CAPITOLO 77

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MIRAGE'S POV

Fortunatamente ieri i miei genitori erano stati troppo concentrati su Micòl per notare il mio stato d'animo e soprattutto che non ero andata a scuola quel giorno. Inizio ad essere molto più grata che il loro lavoro li tiene molto impegnati e per questo non hanno scoperto che non sono realmente tornata a casa per l'ora di cena ieri. 

<<Buona giornata piccola>>

Mi saluta mio padre posandomi un bacio sulla testa prima di salutare anche mia madre e andarsene.

<<Dafne dovrebbe arrivare tra poco, spero tu sia pronta?>>

Mi domanda mia madre prima di portarsi alla bocca la tazza di caffè che tiene stretta tra le mani. Mi irrigidisco sul posto sentendo il suo nome mentre mi ricordo della nostra disputa. In questi giorni non ho avuto proprio tempo di pensare a cosa era successo tra noi e non mi va neanche di raccontarlo a mia madre, perciò, per l'ennesima volta in meno di due giorni, le rifilo una bugia.

<<Sta male>>

<<Ah, sarà per il tempaccio che gira>>

Dice sollevando lo sguardo verso la finestra dalla quale si possono vedere i nuvoloni che coprono il cielo.

<<Già, è meglio se vado>>

Le dico guardando l'orologio che ho al polso.

<<Da quando indossi orologi?>>

<<Almeno non farò più ritardo. Ora vado, ciao>>

Mi alzo velocemente afferrando lo zaino da terra e mi precipito in garage per prendere l'auto. In realtà ho deciso di indossare l'orologio per coprire il tatuaggio che ora più che mai sembra farsi gioco della mia situazione. 

Amare, ho sempre saputo che non è una cosa facile, ma in questo momento non mi sento in grado di farlo e questo è visibile nelle poche relazioni che ho avuto e che ora stanno andando alla deriva. Dopo che Micòl se n'è andata ho sentito mio malgrado un senso di sollievo. Sinceramente non so neanche come affrontare la cosa, perciò li eviterò entrambi nella speranza di arrivare a una conclusione. Sono costretta a parcheggiare a diversi metri dalla scuola, ma questa cosa mi dà la possibilità di ritardare il mio incontro con il gruppetto, di cui non ho mai fatto realmente parte. Mi dirigo a passo lento verso l'edificio, quano vengo richiamata da una voce a me familiare: Arthur, l'unico con cui ho ancora un rapporto.

<<Ciao, come hai passato il fine sttimana>>

Mi domanda allegro come sempre affiancandomi.

<<Studiando>>

Rispondo continuando a guardare per terra attenta a non inciampicare da nessuna parte.

<<È per questo che ieri non c'eri?>>

<<Già, avevo delle cose arretrate e volevo ricuperare. Ti sono mancata?>>

Gli chiedo cercando di apparire più normale e per nascondere il mio umore.

<<Certo, la scuola senza di te è una noia. Poi ieri sia te che i due gemelli che Thierra eravate assenti. Vi siete messi d'accordo>>

Mi irrigidisco all'istante e lui sembra notarlo

<<Ho detto qualcosa di male?>>

Mi domanda rallentando il passo come ho appena fatto io

<<No. E tu cosa hai fatto questo fine settimana?>>

Viro il discorso nella speranza di non dover affrontare nessun argomento che riguardi anche loro e la cosa sembra funzionare perché inizia a raccontarmi nel dettaglio tutto quello che ha fatto.

<<...Insomma ho fatto tutto tranne che studiare>>

Appena raggiungiamo i cancelli fa per congedarsi, ma io lo fermo

<<Dove vai?>>

<<Dai miei amici, tu di solito stai sempre con loro>>

Mi risponde come se la cosa fosse ovvia.

<<Sì, ma...>>

Lui sembra capire che c'è qualcosa che non va e senza farmi domande mi invita a seguirlo. Fotunatamente già conosco i suoi amici e stranamente non mi sento un pesce fuor d'acqua, anzi rido persino ad alcune loro battute. Quando suona la campanella siamo i primi ad entrare e sono felice di ritrovarmi al caldo.

<<Ci vediamo dopo>>

Mi saluta Arthur avviandosi nella parte opposta del corridoio. Sospiro tristemente prima di avviarmi a mia volta verso la mia lezione. Una volta dentro lo spogliatoio della palestra trovo solamente un paio di ragazze e sono felice di potermi cambiare da sola. Indosso la tuta in fretta e mi dirigo verso la palestra dove le mie compagne stanno già facendo il riscaldamento.

<<Mirage>>

Mi saluta Stacey facendo cenno di raggiungerla.

<<Oggi la professoressa sembra arrabbiata, ci farà faticare fino a farci perdere la sensibilità delle gambe>>

Sbuffa piegandosi per raggiungere la punta dei piedi

Per fortuna direi, penso contenta che potrò staccare la corrente dei miei pensieri per un po'. Dopo un paio di ore di duro allenamento la lezione finisce e non posso fare a meno di cercare con gli occhi Cole, che avevo intravisto a inizio lezione. Quando lo trovo noto che mi stava già guardando e una sensazione di calore mi avvolge tutto il corpo. Mi sono promessa di stargli lontano, non di non guardarlo, mi dico nel tentativo di giustificare le mie azioni. Sono la prima a distogliere lo sguardo richiamata da Stacey che mi ricorda che dobbiamo andare a darci una pulita.

Passo le successive ore cercando di non pensare a Cole e sua sorella e sembro riuscirci fino a quando non arriva l'ora di pranzo.
<<Senti Arthur, io vado fuori a mangiare>>
Lo avverto prima che si possa muovere in direzione della mensa, aggrotta la fronte con aria interrogativa
<<Non voglio mangiare a mensa>>
<<E perciò vuoi gelare al freddo>>
<<Ho la macchina>>
<<Allora ti faccio compagnia anch'io>>
Mi risponde regalandomi un sorriso raggiante.
<<Non devi se non vuoi>>
Gli dico chiudendo il mio armadietto
<<Sei mia amica e non ho intenzione di lasciarti sola e poi non pensare che non abbia notato che c'è qualcosa che non va>>
Anche se sono passati pochi mesi dalla nostra conoscenza sembra che navighiamo sulla stessa onda e ci capiamo al volo e questa cosa mi fa piacere.
<<In compenso ti darò uno dei miei tramezzini>>
<<Ottimo>>
Mi risponde allegro. Proprio in quel momento noto la figura di Cole a diversi metri di distanza che sembra essersi accorto della mia presenza perché si volta a guardarmi. Il suo sguardo passa da Arthur a me.
<<Andiamo?>>
Mi richiama Arthur aiutandomi a distogliere lo sguardo da Cole.

<<Ci sono così tante cose che non so di te>>
<<Cosa vorresti sapere?>>
Gli chiedo aprendo l'involucro del mio tramezzino .
<<Cosa è successo tra te e Dafne e tra te e i gemelli?>>
Sorrido divertita dal fatto che abbia colto in pieno la mia situazione
<<Te l'ho detto che oltre ad essere un chiacchierone sono anche un attento osservatore?>>
Decido di aprirmi e di raccontargli nel dettaglio ciò che è successo con Dafne non accennando minimamente alla mia situazione con Micòl e Cole.

FATEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora