CAPITOLO 87

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COLE'S POV
Al mio risveglio Mirage dorme ancora e mi concedo qualche minuto per osservare il suo viso rilassato nel sonno. I lineamenti morbidi e le lunghe ciglia accentuano la sua aria angelica, tanto che mi chiedo se trascinandola nella mia vita non la macchierò dei miei peccati e dei peccati della mia famiglia. Se non fosse che deve tornare a casa a prendere le sue cose la lascerei dormire ancora di più godendomi il tempo che avrei in più per realizzare che sono riuscito a conquistare una ragazza del genere così bella e tenace. La scuoto delicatamente e dopo vari tentativi socchiude gli occhi prima di richiuderli e fare un altro tentativo poco dopo; solleva la testa lentamente trascinando con sé un sottile filo di bava, quando si accorge della cosa si alza di scatto facendo scivolare la coperta che prima la copriva tentando di asciugarsi.
<<Scusa non volevo>>
Dice voltandosi nella direzione opposta e sollevando le coperte per coprirsi.
<<Tranquilla>>
Dico sorridendo divertito dalla sua reazione e scostando le coperte di dosso.
<<Come fai ad essere così perfetto di prima mattina?>>
Mi chiede poco dopo sempre rivolta nella direzione opposta alla mia
<<È inutile che ti giri, ieri sera mi hai visto>>
<<Sì, ma...È diverso>>
Non so per quale motivo, ma scoppio in una risata che ha l'effetto di farla girare nella mia direzione. Il suo sguardo cala subito sulla mia erezione che non tento di nascondere.
<<Se ti stai chiedendo il perché la risposta sei te>>
Poi, dopo aver recuperato il materiale per la doccia, aggiungo
<<Vuoi fare la doccia?>>
<<Non ho il cambio>>
<<Indosserai i miei vestiti, tanto dobbiamo passare a casa tua>>
<<Ma con te?>>
<<Se vuoi>>
Le dico prima di chiudermi in bagno. Poco dopo sento l'anta della doccia aprirsi e il corpo allenato di Mirage fare il suo ingresso nella doccia. Per torgliela dall'imbarazzo chiudo gli occhi facendoci scorrere sopra l'acqua, quando li riapro lei è di spalle rigida. Decido di posarle dei baci lungo la linea del collo e questo sembra risvegliarla, china la testa di lato dandomi il permesso di continuare. Passo le mani dalla sua pancia ai suoi seni e un leggero mugugno mi fa capire che le piace. Faccio scivolare una mano fino alla sua intimità che inizio ad accarezzare e in risposta reclina la testa appogiandola al mio petto. Se questo è il sapore del paradiso, vorrei avere la possibilità di goderne a vita. Quando viene mi ritrovo a doverla sorreggere e, compiaciuto della sua reazione, le sussurro all'orecchio
<<Mi piace che sei così sensibile al mio tocco>>
Non risponde e dalla sua espressione capisco che ha bisogno di tempo per riprendersi. Alla fine riusciamo a prepararci e per le sette siamo vestiti.
<<Andiamo a fare colazione>>
<<Devo prendere le mie cose dalla stanza di tua sorella>>
Mi dice dopo aver raccolto tutte le sue cose da terra.
<<Ti aspetto di sotto allora>>
Le dico prima di avvicinarmi a lei per posarle un bacio sulla tempia.
Quando scendo al piano di sotto vengo accolto dal sorriso raggiante di Margaret.
<<Buongiorno Cole, come hai dormito?>>
<<Bene>>
Le dico prima di posarle un bacio sulla guancia come facevo un po' di anni fa. Dalla sua espressione capisco che non se lo aspettava, ma non mi fa domande.
Diversi minuti dopo, quando ormai ho quasi finito di fare colazione, scendono Mirage e Micòl, quest'ultima con un'espressione che mi fa intendere che ha intuito cosa sia successo tra me e Mirage.
<<Buongiorno fratellino, immagino tu sia di buon umore>>
<<E cosa te lo fa pensare?>>
<<Che Mirage ha dormito con te>>
Sorrido abbassando lo sguardo sul mio piatto mentre le due si accomodano
<<I vostri genitori?>>
Ci chiede Mirage dopo poco
<<Boh. Di solito facciamo colazione da soli>>
Le risponde Micòl tranquillamente. Approfittando dell'opportunità Micòl si mette a raccontare alcuni aneddoti di me e lei di quando eravamo piccoli e Mirage sembra totalmente incantata dai suoi racconti che in alcuni momenti ride divertita lanciandomi delle occhiate di sottecchi. Finita la colazione, raccogliamo le nostre cose e ci dirigiamo in macchina.
<<Non me lo aspettavo così bello il tatuaggio che hai sul fianco>>
Inizia non appena avvio il motore
<<Per tutto quello che ho pagato, direi che è il minimo>>
Le dico provocandole una risata genuina
<<È bello vedere quanto ci tieni a Micòl>>
<<Certo, senza di lei non so dove starei ora>> Non risponde, ma anzi cala in un silenzio che dopo un po' mi preoccupa.
<<Tutto bene?>>
Le chiedo lasciandole una veloce occhiata per assicurarmi che stia bene
<<Sì. È solo che stavo pensando a come sarebbe stata la mia vita se avessi avuto un fratello o una sorella con cui condividere la mia vita>>
Annuisco semplicemente non sapendo che dirle. Certo, avere una sorella nel mio caso è stato di grande conforto, ma per altre persone può essere solo che un peso, come nel caso di Alex che è il quarto di otto fratelli e si è spesso confidato con me che ogni tanto desidera scappare da lì, ma alla fine sono consapevole dell'affetto che nutre per loro.

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