CAPITOLO 67

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MIRAGE'S POV
Appena esco di casa trovo Dafne ad aspettarmi fuori dal cancello. Quando la raggiungo noto che ha un'aria cupa, perciò intuisco che c'è qualcosa che non va.
<<Io e te dobbiamo parlare>>
Sentenzia perentoria provocandomi un senso di ansia dentro. Annuisco semplicemente non sapendo cosa mi aspetta, immagino che voglia parlare del nostro rapporto che negli ultimi tempi si è inclinato soprattutto per la questione dei suoi sentimenti per Alexander.
<<Fammi finire e poi parli>>
Aggiunge cercando il mio sguardo per vedere se ho compreso, anche questa volta annuisco rimanendo in silenzio.
<<Io e te non siamo più compatibili. Quando ti ho notata per la prima volta alla mensa, dopo che te e Jasmine avevate litigato e lei si è trasferita, ho pensato che potessi avere qualcosa di interessante da offrirmi perciò mi sono avvicinata a te. Nei primi mesi ho visto la tua riservatezza e le tue scarse capacità di relazionarti come una cosa interessante e passeggera; ma con il tempo ho notato che non avevi altri amici al di fuori di me, non ti sei mai relazionata con nessun ragazzo se non negli ultimi mesi, ma sono certa che prima o poi il ragazzo con cui stai a mensa si stancherà di te perché capirà anche lui che non hai niente da offrire e stessa cosa per Cole che chissà perché e come ha trovato qualcosa di bello in te che durerà altrettanto poco. Dopo ho notato che non esci quasi mai per le feste se non sei obbligata e ora invece di schierarti dalla mia parte, che sono la tua migliore amica, sostieni Micòl con la quale non hai mai parlato se non durante gli eventi in cui ti salutava per cortesia. Io non voglio un' amica che non mi sostenga sempre e che si schiera dalla parte della prima persona che le ha dato più attenzioni di quanto è abituata. Sono sicura che Jasmine sia arrivata alla mia stessa conclusione per questo ti ha abbandonata>>
Conclude infilandosi gli occhiali da sole, nonostante il cielo sia coperto di nuvole.
<<Sono felice che sia questo quello che pensi di me e sono altrettanto felice che tu mi venga a dire queste cose ora, per il resto credo anch'io che la nostra amicizia debba finire qui e non ho intenzione di sprecare fiato per rispondere a tutte le tue accuse sulla persona che sono>>
E senza darle il tempo di rispondere affretto il passo, felice che l'edificio scolastico sia a pochi metri di distanza. Senza fermarmi supero il gruppo dei ragazzi per dirigermi verso scuola per sfogare il pianto che preme di uscire. Entro nel bagno delle femmine e mi accascio a terra davanti a una delle porte e posiziono la mia testa tra le mie ginocchia.
<<Mirage>>
La sua voce calda mi raggiunge e scoppio a piangere più forte. Sento il suo calore avvolgermi e la sua testa posarsi sul mio capo e rimaniamo lì immobili fino a quando non smetto di piangere.
<<Cosa è successo, chi ti ha fatto questo Mirage?>>
Mi lascerei cullare dalla sua voce e dal mio nome sulle sue labbra, ma la consapevolezza di quello che Dafne ha detto mi colpisce in pieno petto. Non ho mai avuto tanti amici, anzi li ho sempre potuti contare sulle dita di una mano e tutte le volte se ne sono andati, tutte le volte sono rimasta sola, non sono mai stata la prima scelta di nessuno.
<<Niente, va tutto bene>>
Rispondo asciugandomi le lacrime e cercando di evitare lo sguardo preoccupato di Cole.
<<Non potresti stare qui e poi come hai fatto a notarmi>>
<<Come si può non notare una persona che corre verso scuola con il viso arrossato nonostante il freddo>>
Una risata triste mi sfugge dalle labbra, mentre lui ne approfitta per spostare i miei capelli dal viso.
<<Chi è stato?>>
<<Nessuno di importante>>
<<Se vuoi mi occupo io di questa persona>>
Dice in tono serio accarezzandomi la pelle accaldata del viso.
<<Sprecheresti solo tempo>>
Rispondo cercando di ricacciare indietro le lacrime. Senza aggiungere più nulla mi stringe a sé in una morsa stretta che mi fa sentire a casa.
<<Ci tieni a me?>>
Gli chiedo dopo un po' ormai troppo stanca per preoccuparmi di sembrare ridicola
<<Certo Mirage>>
Sollevandomi il viso per incrociare il mio sguardo prosegue dicendo
<<Non dubitare mai di quanto io tenga a te>>
<<Sono sicura che prima o poi tu te ne andrai. Non ti piaccio neanche come tu piaci a me>>
Dico raggiungendo il limite del ridicolo
<<Mirage...>>
Vedo esitazione nel suo sguardo, ma dopo pochi istanti continua
<<Sinceramente non lo so cosa provo per te, ma è un qualcosa di forte e che mi impedisce di starti alla larga nonostante sia meglio che io lo faccia per il tuo bene. Quello che provo per te mi spinge a cercarti ogni mattina per assicurarmi che tu ci sia; quello che provo per te mi porta ad ammirarti tutte le volte che alzi la mano per intervenire in classe con uno sguardo di sfida nei miei confronti; quello che provo per te mi porta a chiedermi come posso farti stare bene sempre e come posso proteggerti da tutto anche se sono sicuro tu possa farlo da sola; quello che provo per te mi manda in subbuglio ogni volta che ti bacio; quello che provo per te mi fa sentire a casa ogni volta che ti guardo negli occhi, quindi Mirage non dubitare dei miei sentimenti per te nonostante io non abbia un nome per definirli>>
Invece di dire un qualcosa di sensato scoppio a piangere di nuovo stringendolo a me e bagnandoli la camicia. Rimaniamo in quella posizione fino a quando la campanella non suona, annunciando l'inizio delle lezioni.
<<Dai andiamo>>
Mi incoraggia aiutandomi ad alzarmi da terra. Tira fuori un fazzoletto dallo zaino e mi asciuga il volto prima di posarmi, in un gesto tenero, un bacio sulla tempia.
<<Quando vorrai parlarne, io ci sarò>>
Insieme usciamo dal bagno separandoci per dirigerci nei rispettivi corsi.

Forse qualcuno ci tiene a me infondo.

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