Autore: King_Wolf, buona fortuna!
Crescere in un mondo dove la vita è ciò che ti viene donata e cominciare a viverla senza domande sull'esistenza che ti circonda, non lo ha mai fatto nessuno. Nella vita si sceglie di credere ai propri pensieri o a quelli tradizionali della comunità mondiale ma, in fondo a qualunque pensiero, rimane tutto un mistero, probabilmente fino alla morte. Nella vita poniti dei limiti. Prova a credere a un qualcosa che rinunci fortemente a credere solamente perché ti provoca paura. Inizia a vivere sapendo che qualcosa o qualcuno ti osserva e che abbia già segnato o progettato la tua morte. Combatti o metti alla prova il tuo scetticismo. Leggimi fino alla fine, se fallirai sarà solo ed esclusivamente GAME OVER!
- Buongiorno piccolo. Cosa ci fai alzato? E' ancora presto. -
- Padre non uscire fuori. Lui ti osserva. Ci osserva tutti. Ha già in mente cosa vuole farti. - gli disse con tono piccolo.
Alan incredulo e un po' scosso finse un sorriso, si avvicinò al figlio e lo abbracciò, per poi mandarlo di nuovo a letto. Rimase di nuovo solo. Le parole del figlio senza senso gli rimbombavano in testa, ma decise di non dargli peso e decise di andare finalmente al campo.
Il Sole prese finalmente il suo posto in cielo.
Il secondogenito Godwin si svegliò e si stiracchiò per bene facendo un gran sbadiglio. Si alzò dal letto dando le spalle alla porta, prese la sua vestaglia rossa e la indossò. A sinistra della porta, di fronte al letto di Sharon, c'era una piccola sedia a dondolo di legno. Godwin si girò per uscire ma si bloccò improvvisamente. Sulla sedia a dondolo, dondolandosi lentamente, sedeva Cody con i mano il suo pupazzo di pezza Paul.
Pidocchio, cosa vuoi? E smettila di fissarmi in quella maniera, sei inquietante. -.
Lui continuava a dondolarsi, non si fermava. Ancora. Ancora. Proseguiva mentre lo fissava. Ignorandolo a sua volta Godwin si affrettò ad uscire dalla camera.
- Lui ti saluta... - con lo stesso tono piccolo disse a al fratello maggiore. Voltandosi chiese: - Lui chi? -.
-... è sempre accanto a me... la notte mi sussurra che è qui per noi... si siede ai piede del letto e inizia a fissarmi... dice che presto sarò con lui, ma prima vuole accettarsi che la famiglia non sia di intralcio... lui stanotte mi ha confidato che odia i neonati, o chi sta per nascere... - dondolandosi ancora, fissando la finestra, accarezzando Paul, con le sue parole bloccò Godwin, che lo fissava incredulo. Cody presa un pausa proseguì: - ... non è mai nato... è buffo, io non ho mai conosciuto qualcuno che non sia mai nato... eppure lui è qui... io ci ho parlato... sai, adesso mi ha ordinato di farti una domanda. -
Godwin terrorizzato guardava il fratello dritto nei suoi occhi verdi: - Cody smettila! Sto per chiamare la mamma. -. Cody girandosi verso di lui arrabbiato, dopo le parole che spese contro di lui urlò: - Dov'è tua sorella Sharon?! - finita la domanda la finestra della stanza si spalancò all'improvviso. Guardò la finestra spalancarsi, girò il volto su suo fratello che lo fissava mentre rideva a crepapelle, e scappò dalla madre terrorizzato.
***
- Sharon dove vai?- chiese Godwin, il secondogenito, assonnato.
- Dormi fratellino. Il bambino scalcia. Vado a prendermi qualcosa da mettere sotto i denti.- rispose mentre accendeva la candela e camminando con fatica.
Scese lo scalino facendo attenzione a non cadere. Mentre si avvicinava alla cucina, il suo sguardo girò per tuttala casa. Era buio pesto. Solamente il lumino che teneva in mano le faceva luce. Avanzando a tentoni per non far rumore e a non a cadere, notò che il suo fratellino Cody non era nel suo letto. "Che strano. a quest'ora dovrebbe già essere a letto.". Scrutando la stanza con occhio attento nel buio, entrò facendosi luce. Non notava nulla di strano. Era tutto apposto, tutto in ordine.
- Cody..- lo chiamò sottovoce tre volte. Guardando il letto notò che le coperte erano intatte, come se nessuno si fosse seduto o sdraiato. Avvicinandosi ai piedi del letto, lentamente, si accorse che nella sbarra inferiore manca, appeso, un piccolo ciondolo di ferro, raffigurato da una croce, che gli regalò la nonna prima della sua morte. Con sguardo molto sorpreso e con i pensieri che si accavallavano l'uno sull'altro, si girò velocemente per andare ad avvertire i genitori.
- Cody! - gridò Sharon presa di soprassalto.
- Sai che odio che si entri nella mia camera. Cosa fai qui? - chiese immobile tono fermo e lo sguardo fisso puntato su di lei.
- Il bambino scalciava. Mi sono alzata per andare a mangiare ma avvicinandomi non ti ho visto nella tua stanza. - con tono tremante rispose, mentre i suoi occhi cercavano di capire il perché la guardasse in quella maniera.
- Avevano bussato alla porta. –
In quel momento Sharon aprì gli occhi e rimase in silenzio per qualche secondo. Poi avvicinandosi a Cody con tono tremante disse: - Io... io non ho sentito nulla. - Dopo una lunga pausa di silenzio, in cui i loro occhi si guardavano intensamente proseguì: - Chi era... alla... porta? -.
Alzando il braccio destro verso l'alto rispose: - Lui. -. Silenzio tombale. Cody alzando il braccio fece vedere a sua sorella chi avesse bussato. Fu Paul. Lei con una lacrima di spavento fece dei passi verso Cody per abbracciarlo e mandarlo a letto ma:- No... non ci bisogno che ti avvicini. Vado a letto. Notte. - rimase immobile mentre il suo fratellino gli passò accanto e andò a coricarsi.
e
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Concorso scrittura {ISCRIZIONI CHIUSE}
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