MIRAGE'S POV
Manca sempre meno al giorno del diploma e l'ansia del futuro mi opprime ogni giorno di più, costringendomi ogni giorno a dover evitare di subire un attacco di panico. Sono riuscita in queste settimane a celare questa mia paura che sembra così inutile, vista la tranquillità di tutti gli studenti che tra poco termineranno il loro ciclo al liceo. Vorrei tanto sapere già cosa ne sarà del mio futuro; vorrei tanto sapere cosa voglio fare all'università, ma tutti i miei tentativi di scoprirlo non stanno funzionando.
<<E quindi ho inviato tutti i documenti a Cambridge proprio ieri>>
Afferma Arthur soddisfatto scompigliandosi i capelli dorati. Lo guardo con una nota di invidia mentre percorriamo i lunghi corridoio ormai semivuoti.
<<Tu invece? Non mi hai mai detto cosa vuoi fare dopo>>
<<Perché non lo so>>
Rispondo avvolgendomi con le braccia come in un abbraccio.
<<Vedrai che troverai la tua strada>>
Mi dice sicuro, regalandomi uno dei suoi soliti sorrisi capaci di illuminare un'intera stanza. Mentre avanziamo verso l'uscita, veniamo raggiunti da una melodia e la mia mente va subito a Cole.
<<Ci vediamo domani>>
Gli dico indicandogli l'aula di musica
<<Va bene, a domani Mirage>>
Mi dice stringendomi dalla spalla prima di allungare il passo e sparire verso l'uscita. Come al solito nell'aula è rimasto solo lui, perciò quando entro si interrompe subito e mi regala il sorriso che riserva solo a me.
<<Continua a suonare>>
Gli dico afferrando una sedia per poi andare a sedermi al suo fianco. Lui asseconda la mia richiesta e io rimango cullata dal suono della melodia a me sconosciuta, mentre i ricordi con lui di quest'anno mi scorrono nella mente. Non mi sarei mai aspettata che saremmo arrivati fino a questo punto, tanto meno che mi sarei innamorata così follemente di lui. Quando finisce si alza e mi invita a fare lo stesso. Inizio ad applaudire contenta prima di interrompermi quando mi posa un bacio sulla tempia. Quando si allontana noto che ha uno sguardo più serio ora.
<<Che succede?>>
Gli chiedo preoccupata, perché negli ultimi tempi ogni tanto si adombrava come se si fosse ricordato di una cosa. Non avevo insistito troppo sulla questione nella speranza che prima o poi me ne avrebbe parlato.
<<Non mi hai mai chiesto cosa è successo a Thierra>>
Non sentivo da mesi il suo nome e da quell'evento nessuno aveva mai fatto domande su di lei, nemmeno Arthur, nonostante ogni tanto Thierra fosse solita sedersi al nostro stesso tavolo a mensa. Pensavo di aver superato l'evento, ma al suono del suo nome mi irrigidisco e assumo una posizione più chiusa, come a proteggermi.
<<Non ho mai voluto rivivere quel momento, tanto meno sentire che per l'ennesima volta nella mia vita ero stata tradita, quindi ho pensato che fosse meglio fingere che niente fosse mai successo.>>
Non lo guardo negli occhi perché non voglio scorgere alcuna emozione nel suo sguardo.
<<E non vorresti sapere di più su di lei e su cosa le è successo?>>
<<L'importante è che non ci farà più del male, poi sono sicura che, conoscendo tuo padre, non credo che abbia fatto una buona fine>>
Un sorriso triste dipinge il volto di Cole prima che lui dica altro.
<<Tu non vuoi sapere cosa le è capitato perché hai paura di quello che le è stato fatto e di come potresti vedermi dopo che te lo dico>>
Colpita e affondata, penso riportando lo sguardo a terra.
<<Non te ne faccio una colpa, non credo ti abituerai mai alla mia famiglia>>
La sua voce si è incrinata leggermente e sollevo di scatto lo sguardo verso di lui che però si è già voltato.
<<Cole?>>
Lo richiamo incerta
<<C'è qualcosa che mi devi dire?>>
<<Mio padre mi ha dato un ultimatum...Se voglio continuare a frequentarti ti devo sposare altrimenti mi costringerà a chiudere I rapporti con te>>
Rimango attonita dalla notizia e per alcuni minuti rimaniamo in silenzio, mentre la sua confessione aleggia pesante nella stanza. Lui continua a mantenere lo sguardo fuori dalla finestra, mentre nella mia testa si susseguono un misto di pensieri confusi.
<<E quando ci dovremmo sposare?>>
È l'unica domanda di senso compiuto che mi viene in mente. Certo, non credo ci sia una persona sulla terra che all'età di diciott'anni voglia sposarsi invece di pensare alla sua carriera.
<<Dopo il liceo>>
Rimango ancora più allibita dalla notizia.
<<E l'università?>>
Continua a non voltarsi nella mia direzione, probabilmente nel tentativo di celarmi le sue emozioni.
<<Mio padre non ritiene che una donna maritata, con delle persone come noi, abbia bisogno di andare all'università>>
Continuo a rimanere sorpresa da tutto ciò che sta uscendo dalla sua bocca.
E io che seriamente pensavo che il padre di lui fosse cambiato, e invece...
<<E se non dovessi accettare?>>
<<Non potremmo più stare insieme>>
Le mie mani iniziano a tremare e una voragine sembra aprirsi sotto di me. Senza dire nulla raccolgo il mio zaino ed esco di fretta dalla stanza. So che non è il modo giusto di affrontare la situazione, ma in questo momento non riuscirei ad affrontare la realtà delle cose.
STAI LEGGENDO
FATE
RomanceCosa succede se il destino è più forte di qualsiasi nostro tentativo di cambiarlo? I nostri protagonisti saranno costretti a fare i conti con la realtà dei fatti.