CAPITOLO 22

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MIRAGE'S POV

<<Comunque non accetto ancora il fatto che alla festa sei sparita per poi scrivermi che sei andata a casa, così, di punto in bianco>>

<<Te l'ho detto tipo mille volte Dafne, mi ero stufata, tu eri scomparsa, non avevo motivo di rimanere lì>>

<<Tipo approfittarne per trovarti un fidanzato o un tipo con cui spassartela?>>

La guardo di sbieco domandandomi dentro di me se si sia scordata della persona con cui sta parlando.

<<Lo sai Dafne che non sono così, anzi credo di avere un vero e proprio problema nel provarci con i ragazzi. Quando iniziano a piacermi li evito>>

<<Proprio per questo non sei mai stata fidanzata>>

Mi dice volgendo lo sguardo verso di me, in risposta sollevo leggermente le spalle come a significare che la cosa non mi disturba più di tanto.

<<Ora che ci penso, come sei andata a casa?>>

<<Con Cole>>

Rispondo semplicemente riportando alla memoria il modo brusco in cui mi ha liquidata. La mia amica strabuzza gli occhi incredula e inizia a farmi domande a raffica.

<<Come? E quando? Cioè mi hai detto che voi due neanche vi siete mai veramente parlati>>

<<E quello che ti ho detto è vero, soltanto che ultimamente >>

Mi blocco non sapendo come continuare.

<<Ultimamente?>>

<<Non lo so>>

Rispondo infine non sapendo che altro dire.

<<E come sei finita nella sua auto?>>

<<Credo che mi abbia seguita, fatto sta che mi ha offerto un passaggio . Quando, però, siamo arrivati davanti casa mia mi ha ordinato di scendere irritato come se gli avessi fatto qualcosa>>

<<Tutto nella norma allora>>

Mi dice Dafne con un sorriso sulle labbra che io non decifro e che non ho voglia di approfondire.

<<Quel ragazzo è strano, ha quel fascino però che attrae>>

Prosegue Dafne mentre proseguiamo il nostro percorso verso scuola sul marciapiede pieno di foglie di vari colori.

<<Non mi dire che ti piace anche lui?>>

Le chiedo  sollevando un sopracciglio sorpresa.

<<Devo ammettere che ho avuto una cottarella per lui, ma niente di più>>

<<E come ti è passata?>>

Chiedo curiosa.

<<Non lo so, insomma non mi dispiace neanche adesso, ma certamente non è il mio primo pensiero>>

Risponde vaga, iniziando ad accelerare il passo avvertendomi che continuando con questa andatura non arriveremo mai in orario per le lezioni. Per un pelo riusciamo ad arrivare a scuola proprio nel momento in cui il suono della campanella sovrasta il vociferare della gente nel cortile.

<<Senti Dafne- inizio trattenendola per la manica del giubbotto in pelliccia- che dici se a pranzo mangiamo fuori?>>

<<Al freddo?>>

<<Il tuo giacchetto è pesante e anche il mio lo è e poi ho portato due panini ben farciti.>>
Per alcuni istanti il suo sguardo tentenna incerto, ma alla fine un dolce sorriso le increspa le labbra e alla fine accetta.

FATEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora