CAPITOLO 79

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MIRAGE' POV

Il suo sguardo speranzoso e al contempo carico di desiderio mi fa tentennare. Sapevo che se mi avesse parlato avrebbe sgretolato in meno di pochi minuti tutti i muri che ho sollevato verso di lui e Micòl. Ritornare da loro significherebbe rischiare ancora una volta la mia vita, ritornare da loro significherebbe complicarmi ancora di più la mia vita, ma non è compito mio denunciare tutte le misfatte di questa famiglia visto che né io né la mia famiglia ne usciremmo integri. Sicuramente è la scelta più stupida della mia vita, ma per una volta decido di rischiare. Mi sollevo sulle punte per posargli un bacio sulle labbra che mi erano mancate, ma quello che doveva essere un bacio casto diventa qualcosa di famelico e nuovo. Le sue mani si muovono dal mio viso al mio collo per avvicinarmi di più a lui. Mi solleva poi da terra per poi aprire la portiera del sedile posteriore dove mi stende con delicatezza senza staccarsi per un istante da me. Dopo avermi baciata per altri secondi le sue labbra si spostano al mio collo facendomi sospirare pesantemente. Diversamente dal solito le sue mani non evitano le mie intimità e quando slaccia il giacchetto per poi posare la sua mano sul mio seno mi rivolge uno sguardo per capire se può continuare e io annuisco desiderosa di sentire le sue mani ovunque. Mi accarezza il seno mentre la sua bocca famelica ritorna sulle mie labbra. Mentre ci baciamo la sua mano scende fino al bordo dei jeans facendomi gemere rumorosamente.

<<Certo che sei tanto sensibile>>

Mi dice con un sorriso compaciuto stampato in viso. Non gli rispondo, ma riporto la sua bocca sulla mia e le nostre lingue si intrecciano immedatante.  Dopo essersi soffermato  a lungo sull'orlo dei miei jeans si stacca da me.

<<Pensavo che la tua prima volta sarebbe stato nel mio letto e non sul sedile posteriore della macchina>>

Mi sollevo sui gomiti per guardarlo negli occhi e sono felice di vedere le sue pupille totalmente dilatate e le sue labbra gonfie e rosse.

<<Quindi?>>

<<Quindi se vuoi continuare ti porto nella mia camera>>

Andiamoci allora. Dico ormai fuori di me dal desiderio. Non se lo fa ripetere una seconda volta perché mi aiuta ad alzarmi per poi allacciarmi il giacchetto e salire sul lato del guidatore. Questa volta guida più velocemente, ma non sento alcun senso di panico per l'alta velocità, anzi, per la prima volta nella mia vita me la godo. In poco tempo siamo dentro casa sua. 

<<Cole>>

Lo saluta Margaret facendo capolino da quella che deve essere la cucina e quando mi vede il suo sorriso si allarga.

<<Ciao anche a te. Vi preparo la cena?>>

<<No grazie, noi saliamo>>

E senza attendere ulteriormente mi guida nella sua stanza. Non perdiamo tempo e in poco ci ritroviamo senza giacchetti , io distesa sul letto e lui sopra di me che mi bacia. Le sue mani volano agili fino alla patta dei miei jeans che apre senza problemi fino a sfilarmeli. Rimango per alcuni secondi in imbarazzo, ma lui si fionda subito sulle mie labbra non dandomi il tempo di riflettere.Quando sento la sua mano sulla mia intimità, mi lascio andare ad un ansito che viene attutito dalle sue labbra. Prende ad accarezzarmi da sopra le mie mutandine e sul suo viso noto una carica di dsiderio forse maggiore rispetto a prima. Senza sfilarmele introduce due dita sotto gli slip e per poco non perdo la capacità di respirare, reclino la testa all'indietro e afferro con tutte le mie forze le lensuola nel tentativo di non svenire dal piacere. 

<<C-Cole>>

Sospiro mentre le sue dita mi accarezzano agili.

<<Sei già così bagnata>>

Poco dopo si ferma cogliendomi di sorpresa

<<Perché ti sei fermato?>>
Gli domando, mentre la nebbiolina di piacere che mi aveva offuscato la vista si dirada
<<Non lo faremo oggi Reyes>>
Mi sorride divertito prima di sfilare le dita da dentro gli slip e sdraiarsi al mio fianco
<<E perché no?>>
<<Perché devi ancora assimilare le ultime ore>>

MI posa un bacio sulla tempia e mi circonda la vita con le sue braccia avvicinandomi a sé. Non rispondo e appoggio la testa sul suo petto dal quale posso sentire il battito accelerato del suo cuore.
<<Non puoi capire quanto mi piace averti qui con me>>
Sussurra con voce roca.
<<Cosa si fa ora?>>
Gli domando poco dopo beandomi della sua colonia.
<<Parlerò nuovamente con mio padre>>
Non rispondo confidando che riuscirà a trovare una soluzione.
<<Tu e quel biondino per caso?>>
La sua domanda arriva all'improvviso dopo diverso tempo, cogliendomi di sorpresa.
<<Per caso cosa?>>
Mi sciolgo dalla sua presa per guardarlo negli occhi che sono ritornati al loro stato ordinario.
<<Vi ho visti così affiatati in questo periodo>>
Dice infine, non guardandomi negli occhi.
<<È l'unica persona che avevo quando il mio mondo è iniziato a crollare, quindi sì, è importante per me>>
<<Capisco>>
Risponde semplicemente mantenendo la sua posizione. Mi sollevo per guardarlo meglio, come i come i suoi capelli gli ricadono elegantemente sulla fronte e noto per la prima volta le sue occhiaie.
<<Hai dormito ultimamente?>>
Gli domando preoccupata accarezzandogli i capelli che sembrano dargli una sensazione di conforto perché chiude gli occhi.
<<Non molto, ma non ne voglio parlare>>
Mi dice quasi in un sussurro. Passa diverso tempo e quando noto che si è addormentato mi alzo silenziosamente dal letto e raccolgo il mio giacchetto da terra assieme ai miei jeans. Quando mi sono rivestita e sistemata i capelli esco con cautela dalla stanza nella speranza di non trovare nessuno, ma il mio desiderio viene infranto nel momento in cui mi imbatto in Micòl.
<<Mirage?>>
L'incredulità le dipinge il viso truccato e per un momento rimaniamo in silenzio a fissarci. Il suo sguardo passa da me alla stanza di suo fratello.
<<Avete chiarito?>>
<<A quanto pare. Mi dispiace di non aver cercato di capire che non avete controllo su quello che vostro padre fa, ma io ero->>
<<Tranquilla, sono felice che tu abbia finalmente capito>>
Mi interrompe prima di annullare la distanza tra noi e abbracciarmi.
<<Dove sei stata?>>
Le domando una volta che si è allontanata notando il modo elegante e al tempo stesso provocante in cui si è vestita.
<<Appuntamento con Alex>>
Sorrido, felice per loro per poi ricordarmi che devo andare.
<<Dai ti accompagno io di sotto. Sei venuta qui con la macchina?>>
<<No, ma torno a piedi>>
<<C'è l'autista, non ti faccio tornare a casa a quest'ora tarda>>
Le sorrido grata seguendola verso il piano inferiore.

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