinunciato a stare con Alex per tirarmi su di morale. Nonostante il freddo ci sediamo fuori e lei mi intrattiene con diversi aneddoti della sua infanzia che mi fanno più volte ridere. Quando la campanella suona ritorniamo nelle rispettive aule. Una volta terminate le mie lezioni mi dirigo nell'aula di musica dove sono certa di poter trovare Cole, che questa volta però non è solo. Decido perciò di andarmene, ma lui mi nota e si alza dalla sedia scusandosi con il professore.
<<Sei venuta a vedermi?>>
<<Sì, ma oggi non posso rimanere, quindi solo un saluto veloce>>
Gli dico avvicinandomi a lui per baciarlo. Sono costretta però ad interrompere il bacio dopo poco per non rubargli troppo tempo.
<<Per qualsiasi cosa chiamami che ti raggiungo>>
Dentro di me sento una sensazione di gioia davanti alle sue dimostrazioni d'affetto, lo ringrazio con un altro bacio per poi dirigermi verso l'esterno. Quando esco noto, seduta a diversi metri dall'ingresso della scuola, Thierra, la quale non indossa la divisa della scuola ma un paio di jeans neri attillati e una giacca di pelle scura che le dà un'aria più grande e matura.
<<Ciao Mirage, lì c'è il mio autista>>
<<E lo zaino?>>
Le chiedo notando che non lo ha
<<Sono uscita prima da scuola perchè avevo un forte mal di testa>>
<<Allora è meglio se studiamo domani>>
Propongo per cercare di venirle in aiuto
<<No, oggi è perfetto>>
Annuisco seguendola verso l'interno del veicolo dove alla guida vi è un uomo che ha un'aria poco raccomandabile, ma prima che io possa dire qualcosa al riguardo, la sicura della macchina viene attivata.
<<È una precauzione a cui sono abituata>>
Mi dice con disinvoltura. Nonostante il senso di disagio che provo, cerco di rilassarmi e di pensare che tra poche ore potrò ritornare a casa. Quando, però, noto che la macchina ha svoltato verso una strada secondaria il senso di inquietudine aumenta
<<Tieni, bevi un po' di acqua, che ti vedo frastornata>>
Accetto la sua offerta nella speranza di potermi calmare e la cosa avviene anche se non nel modo in cui mi aspettavo, infatti, poco dopo sento un senso di torpore lungo tutto il corpo che mi costringe a sprofondare in un sonno senza sogni.

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