CAPITOLO 42

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COLE'S POV
So che non dovrei essere qui con lei, so che avrei dovuto controllarmi e so anche che dovrei essere assieme a mia sorella, ma ho chiesto ad Alex di controllarla e c'è una guardia pronta a intervenire, quindi per quello non ci sono troppi problemi. Tuttavia il fatto che alla fine ho ceduto vedendola vestita in quel modo e con quel suo sguardo, mi fa capire che forse doveva andare così. È così bella stasera ed era da tanto che non la sentivo vicina e la parte egoista di me che la voleva soltanto per sé alla fine ha prevalso.
<<È così bello>>
Dice finalmente dopo essere stata in silenzio per così tanto tempo che pensavo avesse fatto voto di silenzio.
<<Vero>>
Dico continuando a scorrere lo sguardo su di lei, che si volta e mi coglie sul fatto.
<<Mi devi ancora spiegare perché mi hai evitato, ma forse non avrò mai una risposta>>
Dice sollevando le spalle e voltandosi a guardare il panorama sotto di noi.
<<Vengo qui ogni tanto, non mi capita spesso, ma quando posso vengo qui e mi sento
nuovamente pronto ad affrontare tutto>>
Confesso spostando lo sguardo davanti a me e non più su di lei che nel frattempo si è voltata verso di me avvicinandosi di qualche passo.
<<Beh, è certamente un bel posto dove stare per scappare da tutto>>
<<Già>>
Mi volto verso di lei che mi sta guardando e il desiderio di baciarla mi spinge ad avvicinarmi, lei non si ritira mentre le poso le mani sulle guance, pronto ad annullare la distanza tra di noi,  ma prima che possa baciarla mi ferma.
<<Non ho mai baciato nessuno>>
Sorrido felice della cosa, felice di essere il primo, quindi la bacio. Sento che è tesa perciò mi stacco.
<<Scusa è...>>
<<Stai tranquilla, neanche io ho mai baciato nessuna>>
E detto ciò noto che si è rilassata un po' ma che è sorpresa dalla cosa, però, prima che possa dire qualsiasi cosa, la ribacio e questa volta è più rilassata. Passo le mani dalle sue guance alla vita per avvicinarla di più a me e per sentirla più vicino mentre approfondisco il bacio rimandando il rimpianto a un'altra volta. In risposta si solleva sulle punte e posa le sue mani sul mio collo portandomi a percepire una sensazione di calore mai provata prima.
Non mi sarei mai immaginato che il mio primo bacio sarebbe stato così intenso da farmi sentire vivo come mai prima; non mi sarei mai aspettato che qualcuno sarebbe stato in grado di mandare completamente all'aria il mio autocontrollo; non mi sarei mai aspettato che la ragazza dagli occhi color nocciola avrebbe fatto breccia nel mio cuore da tempo incapace di provare qualcosa di nuovo; non mi sarei mai aspettato che un bacio sarebbe stato in grado di esprimere più di quanto io sia capace di fare a parole. A corto di fiato ci stacchiamo e passiamo i successi secondi a fissarci negli occhi, come se volessimo confessare qualcosa, come se volessimo abbandonarci l'uno all'altra e cogliendo questo invito la bacio nuovamente, ma questa volta senza remore e senza delicatezza, desideroso di marchiarmi nella mente il sapore delle sue labbra. La faccio retrocedere fino a quando la sua schiena non è appoggiata alla macchina e il mio corpo completamente attaccato al suo. L'aderenza dei nostri corpi mi manda una scarica elettrica che non fa altro che accrescere la mia sensazione di piacere che poco dopo si interrompe per concederci di riprendere fiato. Questa volta, però, non mi guarda in faccia, ma abbassa il volto imbarazzata.
<<È meglio se andiamo, Dafne mi starà cercando>>
Mi dice portandosi una ciocca di capelli dietro l' orecchio.
<<Giusto>>
Dico rendendomi conto di quanto mi sono lasciato andare e di quanto mi sia piaciuto stare con lei.
Una volta in macchina tra noi cala il silenzio e per il resto del viaggio di ritorno non ci rivolgiamo la parola, entrambi chiusi ognuno nella propria bolla. Quando parcheggio davanti alla casa da cui provengono ancora i rumori della musica  si slaccia la cintura e si volta verso di me.
<<Grazie>>
Non so se lo dice per il passaggio o se per la fuga, ma va bene così. La guardo mentre si allontana verso la casa e quando è dentro scendo dalla macchina deciso ad andarmene da lì una volta trovata Micòl. Raggiungo il gruppo di amici e trovo Charlotte la quale appena mi vede perde subito colore e cogliendo il perché cerco subito con lo sguardo Alex che non trovo.
<<Dove sono?>>
Le chiedo semplicemente ricevendo subito una risposta.
<<Sono al piano di sopra>>
Senza dire nulla mi dirigo al piano superiore e apro le porte ad una ad una trovando in alcune delle coppie e in altre stanze vuote, quando raggiungo la terzultima camera li trovo e fortunatamente non sono impegnati a fare quello che avevo immaginato.
<<Cole>>
È l'unica cosa che esce dalle labbra di Alex che sembra sorpreso dal mio arrivo, appoggiato alla sua spalla c'è Micòl che sta dormendo beatamente con le labbra leggermente schiuse. Mi avvicino e accovacciandomi sveglio con delicatezza Micòl, la quale dopo alcuni secondi di spaesamento si riprende e quando mi riconosce sembra sorpresa.
<<Micòl, aspettami in macchina>>
<<Cole, non->>
<<Vai in macchina Micòl>>
Le dico interrompendola nel mezzo delle scuse che voleva propinarmi.
Dopo aver lanciato un paio di occhiate a me e Alex raccoglie le sue cose e lascia la stanza.
<<Cole, non abbiamo fatto niente>>
Inizia a giustificarsi Alex alzandosi da terra.
Continuo a guardarlo senza dire niente e questo sembra portarlo a cambiare approccio.
<<So che la vostra famiglia non è come tutte le altre e so che non deve essere facile e che vuoi proteggerla, ma ti assicuro Cole che io la amo e non le farei mai del male di proposito. Quindi perfavore smettila di opporti a quello che proviamo l'una per l'altra>>
Dice quasi in tono di supplica. So che sarebbe la scelta sbagliata e so quanto i due siano legati da un sentimento forte da più di un anno, forse è arrivato il momento di lasciarglielo fare, di lasciarsi amare e per quel che verrà dopo troverò un modo.
<<Va bene >>
<<Davvero?>>
Sembra sbalordito dalla cosa
<<Cazzo Cole, sei veramente>>
<<Non mi far pentire della scelta>>
<<Non mi aspettavo che avrei chiesto la benedizione al fratello della ragazza che mi piace>>
<<E invece>>
Gli dico in vena di sorridere e ricambiare la felicità palpabile che sta sprigionano al momento. Ci scambiamo un lungo abbraccio prima di dirigerci entrambi verso l'uscita. Io raggiungo mia sorella in macchina mentre lui raggiunge gli altri. Appena salgo in macchina Micòl mi chiede
<<Non gli hai fatto male vero? Noi non abbiamo fatto niente>>
<<Stai tranquilla Micòl, va tutto bene>>
Detto ciò avvio il motore e per il resto del viaggio non dice più una parola.

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