MIRAGE'S POV
<<Mi concedi un ballo?>>
Mi domanda dopo che se n'è andata anche Micòl.
<<Un ballo? Non mi sembri un tipo a cui piace ballare>>
<<È vero, ma con te sarei disposto a fare un'eccezione>>
<<Certo>>
Rispondo felice della sua proposta. Mi sembra un buon modo per concludere la serata. Tira fuori il cellulare dalla tasca interna del completo e fa partire una canzone che riconosco all'istante, perché è la stessa che ha suonato tempo fa al pianoforte; è anche una delle mie canzoni preferite. Mentre mi godo la melodia, sento i suoi passi farsi sempre più vicini fino a quando non mi cinge in vita e inizia a ondeggiare al ritmo della musica, seguendo la sua mossa sollevo le braccia che appoggio sulle sue spalle. Per un po' ondeggiamo senza dire una parola. Quando appoggio la testa sul suo petto noto che il suo battito è più accelerato del normale. Sollevo lo sguardo per incrociare i suoi, ma noto che i suoi occhi sono chiusi e ha un'espressione rilassata a differenza del suo cuore.
<<Cole, ti batte forte il cuore>>
Dico in un sussurro non volendo spezzare questo momento.
<<Sì lo so>>
Risponde semplicemente posando i suoi occhi blu nei miei provocandomi una scarica lungo tutto il corpo.
<<Sai Mirage, non pensavo che avrei provato così tante emozioni per una persona, ma poi sei arrivata tu e nonostante i miei sforzi e le mie barriere sei riuscita a toccarmi il cuore. Forse non sono abbastanza esperto per quanto riguarda i sentimenti, ma quello che provo per te è così forte. Quindi se amare significa provare un senso di gioia quando si incrocia lo sguardo della propria persona o quando la si sente parlare delle cose che le piacciono e se amare significa sentire un senso di soddisfazione e completezza quando si vede quanta tenacia e determinazione la propria persona ha e se amare significa adorare qualsiasi lato e parte della propria persona, allora io ti amo Mirage e non credo che smetterò mai di farlo>>
Rimango un attimo interdetta dalle sue parole, perché non avrei saputo esprimere meglio quello che io provo per lui.
<<Ti amo anch'io Cole>>
Dico sapendo di avere gli occhi lucidi, ma non mi sento per niente in imbarazzo per questo, perché quando trovi una persona che ti guarda nel modo in cui mi sta guardando lui ora capisci che puoi essere te stessa senza filtri. Si china verso di me per darmi un bacio, mentre la musica di "Stay" continua a scorrere a ripetizione. Le sue mani slittano verso la mia schiena per spingermi verso di lui e consapevole del suo punto debole gli mordo il labbro inferiore e subito si stacca cogliendomi di sorpresa.
<<Scusa, pensavo ti piacesse>>
Gli dico subito per scusarmi.
<<Mirage non ti devi scusare, ma se continui così non mi fermerò stasera>>
<<E chi ti ha detto che ti devi fermare?>>
Lo provoco accarezzandogli i capelli fino a raggiungere la sua mascella definita per poi fiondarmi nuovamente sulle sue labbra fregandomi delle buone maniere.
<<Andiamo in camera mia che con questo vestito non si fa niente>>
Ridacchio divertita della sua impazienza e dal desiderio che traspare dai suoi occhi. Dopo diversi minuti ci ritroviamo nella sua stanza, come al solito impeccabile, e ,senza attendere oltre, mi volta verso lo specchio della sua camera e con una lentezza allucinante mi slaccia il vestito guardandomi negli occhi attraverso lo specchio. Inizia a baciarmi il collo e poi le spalle mentre fa scivolare il vestito verso il basso
<<Non sai quanto ho desiderato fare questo>>
Dice lasciandomi una scia di baci fino a quando l'abito non è a terra e io sono quasi completamente nuda davanti a lui se non per l'intimo che fortunatamente è abbinato e presentabile.
Si posiziona davanti a me e riprende a baciarmi con foga e per la vicinanza dei nostri corpi riesco a percepire la sua erezione. Decido di azzardare e sfilare la giacca del completo e poi prendo a scacciare la sua camicia sotto il suo sguardo attento. Gli bacio il petto fino all'orlo dei suoi jeans, dove mi fermo per vedere la sua espressione e quando noto che ha gli occhi beatamente chiusi un senso di eccitazione mi invade il basso ventre. Riapre gli occhi, rivelandomi le pupille completamente dilatate e mi stende sul letto non prima di aver slacciato il mio reggiseno. Prende a baciarmi i seni con una delicatezza che non fa altro che aumentare il mio desiderio. Arriva fino al bordo delle mie mutandine che sfila con altrettanta grazia e quando sento le sue dita dentro di me gemo senza preoccuparmi che qualcuno possa sentirmi. Le sue dita iniziano a muoversi sempre più in fretta costringendomi a stringere le lenzuola.
