MIRAGE'S POV
Il suono rapido del mio battito cardiaco è l'unica cosa che sento in questo momento mentre la macchina di Cole si allontana rapida da casa mia. Non mi sentivo così viva da tempo e mi sono bastati pochi minuti con quel ragazzo che ancora non conosco bene, ma che è stato in grado di smuovermi dentro. Con un sorriso in volto e il cuore a mille rientro in casa. Quando entro dentro, però, lo specchio del corridoio mi sbatte in faccia il modo in cui sono conciata: rossa in volto, fronte madida di sudore e i capelli in completo disordine. Mi ha visto in questo modo, va bene che non mi interessa più di tanto come appaio agli altri, ma questo è davvero troppo pure per me e soprattutto davanti a Cole .'E quindi?'
Mi chiede la voce razionale in me riportandomi alla realtà.
<<Mirage sei tu?>>
<<Sono io papà>>
Dico sorpresa di vedere mio padre già a casa.
<<Che ci fai qui?>>
Gli chiedo raggiungendolo in cucina.
<<Ero stanco e quindi ho staccato prima>>
Poi guardandomi attentamente aggiunge
<<Sei andata a correre?>>
<<Sì, era da un po' che non avevo tempo>>
<<Non trovandoti in casa ho mangiato già, ma se vuoi ti faccio compagnia>>
<<No tranquillo ceno in camera, ho ancora dei compiti da fare>>
Gli dico andando a prendere il pentolino con il mio minestrone. Dopo avergli stampato un bacio sulla guancia mi dirigo in camera, dove mi spoglio velocemente e mi concedo una doccia lunga il tempo di rivivere il tempo passato con Cole...
Quando finisco mi metto a studiare e mentre lo faccio consumo la mia cena. Ci metto un paio d'ore a finire tutto e avendo ancora un po' di tempo decido di leggere un libro nell'attesa dell'arrivo di mia madre che però non arriva prima che io mi perda in un sonno profondo.
La mattina dopo mi sveglio carica e pronta ad affrontare qualsiasi cosa e non appena scosto le coperte vado ad aprire le finestre rivelando però un cielo pieno di nuvoloni che preannunciano tempesta, cosa che mi piace di più del bel tempo. Terminato di guardarmi attorno inizio a prepararmi e quando arrivo in cucina trovo mia madre intenta a fare colazione
<<Ciao tesoro, ieri non sono riuscita a tornare prima che ti addormentassi>>
<<Tranquilla, com'è andata?>>
<<Bene, oggi lavoro, ma se vuoi questo fine settimana potremmo trovare qualcosa di bello da fare>>
<<Se non ho test per me va bene>>
Le dico sorseggiando il mio bicchiere di latte. Quando ho finito vado in camera per prendere lo zaino e il telefono, che accendo per vedere se c'è qualche notifica da parte di Dafne, che è l'unica persona con cui ho una chat oltre ai miei genitori, ma a mia sorpresa trovo un messaggio da MicòlMicòl [7:12]: Ti passo a prendere alle 7:30, se per te non è un problema, vorrei parlarti di una cosa
Rimango alcuni minuti a riflettere sul da farsi dal momento che dovrei andare a scuola con Dafne, perciò decido di inviarle un messaggio per chiederle se le dispiace se ci incontriamo direttamente a scuola, ma lei mi risponde che va bene. Sono felice che non ci siano problemi e così accetto la richiesta di Micòl che risponde subito dopo con un 'okay'.
Scendo di sotto visto che sono già le sette e ventotto. Avverto mia madre del fatto che mi accompagnerà Micòl e come risposta a ciò mi dice:
<<Micòl? E da quando tu e lei siete amiche?>>
<<Stanno succedendo molte cose in questi giorni che non ti saprei neanche spiegare >>
<<Allora mi dovrai aggiornare>>
<<Certo, appena puoi ti dico tutto, ora vado>>
Le dico dandole un bacio sulla guancia.
Ho avuto la fortuna di avere due genitori che mi amano alla follia e che mi trattano nel modo migliore possibile e da diverso tempo a questa parte mia madre è diventata la mia migliore amica , il mio posto sicuro.
Chiusa la porta di casa noto un veicolo nero parcheggiato dall'altra parte della strada, perciò mi affretto ad uscire e appena mi avvicino al veicolo con i vetri oscurati, la portiera posteriore si apre rivelandomi Micòl che mi accoglie con un sorriso caloroso.
<<Ciao Mirage>>
Mi saluta dandomi due baci sulle guance.
<<Ciao>>
Dico richiudendo la porta dietro di me. Appena partiamo solleva una specie di vetrino che ci separa dall'autista.
<<Così possiamo parlare senza problemi>>
Si giustifica sistemandosi sul sedile in pelle.
<<Ieri pomeriggio sei stata con mio fratello>>
Difce più come affermazione che come domanda portandomi a chiedermi se Cole le abbia raccontato della giornata di ieri.'Strano da parte sua'
In risposta annuisco semplicemente non capendo dove voglia arrivare.
<<E come è stato?>>
<<Cosa?>>
<<Lui, stare con lui>>
Non volendo espormi troppo le dico
<<Non male, perché?>>
<<È tornato a casa ed era così sereno e oserei dire felice che tra poco non svenivo. So che non dovrei dirti queste cose, ma sono stata felice di rivederlo in questo stato dopo tanto.>>
Sono tentata di chiedergli il motivo, di chiedergli cosa c'è dietro quegli occhi blu come il mare d'estate, ma mi trattengo e le dico
<<Sarà stato di buon umore>>
<<O sarai stata tu>>
Dice con un sorriso a trentadue denti che le illumina il volto perfetto. Abbasso lo sguardo sul mio zaino per cercare di nascondere il mio sorriso e fortunatamente Micòl cambia argomento. Mentre la sento parlare allegramente mi chiedo dove sia Cole e perché non sono venuti insieme, ma poi capisco che non avrebbe potuto parlare di lui con lui presente.
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FATE
RomanceCosa succede se il destino è più forte di qualsiasi nostro tentativo di cambiarlo? I nostri protagonisti saranno costretti a fare i conti con la realtà dei fatti.