Autrice: INFINITOundOLTR
Come scrivere un libro, spero sempre che qualcuno lo capisca. Lui è diverso però... perché mi ha capito, ha letto nei miei enormi occhi verdi e mi promise anche che ci sarebbe sempre stato, speranzosa aspetto ancora anche se gli altri si sono arresi. -Signorina Lancaster, mi dispiace... lui non ce l'ha fatta...- allora è vero il detto "la speranza è l'ultima a morire ma la prima a uccidere" sento le lacrime scendere giù lentamente per le guance, poi per il collo e infine crollo nel gelido pavimento dell'ospedale color verde acqua; Tony non può essere morto. Un urlo straziante mi esce dalla bocca, comincio a tirare pugni al pavimento ma non servirà a portare il mio Tony di nuovo tra noi, popoli dei vivi, così ci descriveva. -Clara andiamo a casa, vieni- le calde braccia di Stefan mi avvolsero la vita, mi aiutò ad alzare ma niente, sono troppo distrutta e le mie gambe tremano -ti prendo in braccio topolina- e così fece, affondati la mia faccia nel suo petto sempre in lacrime -perché? Perché?- gli domando di continuo -fino ad una ora fa era che rideva accanto a noi! Perché!?- la gola mi cominciò a bruciare -la vita è fatta di ingiustizie, è inutile la speranza... se qualcosa deve accadere, accade e basta- la sua voce tremante mi fa capire che anche lui stesse piangendo, ma ha ragione... ora ho capito... la speranza è solo per i più deboli. Io non sono debole... ma questo dolore che sento al petto è straziante, mi sta uccidendo. -Un ultima cosa!- la dottoressa vuole torturarci? Spero che Stefan non si fermi. -è un desiderio che ha espresso il ragazzo!- misi la mia mano sul cuore, fra poco penso che scoppi -dica- no Stefan, perché? Perché ti sei fermato! -voleva riferire alla ragazza che era la sua vita e a lei che deve farne un tesoro... poi ha chiesto nel caso non fosse sopravvissuto di fare un discorso la suo... insomma... funerale- ci disse la dottoressa, si stava commuovendo anche lei. Di scatto Stefan si gira con me in braccio, -ora, per Tony, saremo sempre in sieme... promettimelo- non ho mai sentito Stefan che sarebbe il ragazzo più insensibile che conosca parlare così -sempre e per sempre- ci guardammo negli occhi, avevano lo stesso scintillio che visi per la prima volta in quelli di Tony, quando mi guardava speranzoso ogni volta che mi chiedeva un appuntamento o quando sperava gli dessi un bacio prima di separarci per poi ritrovarci il giorno dopo, furtivi come sempre.
Le solite domande "come stai, mi dispiace per la perdita" mi fecero solo venire la nausea, a nessuno piaceva Tony, era troppo speciale per gli altri; i giorni passano, ma il dolore rimane "devi avere speranza, tutti abbiamo perso qualcuno, io ho creduto e quindi ho ritrovato la felicità" mi ripeteva sempre mia madre che ovviamente non gli stava a genio il mio ragazzo.
La mia speranza è ormai morta, come Tony.
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Concorso scrittura {ISCRIZIONI CHIUSE}
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