COLE'S POV
Il forte rossore delle nocche e il sudore che inizia a colarmi dalle tempie, mi costringono a fermarmi dal colpire la sacca. Appena mi fermo mi lascio ricadere a terra per recuperare un po' di energie.
<< Posso sapere cosa ti turba così tanto in questi giorni?>>
La voce serena di mia sorella stona con quello che sto provando ora.
Continuo a rimanere rinchiuso nel mio silenzio.
<<Cole, pensavo l'avessimo superata questa fase del silenzio. Cosa c'è che non va?>>
Insiste venendosi a sedere al mio fianco e sistemandosi il vestito a terra prima di iniziare ad accarezzare la mia schiena con movimenti calmi e costanti. Alla fine cedo e le racconto dell'ultimatum di nostro padre e della reazione di Mirage.
<<Ah ecco perché sono giorni che non vi parlate neanche a scuola>>
<<Come fate tu e Alex a non avere alcun problema?>>
<<Li abbiamo, solo che a differenza tua sono una femmina e non un maschio>>
La sua affermazione mi provoca un moto di riso e anche di tristezza dal momento che ha perfettamente ragione. In un'altra vita anche io e Mirage avremmo avuto altri tipi di problemi e non questi.
<<Hai provato a parlarle?>>
<<E cosa dovrei dirle se neanch'io so come affrontare questa situazione. Forse è meglio finirla, almeno ci risparmiamo entrambi tanta sofferenza>>
Lo sguardo torvo di Micòl mi fa capire di aver sbagliato.
<<Senti, in diciotto anni di vita non sei mai stato innamorato e poi da quando sei con lei sei migliorato sotto diversi punti di vista, quindi non puoi arrenderti>>
<<Ma è solo perché mi rende migliore che dovrei state con lei?>>
<<No, perché tu la ami e questo dovrebbe essere abbastanza>>
<<È una battaglia persa in partenza. Il mio destino è già stato segnato da nostro padre>>
Le rispondo alzandomi da terra e andando a prendere la bottiglietta d'acqua per idratarmi.
<<Con nostro padre sicuro e con la proposta che ti ha fatto ancora peggio>>
<<Ora mi sento meglio>>
Le dico scuotendo la testa divertito.
<<Senti, l'unico modo è parlarne con nostro padre>>
<<Ancora meglio allora>>
<<Tu provaci. È cambiato tanto forse potrebbe ascoltarti e poi sei il suo figlio preferito>>
Non mi giro a guardarla perché so che questa cosa la ferisce e la lascio andare via dalla stanza. Dopo un po' di tempo, prendo coraggio e mi alzo da terra; mi faccio una doccia veloce e poi mi dirigo nello studio di mio padre combattuto tra il desiderio di trovarlo lì e quello di scoprire che non c'è. Quando però, una volta bussato alla porta, ricevo risposta, capisco che c'è e che dovrò affrontare la situazione.
<<Fammi indovinare, vuoi contrattare sulla questione Mirage?>>
Mi domanda subito, non dandomi neanche il tempo di richiudermi la porta alle spalle.
<<Cole>>
Dice spegnendo il sigaro nel posacenere
<<Non posso ritrattare una cosa del genere ne vale della nostra vita, della nostra famiglia. Quindi Cole o ti decidi oppure ci penserò io>>
Detto ciò, senza neanche darmi la possibilità di parlare, mi congeda. Frustrato, abbandono lo studio ritrovandomi davanti Micòl, che comprende al volo l'esito della conversazione e perciò non mi fa domande.****
Il giorno seguente, alla fine delle lezioni, mi dirigo velocemente verso l'uscita pronto a ritornare a casa.
<<Cole>>
Senza il bisogno di voltarmi riconosco all'istante la sua voce, nonostante siano passati diversi giorni dall'ultima volta che abbiamo parlato. Appena mi raggiunge mi volto verso di lei che, senza aggiungere altro, preme le sue labbra sulle mie e mi basta quel contatto per dimenticare gli ultimi giorni. Quando ci stacchiamo senza fiato i nostri sguardi si incrociano per la prima volta dopo giorni.
<<Mi sei mancata>>
Le sussurro piano come se non volessi spezzare questo silenzio che si è andato a creare.
<<Anche tu, ma avevo bisogno di tempo per pensare>>
Mi dice abbassando lo sguardo. Decido di non farle domande e di apprezzare invece il fatto di averla nuovamente tra le mie braccia.
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FATE
Storie d'amoreCosa succede se il destino è più forte di qualsiasi nostro tentativo di cambiarlo? I nostri protagonisti saranno costretti a fare i conti con la realtà dei fatti.