<<Sei così dannatamente bella Mirage>>
Il mio nome sulle sue labbra è come droga e vorrei sentirglielo pronunciare molto più spesso. Poco dopo vengo e mi concedo qualche secondo per riprendermi mentre lui si sfila velocemente i pantaloni per poi afferrare un preservativo dal cassetto.
<<Sei sicura?>>
Mi chiede guardandomi negli occhi in cerca di qualsiasi segno di esitazione.
<<Ti voglio Cole>>
Gli dico certa sapendo che non potrei pentirmene. Entra lentamente dentro di me e quando si è assicurato che stia bene, aumenta il ritmo fino a raggiungere una velocità costante. Mi abbandono completamente ai suoi movimenti e ai suoi baci sul mio corpo; mentre le mie dita gli graffiano la schiena, ma lui non sembra provare dolore. Dopo poco i nostri ansiti si allineano fino a divenire più veloci quando veniamo insieme. Si sfila lentamente da me mantenendo il contatto fisico per poi sdraiarsi al mio fianco.
<<Stai bene?>>
Mi chiede avvicinandomi a lui.
<<Sì>>
Rispondo appoggiando la testa sul suo petto ascoltando il ritmo accelerato del suo cuore. È riuscito nell'arco di poche ore a farmi provare quello su cui ho sempre fantasticato leggendo i romanzi rosa.
<<Ti amo Cole>>
Gli dico ancora una volta come se avessi paura che se lo scordi.
<<Ti amo anch'io Mirage>>
Sorrido, mentre nel petto si sprigionano una serie di emozioni indescrivibili. Colta dalla stanchezza non mi accorgo di essermi addormentata fino a quando non veniamo svegliati dal suono di un telefono. Mi alzo di scatto seguita poco dopo da Cole che mi indica la mia borsa dalla quale sta suonando il cellulare. Mi alzo dimenticandomi di essere nuda e quando me ne accorgo raccolgo velocemente da terra il mio vestito.
<<Non ti devi vergognare, sei bellissima>>
Un forte rossore mi tinge le guance, ma visto il buio che inonda la stanza lui non se ne accorge. Quando afferro il cellulare e vedo che è mia madre, mi rendo conto che sono le due del mattino di un giorno scolastico. Un po' esitante rispondo
-Cavolo Mirage, ci stavamo iniziando a preoccupare quando non sei tornata a casa-
-Scusatemi è solo che ho perso la cognizione del tempo-
Gli dico mentre inizio a pensare ad una scusa su dove mi trovi
-Va bene, ma perfavore Mirage fatti sentire più spesso quando vai fuori casa. L'ultima volta che hai dormito fuori non ti sei fatta sentire però almeno sapevo che eri da un'amica e quindi non mi sono fatta troppi problemi-
Vorrei tanto dirle che la volta in cui si è preoccupata meno è stata la volta che mi ha segnata profondamente.
-Dove sei ora?-
-Da Micòl, abbiamo studiato fino a tardi e abbiamo deciso di guardare un film prima che tornassi a casa, ma poi ci siamo addormentate-
-Ora è Micòl la tua migliore amica? Non parli più di Dafne da un po' ora che ci penso-
-Ne possiamo parlare domani?-
-Non hai il materiale per scuola domani-
-Passerò a casa prima per prendere le mie cose-
-Va bene tesoro. Buonanotte-
-Buonanotte-
Quando chiudo la chiamata, mi sento più sollevata.
<<Non hai detto a tua madre della serata?>>
<<Cosa avrei dovuto dirle esattamente? Dopo avrebbe capito che non sono venuta qui per Micòl, ma per te e poi non ci avrebbe messo molto a capire cosa abbiamo fatto>>
<<Perché cosa abbiamo fatto?>>
Il tono della sua voce è ora privo di qualsiasi traccia di sonno e dal frusciare delle lenzuola capisco che si è seduto.
<<Beh...Noi, abbiamo sbagliato, cioè non per me, ma insomma capisci no? Nel senso è stato bellissimo e lo rifarei, ma i miei genitori, io...>>
Farfuglio non volendo distruggere ciò che si è creato tra noi
<<Se amarsi è sbagliare, allora sì abbiamo sbagliato, ma non è una cosa di cui vergognarsi>>
<<Non mi vergogno è solo che ho creato una certa immagine con i miei genitori e non vorrei distruggerla>>
<<Se conoscessero la Mirage che conosco io non potrebbero provare altro che orgoglio>>
Mi avvicino al letto dove vengo accolta dalle sue braccia che mi circondano il corpo. Mi adagio sul letto lieta di avere la sua compagnia.
<<Grazie Cole>>
Gli dico ormai in procinto di addormentarmi.
<<Non devi ringraziarmi, sei tu che senza saperlo mi hai insegnato un altro tipo di amore>>
Sorrido soddisfatta non sapendo se lo ha detto veramente o se è frutto della mia mente.
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FATE
RomanceCosa succede se il destino è più forte di qualsiasi nostro tentativo di cambiarlo? I nostri protagonisti saranno costretti a fare i conti con la realtà dei fatti.