Raindrops91

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Autrice: Raindrops91

Quando arrivo in Pennsylvania, l'aria invernale mi schiaffeggia il viso. Mi trovo davanti a un collegio femminile, e non è insolito che io sia qui; a portarmici è stato l'articolo di giornale che ho letto giorni fa.

"In uno sperduto paesino della Pennsylvania, è stato compiuto l'omicidio della studentessa Lucy Lennox."

La notizia è dilagata in fretta, tutti canali parlano della cronaca nera di questa cittadella dimenticata dalle mappe geografiche; e a suscitare scalpore è il fatto che "L'ASSASSINO POTREBBE ESSERE UN'AMICA DELLA VITTIMA." In tasca ho un ritaglio della foto di Lucy, coi suoi capelli biondi e lo sguardo cristallino. L'accarezzo prima di entrare a scuola e prego di fare giustizia sulla sua morte.

Mi presento all'ispettore Cunningham, che si occupa della vicenda. "Sono Sylvia Broomer, del dipartimento di Philadelphia."

Lui sorride sghembo. "Le donne detective sono rare da queste parti."

"Non così tanto ..." ribatto io. "Vorrei offrire il mio aiuto per le indagini."

"Va benissimo. Purché la città di Philadelphia non si arroghi il merito, quando troveremo l'assassino" replica.

"Perché è tanto sicuro che lo troveremo?" chiedo perplessa. I miei tacchi echeggiano nel corridoio.

Lui sorride, è basso: la sua testa calva mi sfiora la spalla. "Si guardi attorno, signorina, questo posto pullula di ragazze. Piccole invidie e vendette sono all'ordine del giorno, e ogni giorno una di loro viene schiacciata, beffeggiata dall'ape regina."

"Scommetto che Lucy era un'ape regina."

Sollevo il nastro isolante posto a "x" sulla porta dei bagni, è qui che è stata uccisa. La sagoma del suo corpo è segnata con linee bianche sul pavimento. Quando è stata trovata i suoi arti erano completamente distesi e le gambe spalancate: una posizione innaturale per un cadavere. "L'assassino deve averla disposta così in un secondo momento."

Fra me e me penso che la forma sull'impiantito assomigli a quella di una stella, ma tengo per me le mie congetture.

"Il volto è stato deturpato con un taglierino. Si contano venti tagli."

Rabbrividisco. "Dov'è il taglierino?"

"E' stato rinvenuto in una piccola buca dietro la scuola. Ma non crediamo corrisponda all'arma del delitto."

"E perché lo avrebbe usato, allora?"

Cunnigham mi rivolge uno sguardo cupo. "Per divertirsi ... O per odio."

Per un secondo immagino una ragazzina colpire Lucy a sangue freddo, ed è inquietante l'unione di delicatezza giovanile alla ferocia omicida.

Tutti i sospetti ricadevano su un nome: Angela Woolf. "Perché la scuola fornisce dei taglierini da usare durante Educazione Tecnica, e a lezione finita le ragazze devono riconsegnarli. Eppure quello della Woolf mancava all'appello. Corrispondeva all'arnese trovato nella fossa."

"Vorrei interrogare Angela, ispettore."

Quando si siede di fronte a me, capisco che c'è qualcosa in lei. Non sembra spaventata, la sua figura minuta trasuda sicurezza. Sembra una ragazza sveglia, ma è una nerd e questo potrebbe essere il movente: l'alienazione.

"Angela, lei è la più brava della classe?"

"Della scuola" mi corregge.

Sorrido. "Cosa pensava di Lucy? Era intelligente?"

"Copiando riusciva a cavarsela."

"Lei l'ha mai aiutata a cavarsela?"

"A volte."

"E non la infastidiva che il suo impegno fruttasse a qualcuno che passava i pomeriggi a fare shopping con le amiche?"

"No."

"Lucy ha mai provato a essere sua amica?"

Sembra alterarsi. "Lei non era così!" esclama.

"E com'era?"

Suda. "Era una stella. Bellissima" mormora sul punto di piangere. Poi si scruta dattorno paranoicamente e sussurra: "Non sono stata io. E posso provarlo." Infila la mano nella tasca dei jeans ed estrae un biglietto.

"Stava nel mio zaino."

Lo apro e noto una grafia tonda, di ragazza; mancavano solo i cuori sulle "i". Leggo: "Acqua in bocca, o parlerai sotto terra."

Reprimo un sussulto pensando che un perito grafologo potrebbe rilevare chi ne sia stato l'autore, e guardo negli occhi di Angela per capire se sia sincera, o se questo sia tutto un diversivo per salvarsi la pelle. Sono incerta e un detective, in caso di dubbio, segue un'unica strada: l'istinto. Il mio istinto la reputava innocente, ma c'era sempre quel margine di errore che solo i fatti possono smentire o confermare.

Giorni dopo, il cadavere di Angela fu ritrovato dietro casa sua. Sul seno nudo, l'assassino aveva scritto con una bomboletta spray: "Spegnerò tutte le stelle."

La caccia all'omicida era ancora aperta.

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